Regia di Sergio Grieco (Terence Hathaway) vedi scheda film
La ballerina russa Svetlana arriva a Stoccolma chiedendo asilo; il pilota automobilistico americano Dick, nella stessa città, viene ingiustamente accusato di aver ucciso una spia che stava indagando proprio su Svetlana. I due devono conoscersi, per chiarire la situazione, che invece non fa che rendersi sempre più misteriosa.
Terence Hathaway, alias l'italianissimo Sergio Grieco, è un esperto di spy story di serie B, avendo già licenziato varie pellicole affini negli anni precedenti; il successo dei primi film di James Bond aveva ben presto dato il via nel Belpaese a una vasta serie di più o meno blande imitazioni a base di azione, mistero, intrighi internazionali, sangue e ovviamente con la ciliegina - costante imprescindibile - della storia d'amore dalla conclusione obbligatoriamente positiva fra l'eroe della situazione e la belloccia della situazione (d'altronde anche le cosiddette Bond girl sono elementi fondamentali delle pellicole di 007). Qui, sfruttando una sceneggiatura con qualche colpo di scena di troppo (una storia francamente un po' avvitata su sè stessa, insomma) firmata da Sandro Continenza, Roberto Gianviti, Franco Verucci e Alberto Silvestri, Grieco mette in scena l'ennesimo piano diabolico - naturalmente sventato - per trasformare la guerra fredda Usa-Urss in... bollente. Il protagonista è il modesto Ken Clark, mentre fra gli altri interpreti si segnalano Beba Loncar, Lincoln Tate, Gianni Brezza, Paolo Gozlina: i mezzi della coproduzione fra Italia e Francia sono quelli che sono, pochetti. Buoni però i collaboratori tecnici, nonostante la fattura sbrigativa del prodotto: musiche di Trovajoli (non male), fotografia di Massi, montaggio di Cinquini. Ultimo lavoro di spionaggio per Grieco, che dopo una pausa triennale tornerà nel 1971 con il buon Il sergente Klems. 2,5/10.
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