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Star Trek: Strange New Worlds

3 stagioni - 30 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 2

  • 2023-2023
  • 10 episodi

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daveper

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Star Trek: Strange New Worlds

di daveper
8 stelle

Episodio 1: la prima puntata si conclude a tarallucci e vino di sangue Klingon, dopo che Spock ha rubato l'Enterprise e scongiurato una nuova guerra, ma all'orizzonte si profila una minaccia ancora più terrificante (i Gorn). Alla fine dell'episodio c'è questa bella dedica per Nichelle Nichols (che interpretava Uhura nella serie classica): "Per Nichelle, che fu la prima a varcare la porta e ci mostrò le stelle. Frequenze di comunicazione aperte per sempre." Cosa non mi è piaciuto: c'è una scena in cui il dottor M'Benga e l'infermiera Chapel assumono una sostanza verde tramite ipospray, che improvvisamente li carica di una forza sovrumana per affrontare i Klingon in un combattimento corpo a corpo. Questo scontro sembra quasi provenire direttamente da un film di John Woo, quasi come se avessero assunto il siero del super soldato di Capitan America. Da medici a supereroi in cinque secondi... Star Trek spesso trae forza dalla sfida di problemi complessi e morali, piuttosto che dalla spettacolarità delle scene d'azione tipiche dei film di supereroi.

 

Episodio 2: Una Chin-Riley (Rebecca Romijn) è sotto processo in quanto geneticamente modificata, ma un'avvocatessa tosta affronterà un tribunale spaziale per dimostrare che le leggi non sono sempre giuste. Cosa ci ricorda questo episodio: Star Trek ci mostra un futuro in cui le persone possono superare le loro differenze e lavorare insieme per un obiettivo comune, nello spazio profondo possiamo tutti fare squadra indipendentemente da quale modificazione genetica abbiamo ricevuto. In definitiva, vale la pena lottare contro le avversità affinchè infinite combinazioni di individui possano creare qualcosa di straordinario. 

 

Episodio 3: le cose si fanno intriganti, La'an (Christina Chong) è costretta da un misterioso individuo, apparentemente legato a un'agenzia di investigazioni temporali che tecnicamente non dovrebbe ancora esistere, a fare un balzo indietro nel tempo sulla Terra del 21° secolo in compagnia di un capitano Kirk alternativo. La missione? Prevenire un attacco che potrebbe cambiare il corso della storia futura dell'umanità. Durante la missione il legame tra La'an e Kirk (Paul Wesley) si rafforza, aggiungendo un tocco di romanticismo in mezzo a tutto il caos temporale. In qualche modo, sembra di assistere a un incrocio tra Harry ti presento Sally e Ritorno al futuro.  "Domani e domani e domani", è un episodio avvincente e pieno di colpi di scena, dove il viaggio attraverso il tempo è intrecciato con l'indagine, la scoperta e la costruzione di una storia romantica. Momento che cavolo stai dicendo, Willis? Sembra che Kirk accetti un po' troppo facilmente la teoria di La'an non appena lei arriva sul ponte dell'astronave, magari avrebbe potuto fare un'espressione più incredula.

 

Episodio 4: intrappolati su un pianeta pre-curvatura e affetti da amnesia, finalmente una missione che richiama alla tradizione della serie originale, promette di far emergere emozioni complesse e tensioni interne con un mix di elementi classici di Star Trek con un tocco di novità e originalità. Rigel VII è il pianeta che viene citato nel primo episodio pilota della serie originale di Star Trek, intitolato The Cage (sembra che ci sia un un omaggio o un riferimento deliberato a quell'episodio, poiché vediamo diverse scene in cui il Capitano Pike, La'an e il dottor M'Benga sono rinchiusi in una gabbia, cage appunto). Morale della favola: ogni esperienza, sia positiva che dolorosa, contribuisce a definire chi siamo e a formare le nostre identità. Il fatto che i ricordi alla fine siano ritornati sottolinea la natura preziosa della memoria e come questa possa influenzare il nostro presente e futuro. È un messaggio che riecheggia alcuni dei temi centrali di Star Trek, come l'esplorazione dell'umana condizione, l'importanza della conoscenza e della comprensione reciproca.

 

Episodio 5: un incidente su una navetta porta una strana forma di vita aliena a rimuovere il DNA vulcaniano di Spock (Ethan Peck) che, privato della sua identità vulcaniana, esplora il suo lato umano in modi nuovi e interessanti. La serie offre l'opportunità per Ethan Peck di mostrare la sua versatilità come attore, includendo una vena comica che spesso non è stata vista nel personaggio di Spock. Inoltre vediamo svilupparsi sempre più i sentimenti romantici tra Spock e l'infermiera Christine Chapel (Jess Bush) e viene approfondito il rapporto tra Spock e sua madre. Insomma, questa puntata offre una varietà di elementi avvincenti tra l'umorismo, l'amore e l'avventura che il nostro vulcaniano preferito è decisamente impreparato ad affrontare. Quando un vulcaniano diventa umano: indossa uno (stupido) cappello per nascondere le sue orecchie umane. Nella serie classica Leonard Nimoy ha indossato spesso dei copricapi o berretti per nascondere le orecchie a punta vulcaniane (in Rotta verso la terra era una fascia). 

