Mi trovavo a Verona da qualche giorno fiero della mia promozione a sottotenente e andai a rivedermi "la grande guerra" in un cinema del centro. Accanto a me era seduto un signore sui sessant'anni con due bei baffoni, che parlava continuamente con una signora vicino a lui, con voce cavernosa e stentorea, illustrando il film con toni entusiasti. Dopo un pò lo pregai di abbassare la voce perché sovrastava il sonoro e lui mi rispose Mi scusi tanto ma questo film mi esalta, ha visto come Monicelli è riuscito a rendere perfettamente la vita di trincea, i discorsi dei fanti , le situazioni belliche... Dato che anche io ero carico di emozione repressa mi gettai in lodi entusiastiche e parlammo sino alla fine del film. Nel congedarci lui affermò che era ammirato che un giovane potesse avere tanto amore per il cinema e capisse il valore di certe pellicole rispetto ad altre.
Alcuni giorni dopo mi volli togliere lo sfizio di andare alla mensa ufficiali sita in un fantastico castello sul fiume, in centro città, malgrado un collega mi avesse avvisato che per noi subalterni non era consigliabile perché era frequentato esclusivamente da ufficiali superiori. Entrai in un ambiente ottocentesco , con camerieri compasati, posate d'argento e ottima cucina; notai che vi erano solo capitani e colonnelli , che mi guardavano alquanto storto... Improvvisamente tutti si zittirono all'entrata di un generale con il suo seguito ; era un pezzo grosso di Roma, mi sussurrò un cameriere, e con stupore mi accorsi che era il baffone del cinema il quale, appena mi vide , mi invitò - con il suo vocione stentoreo - ad accomodarmi al suo tavolo per mangiare con lui e parlare di film !!! Vi lascio immaginare le facce degli arroganti commensali i quali già si preparavano ad alzarsi a turno per andare a riverire il generale, venuto da Roma per un' ispezione .
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta