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Four Around a Woman

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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La recensione su Four Around a Woman

di OGM
8 stelle

In uno dei suoi primi film, Fritz Lang propone il classico dramma borghese, intessuto di complotti e tradimenti, al quale aggiunge, però, una marcata polemica sociale. Il contrasto tra il lusso e la miseria si coglie in ogni momento della storia, nel confronto tra gli eleganti signori e i mendicanti che popolano le strade, tra il sontuoso City Hotel e la squallida taverna di Upton, tra il facoltoso  viveur William Krafft e il fratello gemello Werner, ex navigante senza più un soldo. Ad accomunare tutti gli uomini è soltanto il male, l’innata tendenza al furto e alla truffa, che colpisce, in ugual misura, i ricchi e i poveri: a cambiare è soltanto l’entità della somma in ballo, che varia dai pochi spiccioli rimediati dal finto cieco, alle centinaia di marchi falsi con cui si può comprare un gioiello rubato. Tutti sono criminali, in maniera piacevolmente pittoresca o fastidiosamente ipocrita, e il sotterfugio è una tentazione universale, che sceglie la via dello scherzo bonario (quello del ragazzo che distribuisce i volantini e che mette in mano, al primo diseredato che passa, l’invito alla fiera mercato dei brillanti) oppure della trappola fatale (quella in cui il marito geloso cerca di attirare la protagonista, nell’intento di sorprenderla con l’amante). Ad essere presi di mira sono sempre i più deboli, gli onesti, i disarmati, che inseguono timidamente i loro sogni, ma sono anche disposti a piegarsi al volere del destino. Florence era castamente innamorata di Werner, ma ha ceduto ad un matrimonio combinato dal padre; Werner, che ha lavorato come fuochista, si ritrova disoccupato ed indigente, però non per questo si mette a rubare. Per coloro che, invece, hanno tutto ciò che desiderano, cercare di possedere anche ciò che non è lecito assume la veste frivola di un gioco di società, che rientra nell’ordinaria amministrazione e non comporta  scrupoli morali. Margot, l’amica di Florence, scambia il naturale piacere per la vita con la superficialità priva di etica, e Charles Meunier, l’amico di Harry, identifica l’opportunismo con l’abilità nel curare i propri interessi. Nelle alte sfere, l’intrallazzo è una pratica facile e abituale, che, soltanto nel finale, si rivela una micidiale arma a doppio taglio. L’impianto di Four Around a Woman è quello tipico della commedia degli equivoci, su cui, però, poggiano le sostanze del thriller e della tragedia: e, fra le righe della sferzante critica rivolta contro una società classista, si nota la consueta attenzione per il ritratto umano, individuale e collettivo, e per i dettagli dell’ambientazione, che rappresenta, con un gusto tra il romanzesco e il documentaristico,  la varia e movimentata realtà della vita cittadina.

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