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Fear the Walking Dead

8 stagioni - 113 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2015-2015
  • 6 episodi

L'autore

Maciknight

Maciknight

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La recensione su Fear the Walking Dead

di Maciknight
4 stelle

La prima stagione è molto introspettiva e psicologica, più di tutte le altre produzioni dedicate agli zombie (lontana mille miglia ad esempio da Z Nation, la differenziazione è netta), con ottime ambientazioni scenografiche, anche suggestive, ecc., ma con carenze, incongruenze, lacune, imperdonabili per i cultori del genere zombie.

La prima stagione è molto introspettiva e psicologica, più di tutte le altre produzioni dedicate agli zombie (lontana mille miglia ad esempio da Z Nation, la differenziazione è netta), con ottime ambientazioni scenografiche, anche suggestive, notevoli capacità narrative d’immagine, dialoghi abbastanza curati (mai superficiali), discreta capacità di prospettare le ripercussioni di eventi così catastrofici nel vissuto sociale e nell’elaborazione individuale secondo l’indole caratteriale, ma anche con alcune incongruenze, lacune ed approssimazioni che lasciano sconcertati, come la quasi assoluta incapacità dei protagonisti di armarsi e difendersi, che in un contesto come quello descritto è in totale antitesi con la “mission” del genere ma soprattutto con le leggi della sopravvivenza e dell’intelligenza applicata. Non so se questa è stata una scelta deliberata degli autori e produttori per differenziarsi dalle altre serie sugli zombie, molto più cruenti se non addirittura truculente, per tenere furbescamente un profilo più soft, cioè più politicamente corretto, per captatio benevolentiae verso il pubblico moderato ed eventuali censori istituzionali, o se è proprio una carenza culturale e/o caratteriale degli autori, fatto sta che in una serie sugli zombie, protagonisti che non sanno difendersi neppure dopo molte puntate e quindi settimane o mesi vissute nel contesto rappresentato, per i cultori del genere non sono accettabili, non stanno ne in cielo ne in terra, per quanto possano risultare simpatici e ben tratteggiati ed approfonditi psicologicamente. Soprattutto poi considerando che la serie è girata ed è rappresentata nel paese più armato al mondo, dove ci sono poligoni di tiro ovunque, anche negli scantinati delle residenze e dei negozi e dove le pallottole sono numerose e reperibili come fossero caramelle.

Inoltre le poche scene di azione sono ben poco curate e credibili, come i militari che sparano a raffica e a casaccio contro gli zombie, senza neppure mirare alla testa, le scarse misure difensive (soprattutto passive) adottate dagli stessi, la pressoché totale assenza di pianificazione e coordinamento nella gestione degli interventi militari, tutto questo concorre a far sembrare che il loro apporto svolga solo una funzione da cornice, contorno, sottofondo agli eventi delle famigliole per bene ritratte nella serie. In conclusione, la serie seppur con qualche tentennamento riesce a coinvolgere e farsi seguire, ma le lacune sopradescritte (e mi sono limitato ad evidenziarne solo alcune) non la fanno apprezzare a sufficienza. A rischio di risultare ridondante, in una serie sugli zombie il concentrarsi soprattutto sull’introspezione dei personaggi non basta, potevano piuttosto immaginarsi un’epidemia virale letale ma di tipo tradizionale, con conseguente rarefazione della popolazione, ma se si tirano in ballo gli zombie, allora certi ingredienti non possono mancare. Con il massimo rispetto per i vegetariani, ma se si va in un ristorante specializzato nel barbecue e si scopre che non cucinano la carne, una certa delusione (per usare un eufemismo) sopravviene …

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