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L'imperdibile della settimana - "Diverso dagli altri" (1919), primo film sull'omosessualità, arriva in tv su Raitre
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Sabato 20 novembre, all’interno della trasmissione Fuori Orario, su Raitre all’01:50, per il ciclo "Diverso (d)al cinema" a cura di Roberto Turigliatto, andrà in onda uno di quei film che può definirsi imperdibile, Diverso dagli altri.

 

 

Anders als die Andern, questo è il titolo originale del film, è un film imperdibile per vari motivi:

 

  1. Si tratta di un film tedesco del 1919;
  2. Si tratta del primo film che tratta esplicitamente il tema dell’omosessualità;
  3. Si tratta di un film incredibilmente sopravvissuto alla furia nazista, seppur in una versione ridottissima.

 

 

La pellicola si apre subito con la contestualizzazione storica. Un cartello recita pressappoco:

“Migliaia di omosessuali in Germania vennero imprigionati a causa del Paragrafo 175”.

 

Ma cos’era il Paragrafo 175 (P175)? 

 

Meglio noto come §175 StGB, era una misura del codice penale tedesco, in vigore dal 15 maggio 1871 al 10 marzo 1994: «§175 Fornicazione innaturale: La fornicazione innaturale, cioè tra persone di sesso maschile ovvero tra esseri umani ed animali, è punita con la reclusione».

Lo statuto venne emendato diverse volte nel corso negli anni, passando da punizioni gravissime (si pensi alla reclusione nei campi di concentramento durante l’era nazista) a punizioni più “leggere” che tendevano a colpire solo i rapporti con minori di 18 anni.

 

Tra coloro che combattevano il P175, nel primo decennio del Novecento, vi era il dottor Magnus Hirschfeld, responsabile dell’Istituto di Scienza Sessuale. Il medico sosteneva che l’omosessualità non era altro che un “terzo sesso biologico”, quindi considerava il P175 come un discrimine per quella piccola minoranza appartenente al suddetto sesso.

Inoltre, egli riteneva che tale misura favorisse i casi di estorsione. Secondo la sua tesi, per ogni omosessuale arrestato grazie al P175 ce n’erano almeno altri cento ricattati da qualcuno che aveva scoperto il loro orientamento.

Il comitato da lui diretto riuscì a raccogliere più di 5000 firme, tra cui Albert Einstein, Herman Hesse, Thomas Mann, Leo Tolstoj.

 

 

Durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, approfittando del fatto che l’attenzione dei media era rivolta altrove, il dottor Hirschfeld decise di chiamare un giovane regista, Richard Oswald, per realizzare una serie di filmati a tematica sessuale per il suo programma Es werde Licht! (Sia fatta luce!). Tra i temi che venivano trattati vi erano l’aborto, le malattie veneree e la prostituzione. 

 

Il successo di tali filmati fu tale che Hirschfeld e Oswald decisero di mettere in atto la realizzazione del primo film che avrebbe parlato esplicitamente dell’omosessualità. Nacque così Diverso dagli altri.

 

 

Per spirito di emulazione, nel giro di un anno vennero prodotti moltissimi film a carattere sessuale, talvolta anche spinti, volgari e provocatori. Ciò determinò un intervento deciso delle autorità e la prima opera che ne fece le spese fu proprio Diverso dagli altri. I censori della Repubblica di Weimar limitarono la proiezione del film solo agli ambienti medici.

 

Sopravvissuto fino all’avvento dell’era nazista, il film venne irreversibilmente ridotto, ne furono epurati ben 40 minuti, portando la sua durata dai 90 iniziali ai 48 di oggi. Il lungometraggio venne definitivamente bannato e bruciato insieme ad altri documenti redatti da Hirschfeld. Miracolosamente se ne salvarono alcuni frammenti, ritrovati in Ucraina e restaurati da Stefan Drössler del Film Museum di Monaco. Il film in questa nuova versione venne proiettato per la prima volta a Berlino durante un festival gay nel 1979 ed è stato edito recentemente in dvd.

 

 

Ma cosa aveva Diverso dagli altri di così scandaloso? Di cosa parla?

 

TRAMA:

“Il film inizia con Paul Körner (Conrad Veidt), impegnato a leggere la pagina dei necrologi su di un giornale, pieni di inesplicabili suicidi vagamente espressi. Körner, tuttavia, sa che il Paragrafo 175, che pende sul capo degli omosessuali tedeschi «come una spada di Damocle», è la causa principale dei suicidi.


