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Naomi Kawase
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 Nel vasto e sempre valido panorama cinematografico giapponese c'è una regista donna il cui nome è Naomi Kawase;mi sembra strano che gli addetti ai lavori in Italia(Enrico Ghezzi compreso)non abbiano ancora notato o proposto le opere di questa ancora giovane regista nata nel 1969,tanto più,che ha fatto incetta di premi in molti importanti festival.
Attenzione,qui per chi scrive si tratta della "next big thing"della cinematografia mondiale,lo stile di questa regista è assolutamente unico,anche se a prima vista verrebbe da fare un paragone con Yasuiro Ozu.
I suoi lungometraggi sono permeati da un misticismo naturalistico,riferimenti buddhisti,in qualche opinione che ho letto:si è parlato di Panteismo;non sono molto ferrato su questo tipo di tematiche,ma sicuramente mi fido di quello che vedono i miei occhi e quello che sentono le mie orecchie,posso quindi assicurare che chi si appresterà alla visione dei film che di seguito elencherò,ne rimarrà assolutamente estasiato e commosso.
Si astenga dalla visione chi ha poca dimestichezza con i film orientali,comunque se uno riesce a trovare l'empatia giusta nel seguire il flusso di immagini e storie(per la verità molto semplici)che questa cineasta ci propone,non vedo perchè non possa applaudire all'universalità di quello che sta guardando.Ecco alcuni film:

Moe No Suzaku 

In una remota regione montuosa del Giappone si articolano le vicende di una famiglia nell'arco di 15 anni della loro vita;sullo sfondo il progetto mai realizzato di far passare in quei luoghi la ferrovia.
E sono proprio la ferrovia ed il treno(vero e proprio"orgoglio nazionale"),i cantieri abbandonati,una lunga galleria scavata che porta al nulla,i veicolatori principali degli stati d'animo,delle paure,delle aspirazioni dei protagonisti.
Questo film ha vinto il premio FIPRESCI e la Camera D'Or al Festival di Cannes nel 1997(a quei tempi la regista aveva solo 28 anni).
 

 Shara

 Nell’antica cittadina di Nara(città natale di Naomi Kawase ed antichissima capitale del Giapppone),in un giorno d’estate durante la festa del Dio Jizo, il giovane Kei, fratello gemello di Shun, scompare improvvisamente nel nulla. Cinque anni dopo, Shun, diventato nel frattempo studente di liceo, non ha ancora superato il trauma della perdita del fratello: si sente attratto dall’amica d’infanzia Yu, ma il dolore segreto che entrambi nascondo nel cuore impedisce la loro relazione. Poi, un giorno, Yu scopre il mistero della sua nascita e Shun conosce il destino di Kei, e per i due ragazzi giunge finalmente il momento in cui prendere il destino nelle proprie mani.Ecco di seguito un estratto del film;osservate la perizia con cui viene ripresa la processione-balletto,eseguita con una sola cinecamera e soprattutto la bellezza del contesto.


Mogari No Mori(titolo internazionale The Mourning Forest)
Il capolavoro fra i capolavori:Shigeki, un uomo affetto da demenza senile che vive nel ricordo della moglie deceduta da trentatré anni, trascorre le sue giornate nella quiete di una casa di riposo per anziani. Machiko, una ragazza tormentata dalla scomparsa del figlio, cerca di lenire il suo dolore provando ad essere d’aiuto alle persone che vivono e lavorano all’ospizio. Un giorno i due decidono di fare una gita in auto. Non tutto va come previsto: l’escursione diventa un’incredibile avventura all’interno di una foresta che pare non avere vie d’uscita. Shigeki e Machiko si perdono, vagano senza sosta nel bel mezzo della natura incontaminata, combattono le proprie paure, ma alla fine ritrovano se stessi: l’anziano dà il suo ultimo saluto alla moglie cui è rimasto indissolubilmente legato, la donna giunge ad una nuova consapevolezza che potrebbe placare la sua sofferenza.Guardatelo ed ascoltatelo questo film,perchè ha molte scene che non potrete mai più dimenticare.Impossibile rimanere impassibili allo sviluppo commovente della vicenda,ma non in senso ricattatorio...
Questo film ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 2007

