Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film
Un uomo, erroneamente dato per morto, approfitta della situazione per incassare insieme alla moglie l'assegno dell'assicurazione sulla vita e goderselo. Ma è costretto comunque a rimanere nell'ombra, con i problemi che ne conseguono. Forse l'unica soluzione utile è proprio quella di andare al cimitero.
Spigliata e interessante questa commedia tratta da un testo teatrale di Aldo De Benedetti con una sceneggiatura dello stesso autore. Sebbene la trama non offra elementi particolarmente originali e la pellicola in sè possa apparire solo come un (buon) riempitivo 'alimentare' per poter continuare a lavorare nel cinema in anni di dura crisi come quelli della seconda guerra mondiale, Lo sbaglio di essere vivo risulta un lavoro scritto con la giusta verve, recitato da interpreti disposti nei ruoli loro più consoni e confezionato con sufficiente perizia da un cast tecnico che vede, tra gli altri, Nino Rota impegnato nella colonna sonora, Arturo Gallea per la fotografia e al montaggio Fernando Tropea. La blanda morale e l'altrettanto facilotta ironia che permeano la storia non riescono a sminuire più di tanto il valore di un'opera girata da un abile artigiano quale Carlo Ludovico Bragaglia, capace di produrre con continuità e senza scendere mai troppo di tono anche in quegli anni difficili per il nostro cinema; aiuta decisamente alla discreta resa finale anche la presenza sullo schermo di Vittorio De Sica, Gino Cervi, Isa Miranda, Luigi Almirante, Dina Galli e Giuseppe Pierozzi. Da apprezzare la scelta di impostare la narrazione in flashback, non così scontata per l'epoca. 4/10.
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