Regia di Bruno Memoli vedi scheda film
Michele Imperatore è un napoletano squattrinato, disoccupato e con una grande passione per il canto; mentre si arrabatta per mettere insieme il pranzo con la cena, abborda due belle tedesche che, con la complicità dell'amico Tonino, cerca in ogni modo di impressionare.
Questa risulta essere l'unica regia di Bruno Memoli e, francamente, sia come opera prima che – tanto più – come opera unica, Piacere Michele Imperatore lascia un bel po' a desiderare. E dire che l'idea di costruire un intero film sulle spalle di Biagio Izzo poteva essere un azzardo calcolato dai risultati sorprendenti: Izzo infatti se la cava egregiamente sia nelle parti comiche che in quelle drammatiche e di rado gli vengono sottoposti ruoli così sostanziosi. Ma qui la sostanza del copione (dello stesso Memoli) è realmente scarsa: la storia è di una linearità che non lascia spazio alcuno alla fantasia e i luoghi comuni abbondano nell'ennesima storia partenopea di lacrime, sudore, disoccupazione e ugole dotate, con risvolti pappagalleschi da commediola balneare anni Sessanta. A proposito di ugole, o meglio di ugola: nelle parti cantate (rigorosamente inquadrato da dietro o da lontano, a dimostrazione di una mancanza di originalità anche registica) il protagonista viene doppiato da Luca Sepe, cantautore già visto peraltro anche a Sanremo 1998; altra guest star dal mondo della musica è poi Alex Britti, che compare (imbracciando la fedele sei corde) nella scen(ett)a di chiusura del lavoro. A fare da spalla a Izzo ci sono Giovanni Esposito e Fabio Fulco, mentre le due belle straniere sono interpretate da Sabrina Rattey e Dora Kawycz. 2,5/10.
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