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Tipologia degli spettatori
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Prendendo spunto dal recente pregevole post di Database sulle recensioni, mi è sembrato interessante cercare di dire qualcosa non solo sui film, ma, cambiando prospettiva, su chi i film li vede, cioè gli spettatori, il cui modo di vedere ne influenza la valutazione.

In proposito, mi è tornato in mente quanto avevo letto molti anni fa in “Introduzione alla sociologia della musica” di TH. W. Adorno sulle diverse categorie di ascoltatori che mi permetto di riprendere e di parafrasare adattandole agli spettatori di film.

Devo premettere che, trattandosi di tipi teorici, cioè non rigidi e dotati di una buona dose di astrazione, ciascun spettatore può rientrare di volta in volta in più di un tipo a seconda delle circostanze della visione e senza dimenticare che, in fin dei conti, il cinema è una forma di spettacolo che non necessariamente deve impegnare le facoltà intellettuali e che spesso è utile  e piacevole come distrazione.

I diversi tipi di spettatori, basati sull’adeguatezza della visione alla complessità tecnica, artistica e tematica dei film, potrebbero essere questi:

  •   spettatore esperto: colui che è pienamente cosciente del significato e del valore di tutti gli aspetti del film di cui ne compie l’analisi e di cui ne percepisce l’intima logica;
  •   spettatore di buon livello: chi guarda il film con attenzione, andando oltre i singoli dettagli, e che è in grado di esprimere un giudizio senza addentrarsi un’approfondita analisi, pur valutandone i diversi aspetti con una certa competenza;
  •    consumatore di film: chi, bene informato, guarda moltissimi film in tutti i modi (sala, dvd, tv), ma alla cui innegabile vastità di conoscenze non corrisponde un’analoga profondità di analisi;
  •   spettatore emotivo: colui che si immedesima nella visione di un film e reagisce con forza commuovendosi (o irritandosi) per le vicende narrate, perdendo spesso di vista l’obiettività nei suoi giudizi;
  •   spettatore parziale: sono tali quelli che concentrano la propria attenzione su un settore specifico (genere, regista, attore, epoca, ecc.) nell’ambito del quale sono competenti ed avveduti, ma che rimangono poco recettivi nei confronti di ciò che esula dai loro interessi;
  •   spettatore per passatempo: sono la grande maggioranza dei fruitori dei film, che percepiscono come una fonte di stimoli che li aiuta a distrarsi. Sono loro l’obiettivo primario dell’industria cinematografica che indirizza la produzione secondo le loro (spesso indotte) preferenze.

Nella concezione originale dell’autore questi diversi tipi sono decisamente gerarchizzati, comportando un deciso giudizio di merito che per me, invece, è molto più blando, anche se presente. Come cinefilo, infatti, trovo comunque positivo che si guardi e ci si interessi comunque ai film, non importa con quali motivazioni e con quale disposizione intellettuale perché una pellicola è pur sempre un oggetto culturale ed è sempre preferibile al nulla.

 

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