 

Dopo questo preambolo, il film inizia. Kurt Sivers (Fritz Schulz) è un ammiratore di Körner, un virtuoso violinista, e lo avvicina sperando di poter diventare suo studente. Körner accetta ed iniziano le lezioni insieme, durante le quali tra i due sboccia una passione non dichiarata.

 


Entrambi subiscono la disapprovazione delle rispettive famiglie. Nessuno dei due dichiara apertamente a sé stesso la natura omosessuale del rapporto che vivono: Sivers pone grande attenzione alle lezioni di violino ed è insolitamente infatuato per il suo maestro; i genitori di Körner si domandano perché il loro figlio sia così poco interessato alla prospettiva di sposarsi e farsi una famiglia. Körner, per dare una risposta ai loro dubbi, li manda ad incontrare il proprio mentore, il Dottore (Magnus Hirschfeld).


 

Dopo che Körner ha rivelato la propria omosessualità, egli e Sivers cominciano a frequentarsi più apertamente. Mentre passeggiano insieme mano nella mano nel parco, incrociano un uomo che riconosce Körner. Più tardi, quello stesso giorno, quando Körner si trova da solo, quest'uomo, Franz Bollek (Reinhold Schünzel), lo affronta e gli chiede dei soldi, altrimenti rivelerà il segreto di Sivers.

 


Körner lo paga, ma non dice a Sivers di averlo fatto. Alla fine, però, le richieste del ricattatore si fanno eccessive e Körner si rifiuta di continuare a pagare (da segnalare che la scena in cui Bollek legge la lettera di risposta di Körner alle sue richieste si svolge in un locale per gay: probabilmente si tratta della prima apparizione sullo schermo di un locale di questo tipo). Bollek decide di irrompere in casa di Körner mentre lui e Sivers sono a letto insieme, ma viene invece scoperto dai due al loro ritorno. Scoppia una rissa, e Bollek rivela a Sivers di averlo ricattato.

 

Sivers fugge via e affronta varie difficoltà nel cercare di andare avanti da solo. Körner si ritrova allora a pensare al suo passato guardando una foto di Sivers.

 

Il suo primo ricordo risale ai tempi del collegio, quando egli e il suo amico Max sono sorpresi dal loro professore mentre si baciano, e Körner viene espulso. Quindi, Körner ripensa all'università e alla sua vita solitaria in quel periodo, unito alla crescente consapevolezza che fosse impossibile per lui avere una sessualità etero.

 

Ricorda inoltre di aver consultato un ipnotizzatore che un tempo era stato omosessuale perché lo "guarisse", ma si era subito reso conto che si trattava solo di un ciarlatano. Aveva poi incontrato per la prima volta il Dottore, la cui reazione al suo caso era stata molto diversa da quella degli altri specialisti da lui precedentemente consultati.

 

Continuando a scavare nella memoria, Körner ripensa al suo primo incontro con Bollek in un locale da ballo per gay, a come Bollek inizialmente lo avesse incoraggiato, per poi alla fine sfruttare il pretesto della sua omosessualità per ricattarlo.

 


 

Tornati di nuovo al presente, Körner porta Else Sivers, la sorella di Kurt Sivers, alla lezione tenuta dal Dottore sulla sessualità alternativa. Il dottore tocca gli argomenti dell'omosessualità, del lesbismo, del transgenderismo, della bisessualità, dei pericoli degli stereotipi, e affronta l'idea che la sessualità sia fisicamente determinata, piuttosto che una condizione mentale.

 

Körner denuncia Bollek per averlo ricattato e lo fa arrestare. Per vendicarsi, Bollek rivela le tendenze di Körner. Il Dottore testimonia in favore di Körner ma entrambi sono giudicati colpevoli delle rispettive accuse. Bollek viene condannato a tre anni per estorsione. Il giudice si mostra accondiscendente verso Körner e lo condanna al minimo della pena: una settimana.

 

Avuto il permesso di tornare a casa prima di scontare la pena, Körner si accorge che amici ed estranei lo evitano, e perde il lavoro. Persino la sua famiglia giunge a dirgli che egli ha una sola via d'uscita onorevole: Körner inghiotte delle pillole e si suicida.

 

Informato di ciò, Sivers si precipita al suo capezzale ma già Körner giace morto. I genitori di questi incolpano Sivers di quanto è accaduto, ma Else li rimprovera duramente. Nel frattempo, anche Sivers tenta il suicidio, ma il Dottore glielo impedisce e pronuncia il suo discorso finale, invitandolo a continuare a vivere per abbattere i pregiudizi.

 


 

Il film si chiude con l'immagine di un testo legislativo tedesco, aperto alla pagina sul Paragrafo 175, e un pennello tenuto da una mano vi appone sopra una grossa croce per cancellarla.”

