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One Mississippi

2 stagioni - 12 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2016-2016
  • 6 episodi

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mck

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La recensione su One Mississippi

di mck
8 stelle

Un film di due ore ch'è aria fresca e viva in questa petulante morìa occidentale.

 

“I don't know how to leave.”
(“Non so come andarmene. / Non riesco a trovare l'uscita. // Non so come uscirne. / Non riesco ad andarmene.”)

Mathilde “Tig” O'Callaghan Notaro (Jackson, Mississippi, 1971), la Barb di “Transparent” (e uno), stand-up comedian da “Late Show” e dallo stile deadpan (humor asciutto, piano, laconico, autistico, nero, in totale understatement con contropiede fulminante), dopo “Knock knock, it’s Tig” per ShowTime, con “One Mississippi” - compagna di viaggio di “FleaBag” (Phoebe Waller-Bridge), “Better Things” (Pamela Adlon) e “The Marvelous Mrs. Maisel” (Amy Sherman-Palladino e Rachel Brosnahan) -, la prima serie tv da lei creata -{ideata, showrunnerizzata, scritta (con Diablo Cody - il pilot - etc...), prodotta [con Louis C.K. (e due) etc..., per Amazon (in precedenza Netflix aveva pubblicato “Tig”, un documentario su di lei)] e interpretata (con John Rothman, Noah Harpster, Rya KihlstedtStephanie Allynne (ovvero: “Douglas Jones? He moved like a cobra!”) - sua compagna nella vita -, etc...}- ri-torna a casa (abbandonando, nella finzione - quella che fa interpretare il Mississippi e l'immaginaria cittadina costiero-fluviale di Bay St. Lucille al Texas e alla Louisiana, ch'è un po' come dire che per impersonare Forza Nuova sia stata chiamata o si sia offerta la Lega Nord, giusto per farvi capire come son messi laggiù tra il Tennessee e l'Alabama -, temporaneamente/definitivamente, L.A.), sul "luogo del delitto", e ri-porta in scena - dopo averlo fatto coi suoi spettacoli teatrali - la propria esperienza, “Tutto il bene e tutto il male in perfetta sincronia”: le molestie sessuali ricevute sin dalla prima infanzia e protrattesi durante il corso di tutta la pre-adolescenza da parte del nonno acquisito, il padre del suo patrigno, la scoperta dell'essere omosessuale, il lavoro radiofonico come dee-jay e autrice di podcast, e poi, in rapida, anzi concomitante, successione: una violenta infezione intestinale di origine batterica (la C. diff causata dal Clostridium difficile, nomen omen), una polmonite, un cancro bilaterale al seno e conseguente asportazione chirurgica d'entrambe le mammelle, un'emorragia interna, e la morte della madre, entrata in coma per un colpo alla testa causato da una caduta in un banale incidente domestico: la vita così come viene, insomma. 

 

 

“Non è che non sono felice di vederti. È che...non sono felice.”

"One Mississippi", ovvero: uscirne vivi. 6 episodi da 25' l'uno diretti da Nicole Holofcener (Six Feet Under, Parks and Recreation, Orange is the New Black), Ken Kwapis (the Office, He's Just Not That into You, Big Miracle, a Walk in the Woods, Happyish, Santa Clarita Diet) e Shira Piven. Fotografia di Rhet Bear. Musiche di Marcelo Zarvos. La sigla di testa è “Jambalaya (On the Bayou)” (1952) di Hank Williams, Sr. (1923-1953), nella versione di the PlainsMen, mentre alla fine del 5° ep. entra in scena live on stage Ferron (Deborah Foisy, 1952).

“Beh, adesso devi riposarti, domani sarà una giornata piena e importante.”
“In realtà sarà una giornata vuota e insignificante. Perché mia madre non ci sarà. Da adesso in poi tutte le giornate saranno così. La città è più vuota. Io sono più insignificante.”
“Buona notte.”
“Mala notte.”
“Mala notte.” 

 

 

E quanto è giusto che ci sia precluso l'ascolto (paragone immediato con la scelta herzoghiana presente in “Grizzly Man”) dell'ultimo messaggio registrato della madre rimasto in memoria nella segreteria dello smartphone e al contempo, “per contro”, ci vengano invece mostrate le cicatrici della duplice mastectomia, più volte e in vari contesti (Tig Notaro ha fatto dell'esperienza del suo corpo una violenta, ostentata, necessaria protagonista, si pensi al suo special spettacolo dal vivo “Boyish Girl Interrupted”, HBO).
Un film di due ore ch'è aria fresca e viva in questa petulante morìa occidentale.  

 

 

* * * * ¼ (½) 

PS. Ecco Tig Notaro, “the Other Side of the Siren”:

http://www.comedybay.it/tig-notaro-boyish-girl-interrupted-2015/

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