 Nanayo
Al suo arrivo in Thailandia, la giapponese Saiko, stanca per il viaggio, si addormenta su un taxi. Quando si sveglia nel mezzo di una foresta, fugge per timore che l’autista, che le parla in una lingua incomprensibile, voglia farle del male. Correndo si imbatte in un ragazzo francese che la calma e la porta nella casa dove vive, insieme a una donna thailandese, al suo bambino e allo stesso tassista, fratello della donna. Insieme a questa famiglia-comunità che vive secondo gli insegnamenti buddisti, Saiko inizia una vita diversa, imparando il massaggio thai e i ritmi della natura, senza un linguaggio comune con cui poter comunicare. Un giorno incontra un gruppo di monaci e uno di loro diventa una presenza costante nei suoi sogni.Un film sull'incomunicabilità,incredibile sceneggiare
un film dove i protagonisti parlano lingue diverse e non capiscono le altrui richieste,rivendicazioni,spiegazioni.Lo spettatore interagisce con gli attori aiutato dai sottotitoli e vorrebbe rendersi partecipe allo svolgimento delle azioni.
Attenzione al finale:uno dei più belli e poetici mai girati.
Attenzione anche alla protagonista giapponese Kyoko Hasegawa:è bellissima!!!

Naomi Kawase è anche un'ottima documentarista di se stessa;diversi sono i corti o documentari tutti a carattere autobiografico,tutti confezionati con uno stile unico e sublime.Ecco alcuni titoli:Birth/Mother-Embracing-Kaleidoscope-Koma-Letter From A Yellow Cherry Blossom-See Heaven-Sky, Wind, Fire, Water, Earth.
La notizia più importante comunque,è quella che sono disponibili i sottotitoli in italiano di tutte le opere da me sopra elencate,quindi se ne avete voglia,immergetevi nel mondo di questa straordinaria regista.
Ci sarebbero altri due film della Kawase,uno intitolato Hotaru,che,guarda caso aveva vinto il Premio FIPRESCI e Premio C.I.C.A.E. al Festival internazionale del film di Locarno del 2000 e un altro intitolato Genpin presentato al Festival del cinema di San Sebastian.
Purtroppo di questi ultimi due film non ho ancora elementi su cui poter parlare, ecco pero'  un'intervista sottotitolata a cura di Sentieri Selvaggi.


 Dulcis in fundo ecco cosa è il cinema secondo Naomi Kawase:

 

Non allontanare lo sguardo dalla realtà velata dal quotidiano.

E'così che le darai corpo.

Ma si sa,il cinema non è necessario.

E'una creazione che nasce sapendo che il vivere stesso è realtà.

 Non permetterò che l'evidenza che tu ami qualcuno,che l'hai amato,

sprofondi nel baratro della dimenticanza.

Metti che esista un qualche tipo di amore ignorato da tutti,eppure vivo

nei nostri ricordi...chiamiamolo "cinema".

Il ricorso,finchè siamo insieme non è mai triste...

Ma se anche noi ci allontaniamo,avvolgi la tristezza in un abbraccio,

custodiscila in te,continua a ricordarla,e registrala.

Il cinema...realtà violentemente avvinta alla memoria.

Attanaglia l'anima di chi vive nei nostri ricordi,si avvinghia al tempo,

e così dà vita a una testimonianza unica.

Un film,la pellicola,la nascita della vita.

 

E'così che io nasco e muoio.

E tu mi osservi.

E'in quell'istante che nasce il cinema...

Brindiamo al momento in cui le nostre realtà si fondono...

KAWASE NAOMI

Primavera 2002

 

 

Kawase Naomi: i film, il cinema - Google Libri

 

 

 

[CINEMA] Naomi Kawase: il cinema, i film - AsianWorld Forum

[CINEMA] Naomi Kawase: il cinema, i film: Alla scoperta della regista giapponese

 

 

 

[RECE][SUB] Shara - AsianWorld Forum

[RECE][SUB] Shara: Traduzione di polpa

 

 

[RECE][SUB] Moe no Suzaku - AsianWorld Forum

[RECE][SUB] Moe no Suzaku: Traduzione di yotsuya-san

 

 

[RECE][SUB] The Mourning Forest - AsianWorld Forum

[RECE][SUB] The Mourning Forest: Traduzione di François Truffaut, revisione di Dan

 

 

[RECE][SUB] Nanayo - AsianWorld Forum

[RECE][SUB] Nanayo: Traduzione di François Truffaut

 

 

 

Hotaru (2000)

di Naomi Kawase con Yûko Nakamura, Toshiya Nagasawa, Miyako Yamaguchi, Toshiyuki Kitami

 

 

Shara (2003)

di Naomi Kawase con Kohei Fukunaga, Yuka Hyyoudo, Naomi Kawase, Kanako Higuchi

 

 

 

Mogari no mori (2007)

di Naomi Kawase con Yoichiro Saito

 

 

Nanayo - Nanayomachi (2008)

di Naomi Kawase con Kyoko Hasegawa, Gregoire Colin, Jun Murakami, Kittipoj Mankang, Netsai Todoroki

 

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