 

Dico subito che la cosa difficile del film è riuscire ad immaginare le scene mancanti: esistono dei cartelli esplicativi ma non rendono giustizia alla potenza che avrebbero potuto avere le immagini. A fare da filo d’unione e a dare coerenza, però, pensano la recitazione solida degli attori (non a caso, Conrad Veidt è considerato uno dei più bravi interpreti del periodo tanto che l’anno dopo sarà chiamato per il ruolo di protagonista ne Il gabinetto del dottor Caligari), la regia coerente e il sottofondo musicale.

 

 

Dopo la prima visione del film (ottenuto grazie al web), mi sono subito chiesto chi fosse il regista e, nonostante non si sappia nulla sulla sua vita privata, ho scovato la sua filmografia. Prima di aderire al programma del dottor Hirschfeld e mettere su una casa di produzione denominata Sex Education Feature Film, aveva già girato dei film molto popolari a carattere storico in cui recitava il futuro regista William Dieterle. Successivamente al 1920, si concentrò sui remakes delle sue opere precedenti, tra cui Il mastino dei Baskerville, lo stesso Diverso dagli altri (andato completamente perso), Lady Hamilton e Dreyfuss.

Negli anni successivi girò poi delle opere in mezza Europa, fino ad emigrare negli Stati Uniti, dove non riuscì a sfondare a Hollywood.

 

Diverso dagli altri rimane sicuramente l’opera per cui sarà ricordato, sia per il messaggio che trasmette sia per la tecnica con cui dirige gli attori: Veidt ha una recitazione teatrale, quasi sopra le righe mentre Schultz ha una tenuta più “moderna”; il personaggio più complesso del film, per via della sua evoluzione (da innamorata di Körner a sostenitrice dei diritti omosessuali) è quello della sorella di Kurt, ben interpretata senza mai cadere in atteggiamenti melodrammatici; l’attore più efficace risulta essere invece proprio il dottor Hirschfeld, interprete di sé stesso e portavoce delle sue teorie; oscuro invece rimane il personaggio di Bollek, il ricattatore, e le motivazioni che lo spingono al ricatto stesso (gelosia, omosessualità latente, amore non corrisposto?).

 

Il Dottore appare diverse volte nella pellicola, ogni volta per pronunciare discorsi intesi più per gli spettatori che per l'avanzamento della trama. Eccone dei frammenti:

 

 

« Non dovete condannare vostro figlio perché è omosessuale, egli non deve essere incolpato per il suo orientamento. Non è sbagliato, e neppure dovrebbe essere un crimine. In realtà non è neppure una malattia, semplicemente una variazione, ed una delle più comuni di tutta la natura. »

 

« L'amore per un individuo del nostro stesso sesso non è meno puro o nobile di quello per una persona del sesso opposto. Questo orientamento può essere trovato a tutti i livelli della società, e anche fra le persone rispettabili. Coloro che dicono diversamente sono semplicemente guidati dall'ignoranza o dal bigottismo. »

 

« Tu devi continuare a vivere; devi vivere per abbattere i pregiudizi che hanno reso quest'uomo l'ultima di innumerevoli vittime. ... Tu devi ristabilire l'onore di quest'uomo e fargli giustizia, a lui e a tutti coloro che vennero prima di lui, e a tutti coloro che verranno dopo di lui. Giustizia attraverso la conoscenza! »

 

 

 

Discutibili appaiono invece almeno tre scelte:

1.     Nel lungo flashback al college, Oswald sostituisce Veidt con un attore più giovane e non se ne capisce il motivo, visto che Veidt aveva solo 26 anni e col trucco poteva sembrare anche un teenager.

2.     La scelta del finale tragico, come a voler rispettare un cliché che vede l’omosessuale destinato a soccombere per trovare serenità e felicità.

3.   La scelta del titolo stesso: perché diverso dagli altri quando sono solo due persone che si amano a dispetto dell’ignoranza e dell’odio della società?

 

Infine, una piccola curiosità: il film è uscito in quasi tutto il mondo in una collana dvd (potete acquistarlo qui) che contiene altri due titoli precursori per la cinematografia queer: Desiderio del cuore di Carl Theodor Dreyer (1924) e Sesso incatenato di William Dieterle (1928), storie di amori sessuali in ambienti circoscritti (il mondo dell’arte nel primo, il mondo carcerario nel secondo). Con Diverso dagli altri, invece, siamo immersi in atmosfere sociali (si pensi ai bar pieni sia di uomini che donne), nell’arte (Leonardo), nella musica (Tchaikovsky), nella letteratura (Oscar Wilde).

