Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Quattro episodi interpretati da altrettanti mostri sacri del cinema italiano che raccontano con garbo piccole avventure/disavventure di un'Italia agli albori della motorizzazione di massa. Molto divertente quello con Fabrizi vetturino.
Quattro episodi raccordati da un prologo e da un epilogo per raccontarci con garbo un'Italia agli albori della motorizzazione di massa. Ciascuno d'essi è in pratica lasciato alla verve del protagonista di turno (nell'ordine: Titina De Filippo, Aldo Fabrizi, Eduardo De Filippo e Walter Chiari) e il livello varia, come d'altronde sempre accadeva in operazioni simili, da episodio a episodio. Il migliore è certamente quello con Fabrizi vetturino, davvero ilare. Belli anche quelli con il fattorino Walter Chiari alle prese con la 'mangiatrice' e di uomini e quello con Eduardo netturbino che fa ritorno in paese. Piuttosto cupo invece quello con Titina De Filippo, attrice in disarmo, che stona secondo me con il tono 'scanzonato ma con una morale' che sembra invece possedere il resto della pellicola. Restano in ogni caso le eccellenti interpretazioni di tre mostri sacri del nostro cinema affiancati da due stelle nascenti, il già citato Chiari e un Raimondo Vianello che appare nei titoli come Riccardo Vianello.
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