 

Episodio 6: in Lost in Translation vediamo Uhura (Celia Rose Gooding) udire suoni misteriosi e vedere fantasmi del passato. Una puntata che combina elementi di mistero, horror e avventura, che offre uno sguardo più approfondito su Uhura e la sua storia personale. Uhura, con la sua abilità di comunicare e tradurre lingue, scopre che una specie aliena invisibile sta cercando di comunicare attraverso di lei utilizzando il suo cervello come traduttore universale. Il destino inizia a prendere forma: per la prima volta Kirk e Spock di questa timeline si incontrano sull'Enterprise. Due personaggi tra i più iconici e amati della serie, due approcci diversi alla leadership e alla risoluzione dei problemi, una coppia dinamica e affascinante. Questo incontro (noi lo sappiamo già) è l'inizio di una lunga e avvincente amicizia e collaborazione.

 

Episodio 7: un incidente invia i guardiamarina Mariner e Boimler attraverso il tempo. Il capitano Pike e il suo equipaggio devono affrontare il compito di riportarli indietro e prevenire potenziali alterazioni alla linea temporale. Star Trek: Lower Decks incontra Star Trek: Strange New Worlds in questa puntata crossover che offre una prospettiva più leggera e comica delle missioni della Flotta Stellare mescolando le dinamiche di queste due serie. Jonathan Frakes (William Riker in TNG) aggiunge la sua esperienza alla direzione di questo episodio. Il lato umano di Spock: Ethan Peck è riuscito a catturare la complessità di Spock, esplorando la sua natura logica e razionale, ma anche il suo lato umano. Questo equilibrio è fondamentale, rappresenta il connubio tra due culture e identità. La sua interpretazione riesce a far emergere l'umorismo involontario di Spock e la sua lealtà verso i suoi amici e la sua squadra. L'approccio di Peck alla parte offre una nuova prospettiva su Spock, consentendo di scoprire ulteriormente chi sia questo personaggio e come si sviluppi nel corso della serie. Lunga vita e prosperità.

 

Episodio 8: Sotto la cappa della guerra porta la serie in una direzione più matura e politica, affrontando le conseguenze della guerra tra la Federazione e i Klingon. Il confronto tra il comportamento apparentemente calmo e gentile dell'ambasciatore Dak'Rah (un ex generale klingon che aveva combattuto nella guerra) e il ricordo vivido delle sue azioni brutali da parte del dottor M'Benga e dell'infermiera Chapel crea un forte conflitto all'interno dell'equipaggio. Questo approccio richiama alla mente il tono drammatico e le sfumature complesse di una serie come M*A*S*H, che esplorava le implicazioni emotive della guerra attraverso i suoi personaggi, un ulteriore esempio di come Star Trek sia in grado di esplorare una varietà di temi e generi all'interno dell'ampio contesto della fantascienza. Tempi di guerra: un episodio che offre un ritratto complesso delle conseguenze della guerra e delle difficoltà dell'umanità nel percorrere il cammino della pace. L'approfondimento delle esperienze dei medici che hanno assistito alle stragi durante la guerra aggiunge una dimensione emotiva significativa, mostrando come le cicatrici del passato persistano nel tempo.

 

 

Episodio 9: Strange New Worlds sembra aver portato il franchise di Star Trek in una direzione mai esplorata prima, ovvero un episodio musical. In Subspace Rhapsody l'equipaggio dell'USS Enterprise si ritrova invischiato in un campo di probabilità quantistica che costringe a condividere i pensieri più intimi cantando in modo incontrollabile una serie di canzoni (originali, scritte appositamente per questa puntata). L'episodio ha sfruttato con successo una trama divertente e stravagante senza cadere nel pericolo di diventare imbarazzante, segno di una scrittura creativa e di una realizzazione efficace che ha mantenuto l'impronta originale. Il potere della musica: alla fine, con ogni voce sulla nave che si armonizza come una sola, l'equipaggio riesce a liberarsi divertendosi con l'euforia e le endorfine che derivano dall'esibirsi insieme. La musica è un linguaggio universale che unisce le menti e gli spiriti in un'armonia perfettamente in sintonia con lo spirito esplorativo di Star Trek. In un universo così vasto e complesso, la musica continua a dimostrare che è una forza in grado di superare le barriere, unire le culture e trasmettere emozioni che superano le parole. Un omaggio alla potenza della creatività e dell'unione nell'universo di Star Trek, dove l'arte e l'immaginazione sono le chiavi per aprire porte verso strani nuovi mondi. E mentre l'Enterprise prosegue audacemente nel cosmo, continuerà a portare con sé la melodia della speranza.

 

Episodio 10: la seconda stagione si chiude con un episodio poco originale in cui la sfida con i Gorn sembra una ripetizione delle stesse vecchie dinamiche dei mostri alieni che abbiamo visto mille volte. Hegemony è un episodio che promette molta suspence ma ne offre davvero poca. La presenza del leggendario ingegnere Montgomery Scott potrebbe essere l'unico aspetto positivo, ma la sua apparizione sembra troppo forzata e inserita solo per attirare l'attenzione dei fan. Un mostro è soltanto un mostro? Sembra che la serie stia cercando di ridefinire i Gorn come una minaccia alla stregua dei Borg per questa generazione. Invece di assimilare le persone, i Gorn si limitano all'omicidio e all'utilizzo dei corpi degli umani per la riproduzione. Questa nuova incarnazione dei Gorn sembra mancare della profondità e della complessità che hanno reso i Borg memorabili nella storia di Star Trek e risulta una mossa troppo scontata e priva di innovazione.

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