Venezia 79 | FilmTV.it

20 cose che ricorderò di questa 79esima edizione della Mostra

Ed anche quest'anno la Mostra è giunta alla fine. La bolla si sgonfia e torna a riaffacciarsi veemente la realtà: inflazione, gas, bollette, criticità del lavoro figlie dei tempi ed, ultime ma non ultime, elezioni che nessuno voleva e non risolveranno nulla.

La finzione lascia spazio ad una realtà piuttosto difficile da decriptate che i film della mostra hanno intercettato solo in parte. Le emozioni, tuttavia, non sono mancate, il cinema ha parlato di noi, ha raccontato storie del passato per scoprire il presente. Le emozioni si sono susseguite dentro e fuori lo schermo perché la Mostra non è solo una storia srotolota su di una parete bianca.

Le sensazioni provate sono molteplici e non necessariamente legate ai film proiettati. Ed allora non resta che impromere su "carta" ricordi, emozioni, immagini di questa settantanovesima Mostra del Cinema. Rigorosamente in ordine casuale

1 - Penelope Cruz, bella ed elegante, unghie nere sfila sul red carpet. Riesco a vederla dal vivo ma se sapesse che quest'anno non sono riuscito a vedere ne "L'immensità" ne '"En Los márgenes" che direbbe? Ed io mi chiedo: ma le ragazzine che passano la notte davanti al muretto per vedere Henry Stiles andranno poi al cinema a vedere "Don't worry darling"? Intanto il box office piange come loro ma non d'isteria.

2 - Corre come un matto mio figlio in equilibrio sul suo monopattino. È diventato un asso del manubrio e prova nuove acrobazie tra le formiche che brulicano davanti al Red Carpet e nella piazzetta davanti al Casinò. Cresce il mio piccolo "Signore delle formiche". Chissà che diventi anche libero pensatore.

3 - Cinque ore buttare per prenotare tre film è un'esperienza difficile da dimenticare. La domenica pre festival ci rammenta i bei tempi delle code.

4 - L'acqua del mare è limpida e cristallina. Scongiurato l'effetto minestrone. Le mucillagini e la "Siccità" dell'estate hanno dato tregua ai vacanzieri settembrini.

5 - La Mostra segna il ritorno alla normalità. Niente più distanziamento, scanner e muri davanti al Red Carpet. Mascherine consigliate tanto per non rischiare di rovinarsi la vacanza.

6 - "No bears" è un appello contro i regimi che vale più di mille parole. Sperando nella sua scarcerazione e in quella dei suoi colleghi, si può solo consigliare il magnifico film di Jafar Panahi.

7 - È lei o non è lei? Sono fuori dall'area del festival ma vicino al "gate" dell'Hotel Excelsior. Alta, disinvolta, abito da sera, ciuffo giallo ribelle me la trovo davanti. La supero e mi giro. Ma dove se ne va in giro a piedi? Fascino e gentilezza. Mi concede un selfie e un sorriso. È Tilda Swinton. Il suo "Eternal daughter" stavolta l'ho visto.

8 - Bello il colpo d'occhio dal fondo di Via Morosini. La nuova Sala Corinto è rossa come la Giardino dove, a tal proposito, gli uccellini cinguettano felici prima delle proiezioni in un mare di foglie e fronde.

9 - La gita notturna a Venezia è bella. Ci perdiamo, giriamo in tondo e ci inoltriamo per calli spente e poco frequentate, al di fuori del circuito turistico Rialto/San Marco. Ma niente cicchetti ad una certa ora. E allora si va di pub e gin.

10 - Se ne esce e poi rientra. Il neonato di "Bardo" dà uno sguardo fuori e ci ripensa. Meglio restarsene nell'utero materno. Il mondo è uno schifo e la scena è già un cult.

11. Con un paio di "Daily" sotto braccio attraverso la sala per recarmi al mio posticino. Una signora mi ferma e me ne chiede uno. Gentilmente le dico di no. Mi servono. Scoppia a ridere. Mi scusi sono suonata. Mi ha scambiato per il distributore delle riviste. Secondo giorno e la gente dà già, simpaticamente, di matto.

12 - per un tris di baccalà si può perdere un film.

13 - il giro in rinsció piace a tutti ma ne esco distrutto. Non ho l'età.

14 - La luce che si posa sui "Murazzi nel tardo pomeriggio è meravigliosa ed illumina il mare con toni giallo dorati che trasformano l'acqua in una distesa di diamanti. La luna piena compie un miracolo simile la penultima notte. Il mare è d'argento.

15 - Mentre la Banshee predice calamità e morti Brendan Gleeson lancia dita mozzate sulla porta di casa di Colin Farrell. Rido come un matto. Potrei cambiare campanello. "Banshees of Irinishen" brilla di humor irlandese.

16. Ho il piacere di incontrare Fabio e Fabio, amici di Film.Tv. Con loro scambio alcuni pensieri sulla Mostra. Prometto di leggere quello che hanno scritto in questi giorni.

17 - Il politically correct ha rotto abbastanza. "Tár" ha invertito la tendenza. Cathe Blanchette è una lesbica dannatamente antipatica. Prestazione coi fiocchi.

18 - E le maschere? Minimo sindacale quanto ad efficienza e voglia di fare in sala. Se protesti perché qualcuno si è seduto al tuo posto rispondono "prenda posto dove trova". Che si prenota a fare?

19 - 'Il parco giochi è per poppanti, papà". Altro capitolo chiuso con il Lido. Al parco si va solo per entrare in sala Corinto.

20. Il cinema è nuvole e spuma di mare (Nezouh) .