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Memoir of a Murderer

Regia di Shin-yeon Won vedi scheda film

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La recensione su Memoir of a Murderer

di AndreaVenuti
8 stelle

Memoir of a Murder è un film sud-coreano del 2017,  scritto e diretto da Won Shin-yun (ex stuntman); l'opera è tratta dal romanzo A Murderer's guide to memorization di Kim Young-ha.

 

Sinossi: Kim Byeong (Sul Kyung-su) è un ex-serial killer fedele ad contorto codice morale il cui obiettivo era eliminare "la spazzatura" inutile e dannosa per la socieetà, tuttavia ad un certo punto della sua vita decide di smettere con gli omicidi e prendersi cura di sua figlia Kim Eun-ho (kim seol hyon).

Kim Byeyong nonostante non sia mai stato scoperto dalla polizia, come testimoniato dalla sua profonda amicizia con il poliziotto Byeong Man (Oh Dal-su, noto caratterista locale), dovrà guardarsi le spalle da un male incurabile come l'alzheimer che lo consumerà lentamente; per di più nella cittadina dove vive, compare un miisterioso serial killer che minaccia la vita di sua figlia....

locandina

Memoir of a Murderer (2017): locandina

 

Memoir of Murderer fin dal titolo richiamerà agli amanti del cinema asiatico il capolavoro di Bong Joon-ho Memories of Murder (//www.filmtv.it/film/33625/memories-of-murder/recensioni/808932/#rfr:film-33625e obiettivamente come vedremo a breve è possibile evidenziare alcuni punti  in comune tra le due opere, sia icograficamente sia contenutisticamente; detto questo sono due film il cui corpus centrale è completamente opposto poichè in questo caso il tutto è presentato dal punto di vista interno del killer e non dimentichiamoci della malattia del protagonsita che influenzerà notevolmente sia gli eventi sia la messa in scena.

 

Parto subito analizzando brevemente l'incipit del film; l'opera di Won Shin-yun si apre mostrandoci un misterioso uomo, che presenta un tic nervoso all'occhio, uscire lentamente da una galleria sperduta nel nulla ed immersa nella neve, seguito da un improvviso campo lunghissimo (mostrandoci sempre il medesimo scenario) che conferisce all'immagine e all'atmosfera generale una forte sensazione ermetica e misteriosa (il tutto richiama il finale del film di Bong Joon-ho).

 

A seguito di questa scena molto accativate, il regista ci presenta il protagonista; un anziano malato di alzheimer con un passato oscuro che ci viene mostrato con uno stile molto stilizzato ed enfatico a tal punto che sembrerebbe quasi esaltare il gesto del nostro anti-eroe.

Kyung-gu Sol

Memoir of a Murderer (2017): Kyung-gu Sol

Tra gli aspetti più interessanti ed innovativi del film troviamo la trattazione della malattia del protagonista che influenzerà notevolmente la narrazione e la messa in scena; ad esempio non saremo mai sicuri che ciò che è appena accaduto sia la realtà oppure il frutto della fantasia di Kim Byeong, conferendo al film un ritmo tesissimo dove la suspense è sempre presente con risultati imprevedibili.

Intrigante è anche lo scenario in cui si articola la storia del film; un freddo e rurale paesino, lontano dalle "classiche" megalopoli coreane. il clima che si respira sembra quasi quello di un noir scandinavo.

Kyung-gu Sol

Memoir of a Murderer (2017): Kyung-gu Sol

Memoir of a Murderer è caratterizzato da una velata ma importante critica a qualsiasi forma di potere, da quello patriarcale fino ad arrivare al potere ufficializzato e legale, inoltre come gran parte dei crime-movie coreani troviamo una rappresentazione delle forze dell'ordine per nulla edificante dove l'inettitudine regna sovrana,  a tal proposito beffarda l'amicizia tra il protagonista ed il poliziotto intepretato da Oh Dal-sul.

 

Sul versante delle critiche il film in alcuni punti è po' didascalico inoltre visto l'accattivante incipit Won Shin-yun poteva proporci una regia più audace, infatti non troviamo tecnicismi e soluzioni stilistiche degne di nota; detto questo il  livello tecnico è assolutamente  adeguato.

 

Memoir of a Murderer è un thriller-psicologico cupo, notevole ed accativante ma nonostante il successo in patria (sia di critica sia di pubblico) dalle nostre parti è passato completamente inosservato (come spesso accade purtroppo).

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