Trama
Nel 2093, il giovane regista Kuve si reca nel villaggio isolato di Umata per realizzare un documentario sulle conseguenze di una guerra che ha sconvolto il mondo e vietato la tecnologia post-2040, riportando in auge gli antichi regni. Lì incontra Mumbi, una filmmaker locale che lo mette alla prova: girare un film senza ricorrere all’intelligenza artificiale, ma solo con ciò che possiede – occhi, mani, cuore. Il confronto tra i due diventa un percorso di ricerca artistica e personale, in cui Kuve impara a cogliere la bellezza dei gesti quotidiani, degli incontri inattesi, delle piccole relazioni che sopravvivono anche in un mondo frantumato.
Mescolando fantascienza e memoria personale, Damien Hauser immagina un futuro in cui la creazione artistica diventa atto di resistenza e di cura, uno strumento per custodire frammenti di vita altrimenti destinati a perdersi.
«Memory of Princess Mumbi nasce dal desiderio di preservare quei ricordi piccoli e fugaci che danno senso alla vita. Ambientato in un paese segnato dalla guerra, il film sceglie di non concentrarsi sulla distruzione, ma sulla bellezza come atto di resistenza. […] Racconta come ciò che scegliamo di osservare e ricordare influenzi la nostra visione del mondo. Spesso sono proprio i gesti più semplici a lasciare il segno più profondo».
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