 

Altre note:

 

  • La fotografia del film è di Max Fassbender.
  • Il film, oltre al remake del 1928 ad opera dello stesso Oswald, è stato fonte anche per la trama di un film inglese del 1961, Victim, interpretato da Dirk Bogarde, per la regia di Basil Dearden.

 

 

 

 

 

 

RECENSIONE DI VITO RUSSO  ("Lo schermo velato" - Baldini & Castoldi)

Il clima di tolleranza sessuale che fiorì a Berlino negli anni Dieci e Venti produsse il primo movimento di liberazione gay, promosso dal dottor Magnus Hirschfeld, il cui lstituto per la Scienza Sessuale fu al centro della battaglia contro l'Articolo 175, che metteva fuori legge gli atti omosessuali fra uomini. In questo periodo fu prodotto anche il primo film in cui l'omosessualità viene discussa apertamente e in cui emergono in embrione molte questioni sollevate dal movimento di liberazione gay. Diretto da Richard Oswald e interpretato da Conrad Veidt, Anders als die Anderen, uscì nel 1919, invocando apertamente tolleranza nei confronti di quello che veniva definito il Terzo Sesso. I brani che seguono sono stati tradotti dal programma originale che veniva distribuito durante le proiezioni e che è stato mandato di recente ad un gruppo di liberazione gay di Berlino Ovest da un anonimo gay che vide il film in quegli anni.

 

"Le false credenze e i pregiudizi ingiustificati nei confronti di un tipo di comportamento sessuale maschile e femminile conosciuto come omosessualità, o amore fra persone dello stesso sesso, sono stati fino ad oggi predominanti e ancora adesso influenzano gran parte della popolazione. Uomini e donne omosessuali, attratti quindi da persone del proprío sesso, vengono spesso considerati come malvagi criminali o libertini. Ma le ricerche scientifiche hanno dimostrato che l'omosessualità è una tendenza innata per cui l'individuo non ha responsabilità; che in Germania, come in molti altri paesi, una persona su trenta ha tendenze omosessuali; che ci sono omosessuali in ogni classe sociale (fra i colti e gli ignoranti, nei ceti più alti e in quelli più bassi della popolazione, nelle grandi città e nei paesi, fra i rigidi moralisti e fra le persone più aperte e tolleranti); e infine che l'amore per una persona del proprio sesso può essere puro e nobile come l'amore per una persona dell'altro sesso, perché la sola differenza è l'oggetto del desiderio, non la natura dell'amore. 
Di fronte a questi fatti, è quindi tanto più grave che, nell'Articolo 175 del Codice penale tedesco, gli uomini omosessuali (e in Austria anche le donne omosessuali) subiscano la minaccia di pene vergognose per mezzo delle quali sono esposti pubblicamente come fuorilegge e siano soggetti ad una pesante oppressione. A causa di questa situazione, un grande numero di persone è stato spinto, per la vergogna, alla disperazione e perfino alla follia e al suicidio.
Il Comitato scientifico umanitario, fondato nel 1897, e il dottor Magnus Hirschfeld, al tempo stesso instancabile e coraggioso direttore e consigliere medico dei comitato, si sono assunti il compito di fare abrogare l'Articolo 175 e di eliminare i falsi pregiudizi contro l'omosessualità attraverso un'opera di sensibilizzazione del pubblico. "Anders als die Anderen" evita ogni sensazionalismo. Prendendo ad esempio un destino individuale, ci mostra come le persone che hanno queste tendenze siano costrette a soffrire senza motivo, come vengano sfruttate dai loro oppressori e come, a causa del rifiuto della società e del maledetto Articolo 175, gli omosessuali vengano spinti alla disperazione e al suicidio.


Fu lo stesso Magnus Hirschfeld a presentare il film alla sua uscita.

Il problema che oggi viene posto davanti ai vostri occhi e alle vostre anime è un problema di estrema difficoltà. È difficile, perché il livello di ignoranza e di pregiudizi da cui ci si deve liberare è enorme. È importante, perché non dobbiamo soltanto cancellare l'immeritata vergogna che circonda questi uomini, ma dobbiamo anche cancellare un generale errore di giudizio, che può essere paragonato a quelle atrocità della storia che sono state le persecuzioni delle streghe, degli atei e degli eretici. Inoltre, il numero di persone che sono nate "diverse dagli altri" è molto più grande di quanto la maggior parte dei genitori sappia o si curi di sapere. Io sono cosciente del fatto che chiunque intenda usare armi intellettuali per combattere in favore del progresso umano deve superare attacchi ed opposizioni. Anche gli studiosi che dopo Ia scoperta della stampa fecero circolare le loro idee attraverso i libri furono violentemente attaccati. Ma questi sono fatti marginali. Il film che vedrete per la prima volta oggi vi aiuterà a colmare questa lacuna di comprensione e presto verrà il giorno in cui la conoscenza vincerà la sua battaglià contro l'errore, la giustizia sconfiggerà l'ingiustizia e l'amore umano prevarrà sull'odio e sull'ignoranza degli uomini.

