Regia di Ray Enright vedi scheda film
Una biografia di stampo popolare, che si muove al ritmo incalzante di un inno celebrativo, con il solenne refrain in crescendo di una marcia trionfale. Il racconto è una cronaca accelerata di imprese e di successi e riduce il protagonista al prototipo dell'eroe americano, che intreccia, tra i classici capisaldi di Dio, patria e famiglia, vari proclami retorici spacciati per riflessioni individuali. Il risultato è un ritratto agiografico e alquanto impersonale, in cui lo stesso concetto di ideale appare sgonfio ed appiattito, applicato come un marchio di fabbrica indistintamente allo sport, alla guerra e ai sentimenti. In definitiva, "Il maggiore di ferro" è un collage di episodi in stile rotocalco, in cui gli acuti letterari hanno, purtroppo, la cadenza opaca ed incolore delle frasi prestampate.
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