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Mindhunter

2 stagioni - 19 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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La recensione su Mindhunter

di Corinzio
9 stelle

locandina

Mindhunter (2017): locandina

Mindhunter secondo me è una serie inclassificabile. Sembrerebbe in parte poliziesco ed i parte thriller, ma non ha nè il ritmo di un poliziesco, tantomeno la tensione di un thriller. Fincher ci offre un prodotto veramente atipico ed originale che si può accostare in parte ad uno dei più sottovalutati film del decennio scorso, cioé Zodiac. I serial killer sono sempre esistiti, ma la scienza forense è impotente nell'affrontarli e soprattutto nel prevenirli. Il temrine stesso, serial killer, verrà nominato solo nelle puntate conclusive della stagione. Fino ad allora sono degli "assassini sequenziali". E' una serie che può lasciare interdetti per come dovrebbe essere presa, l'approccio è tutt'altro che facile. Non è tanto lo scoprire chi è l'assassino di una serie di delitti, perchè in fondo l'assassino è conosciuto, quanto il perchè ha agito in una certa maniera e qual'è stata la causa scatenante ed il retroterra della sua sociopatia.

Jonathan Groff, Holt McCallany

Mindhunter (2017): Jonathan Groff, Holt McCallany

I due agenti dell'FBI (ma se ne aggiungeranno altri) sono pienamente consapevoli di entrare in territori fino ad allora sconosciuti. Cercare di profilare non solo dei soggetti deviati, ma di profilare le varie sfaccettature del Male. E' come vedere l'abisso nietzschiano e lo sporgersi troppo a guardare il fondo può avere delle conseguenze che si possono notare in minimi cambiamenti nella vita quotidiana, fuori dal lavoro. Intervistare soggetti simili senza conseguenze, implica avere un'impermeabilità morale che nessuno degli intervistatori possiede.

Nè la ferrea razionalità della dottoressa Carr, il buon senso del agente anziano Tench e l'impulsività del giovane agente Ford, colui che più degli altri è disposto a sporgersi in avanti a vedere l'abisso, rimangono indifferenti ad una modalità di approccio piena di rischi. Rimane sempre una traccia dopo i colloqui perchè Mindhunter è una serie che ti entra sottopelle senza quasi rendertene conto.

Jonathan Groff, Happy Anderson

Mindhunter (2017): Jonathan Groff, Happy Anderson

E' una serie incentrata sui dialoghi e sulle parole. C'è una nuova scienza da creare quasi da zero ed è naturale che le parole e le terminologie siano l'elemento fondamentale di Mindhunter. Attori che sinceramente conosco poco, ma tutti perfettamente in parte. Da citare perlomeno Cameron Britton nella parte Ed Kemper. Quando racconta in maniera lucida e distaccata le sue gesta, senza vanteria ma nemmeno una briciola di rimorso, ti fa venire i brividi.

Fincher, insieme a Penhall, hanno creato una serie che può sembrare di nicchia ma con concrete possibilità di far presa anche sul grande pubblico. Ha un potenziale enorme e se entrambi manterranno salde le briglia, può venir fuori una delle serie migliori degli ultimi anni. Certamente inadatta ad un pubblico di bimbominkia.

 

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