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La mia super ex ragazza

Regia di Ivan Reitman vedi scheda film

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La recensione su La mia super ex ragazza

di marcopolo30
4 stelle

Sorta di commedia romantica di supereroi licenziata da un Ivan Reitman che dopo i lontani fasti di “Ghostbusters” continuava a inanellare un film deludente dietro l'altro. Scarsa la comicità, superficiale il resto. VOTO: 3½

Ivan Reitman, Ivan Reitman, chi era costui? Probabilmente uno che se non è stato il Carneade di Don Abbondio è solo grazie alla sua mitica creatura “Ghostbusters”, anno 1984. E già, perché a partire da quel momento non è che sia riuscito a realizzare alcunché di anche solo vagamente brillante. OK, “Dave, presidente per un giorno” gode qui su FTV di una buona media voto, e non avendolo mai visto voglio su questo concedergli il beneficio del dubbio, ma il resto della sua filmografia è decisamente avvilente. Entrando nel merito di questo “La mia super ex ragazza”, siamo di fronte a una sorta di commedia romantica di supereroi, se tale definizione davvero vuol dire qualcosa. In pratica c'è un pesce lesso (Luke Wilson) che s'innamora di una tizia bona ma un po' stramba (Uma Thurman) senza sapere che in realtà questa è nient'altro che G-Girl, una sorta di Spiderman in gonnella sempre pronta a salvare il mondo. A un certo punto lui la molla per un'altra (Anna Faris), ma G-Girl non la prende affatto bene. E va da se che se già da una donna 'normale' incazzata è meglio girare al largo, da una con superpoteri non puoi aspettarti che ira funesta. Ora, Reitman e il suo sceneggiatore Don Payne avranno pensato che una volta creata la struttura di tale geniale storia, non era nemmeno necessario spremersi le meningi e inserirvi delle battute di spirito o dei momenti genuinamente sorprendenti. Avranno pensato che lo spettatore si siede in poltrona sapendo che riderà e quindi riderà. Punto. Peccato che -spoiler- le cose non vanno affatto così, le risate sono ridotte al lumicino, il lato sentimentale della vicenda manca per completo di sostanza e quello di supereroi serve solo come riempimento del preoccupante vuoto di idee dell'autore.

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