Il film di Oswald, come altri dello stesso periodo che trattavano problemi come l'aborto, l'incesto, I'educazione sessuale e le malattie veneree, aveva un taglio propagandistico e lo stesso Hirschfeld vi compariva come esperto. Solo una copia, oltre tutto frammentaria, di "Anders als die Anderen", è rimasta e il film non è mai stato proiettato negli Stati Uniti. Altre copie furono distrutte dai nazisti nei primi anni Trenta. Christopher Isherwood ricorda che alcune proiezioni vennero interrotte dai nazisti: a Vienna uno di loro sparò verso il pubblico ferendo molti spettatori. Nel suo libro di memorie "Christopher and His Kind", Isherwood fornisce un resoconto di prima mano del film.

Tre scene mi sono rimaste impresse nella memoria. In una i partecipanti ad un ballo, che sono soltanto uomini, vestiti di tutto punto, stanno per formare una sorta di girotondo. È qui che il personaggio interpretato da Conrad Veidt incontra il ricattatore che lo seduce e lo porta poi alla rovina. La scena dopo è una visione in cui Veidt vede una lunga processione di re, poeti, scienziati, filosofi e altre famose vittime dell'omosessualità che camminano lentamente e mestamente a testa china. Anche il dottor Hirschfeld compare in questa scena. Mi pare che il cadavere di Veidt, che si è ucciso, si intravveda sullo sfondo. Hirschfeld pronuncia un discorso (cioè una serie di didascalie), in cui invoca tolleranza per il Terzo Sesso.

E così il primo gay che sia mai apparso in un film aveva come unica soluzione il suicidio d'obbligo, che avrebbe segnato il destino cinematografico del gay per anni e anni. Il suicidio di Veidt e le immagini del ricatto preannunciavano la sorte dei personaggi cinematografici americani: quasi cinquant'anni dopo, infatti, quando il cinema statunitense raggiunse un punto di partenza analogo a quello tedesco, quei personaggi subirono le stesse sofferenze a causa della loro sessualità. 
In Germania il dibattito sulla sessualità rimase vivo per oltre dieci anni. Fra gli altri film che trattarono con un atteggiamento progressista i problemi sessuali, ci fu "Geschlecht in Fesseln", realizzato nel 1928 da William Dieterle: il film attaccava il sistema penale e descriveva l'omosessualità come una componente della vita del carcere. Dieterle interpretava un uomo che finisce in prigione per un omicidio accidentale e qui viene coinvolto in una relazione omosessuale con un altro prigioniero che, come si viene a sapere in seguito, è davvero omosessuale e ha un amante fuori dal carcere. Quando Dieterle esce dalla prigione l'omosessuale va a casa sua e parla con sua moglie, cercando di ricattarli, ma ottenendo solo il risultato di spingere la coppia al suicidio.
"Anders als die Anderen" venne rifatto nel 1927 da Magnus Hirschfeld e Richard Oswald con il titolo "Gesetze der Liebe". Di questa seconda versione non rimane nulla: nei dieci anni che seguirono, un milione di omosessuali fu spazzato via nei campi di concentramento nazisti insieme ad ebrei, zingari e altri indesiderabili. Nell'estate del 1979 una copia parzialmente restaurata di "Anders als die Anderen" venne scoperta in Ucraina e proiettata ad un festival cinematografico gay di Berlino Ovest. Era la prima volta che questo film, girato sessant'anni prima, veniva proiettato al di fuori della Germania Orientale.
Riconoscere l'esistenza del "terzo sesso", in Europa, non significava limitarsi ad una misurazione di virilità, come succedeva in America. Agli autori dei film interessava analizzare, all'interno di una relazione, il lato emotivo della passione e non le sue caratteristiche sessuali."

 

Per chi volesse, l'intero film con cartelli in inglese è facilmente reperibile su Google Video, non segnalo l'indirizzo solo perché il video è correlato ad altri che presentano immagini a carattere pornografico. Per chi volesse, posso lasciare indirizzo in privato.

 

 

OPINIONI DEGLI UTENTI DI FILM TV:

 

 

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