La recensione su BoJack Horseman

Ho voluto completare anche la quarta stagione (che, probabilmente, non sarà l'ultima), per fare un piccolo resoconto su questa serie, che, a parer mio, merita l'attenzione dei più. 

Che cos'è la felicità? Una domanda che contiene una risposta astratta, generica, soggettiva. Ognuno di noi ha il suo tipo di felicità, il suo modo di esprimerla, il suo modo di raggiungerla. 

Bojack Horseman è un cavallo, protagonista di una famosa serie televisiva degli anni novanta (Horsing Around), che lo ha reso famoso in tutti gli Stati Uniti. Dopo il successo di Horsing Around, però, Bojack non è riuscito più ad avere grandi occasione per esprimere e dimostrare il suo talento da attore di Holliwoo(la d mancante fa parte della trama, soprattutto della prima stagione), e si è perso nella popolarità, finendo per ritrovarsi solo insieme alle droghe e all'alcool. Durante le quattro stagioni, assistiamo a  stravaganti episodi che contenegono pillole di saggezza, tristi e profonde, sul mondo, sulle persone, sull'amore, e sulla felicità. Bojack è un cavallo triste, che nonostante la ricchezza, la popolarità, la casa con piscina da star, le numerose donne che vanno a letto con lui, dentro di se si sente vuoto, come se qualcosa gli mancasse. Egli vive constantemente un rapporto di amore-odio con le persone che gli stanno accanto: da Diane, la scrittice della sua biografia; Todd, il giovane ragazzo, migliore amico di Bojack, che dopo una festa è rimasto per anni ospite nella sua casa, dormendo nel suo divano; Princess Karoline, la gatta manager, che dedica la sua vita al lavoro, privandosi dei piccoli momenti e piaceri personali; Mr Peanubutter, cane fidanzato di Diane, divenuto famoso per aver "copiato" lo spettacolo di Bojack.

Tante altri sono le comparse, figure che riempiono la vita di Bojack, una vita perduta all'interno di una confusione continua, interrotta solamente da piccoli momenti di felicità. Col passare del tempo, Bojack rovina qualsiasi rapporto che crea, definendosi la causa dei mali delle persone che lo circondano. Egli vive uno stato confusionario, in cui prova a chiedersi quale realmente sia il suo luogo nel mondo, chi debba far parte di esso, e come, attraverso essi, è possibile raggiungere una felicità mai provata, nemmeno nell'infanzia, segnata da una madre assente e repressiva, capace di stroncare tutte le occasioni che il giovane cavallo aveva provato a costruirsi. Soprattutto il rapporto con quest'ultima è particolarmente trattato. L'oppressione che Bojack sente, dovuto al carattere della madre, lo attanaglia per tutta la vita, e, secondo lui, essa e il suo comportamente sono le cause principali della sua tristezza e della sua incapacità di mantenere i rapporti con le persone che più gli stanno a cuore. Un po' come Raskolnikov di "Delitto e Castigo", Bojack prova ad allontanarsi dalla figura della madre, che però lo perseguita ovunque(essa ritornerà protagonista verso il finale della quarta stagione). 

Bojack è una serie tv diversa dalle altre. Contiene qualcosa che va oltre il solito intrattenimento, qualche piccola perla di saggezza, e di umanità, che fanno di Bojack Horseman un prodotto pregiato. 

Un plauso agli sceneggiatori, capaci non solo di creare personaggi all'altezza, anche stravaganti, visto che il mondo in cui si muove la serie tv è un mondo misto fra uomini e animali, ma soprattutto capaci di non far scendere mai il livello del prodotto, nonostante quattro stagioni siano tante(l'ultima a parer mio è la migliore). 

Un plauso anche ai doppiatori. Ho provato, parecchie volte, ad ascoltare la versione in lingua originale, e, senza timori, posso affermare che il lavoro svolto dai nostri è stato pressochè perfetto. 

5 stelle dunque a questa meravigliosa serie tv, capace di far ridere, ma anche di commuovere e immedersimarsi nei protagonisti principali. 

Non mi resta altro che aspettare la nuova stagione, sperando che questa si confermi all'altezza delle altre.