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Che parola, insieme. Piena di promesse, di intimità, unione, comunicazione, confidenza. Un suono liquido per un concetto che non manca di una certa compattezza e conseguente complessità. Insieme è la parola che scelgo per rappresentare l'inizio di questa stagione cinematografica, che cercherà di riportare in bolla un'industria segnata pesantemente dagli stop forzati alle rappresentazioni pubbliche e, al tempo stesso, di confortare un pubblico segnato in profondità da un isolamento surreale. Queste le premesse con le quali è iniziata ieri la Mostra del Cinema di Venezia Edizione 77. Tanta roba.

Alla cerimonia di apertura - arrivata nelle case di tutti grazie alla diretta di RaiMovie (per una volta persino a noi, normalmente sfigati residenti all'estero, grazie!) - il portato emotivo e simbolico di questa edizione era evidente. Per certi versi anche pesante, contundente. Le ferite, dell'industria e degli spettatori, erano presenze scomode e ingombranti: erano nelle parole cariche di pathos (troppo?) di Anna Foglietta, madrina dell'edizione, erano nelle musiche scelte per accompagnarle, erano negli sguardi di Cate Blanchett, presidente della giuria del concorso, nei gesti, trattenuti e densi, di Tilda Swinton, Leone d'oro alla carriera. Erano negli interventi dei direttori dei maggiori festival europei, riuniti dal direttore Barbera e invitati ad esprimersi sull'importanza di questo ritrovarsi insieme, dopo il lockdown. Erano presenti e rappresentate dalla platea distanziata, dalle mascherine che per quanto possano essere eleganti, sobrie o squillanti, stavano lì a ricordarci da dove arriviamo.

Tra tutti gli interventi che ho ascoltato scelgo quello di Tilda Swinton, una che al cinema visto dal pubblico ci tiene davvero, tanto che - come ha ricordato la regista e sceneggiatrice Joanna Hogg nella sua splendida e calibrata presentazione - nel 2008 si è messa in viaggio per le Highland scozzesi con un amico portando in giro un cinema da 30 tonnellate su un camion per fare in modo che anche nei più remoti angoli scozzesi cinema e spettatori potessero incontrarsi. A Tilda le si spezza la voce anche solo a ripassare la lista dei precedenti Leoni alla carriera, i suoi maestri, a Tilda brillano gli occhi anche solo quando pronuncia le parole "esseri umani" nella stessa frase insieme a "grande schermo". Uno spettacolo.

Nel pomeriggio avevo fatto quattro chiacchiere con Mauro Gervasini, da anni selezionatore per la Mostra ed era anche lui emozionato perché stava arrivando in quel momento a Venezia e si stava dirigendo al Lido per partecipare alla cerimonia inaugurale. Come tanti di noi mi ha detto che era ritornato in sala a vedere Tenet e che non vedeva l'ora di partecipare a questa edizione 77, per vedere i film sul grande schermo, insieme ad altri "esseri umani". I film se li è già visti (quasi) tutti in fase di selezione e assicura che si tratta di un'edizione di grande livello, pieno di sorprese e conferme, con punte qualitative molto alte, anche se priva di glamour, delle produzioni Usa e di quelle francesi con il bollino di Cannes.

Mauro sa che a Venezia ci sono anche gli spettatori (e tre accreditati) di filmtv.it e per questo mi sono fatto passare una piccola lista di film (5), non del concorso, che magari potrebbero sfuggire ad una prima cernita ma che secondo lui sono ottima espressione della qualità di questa edizione. Su tutti svetta Mandibules (Fuori Concorso), esperienza cinematica "fuori di testa" di un altro dotato Quentin del cinema, quel Dupieux che ha già elargito oggetti cinematografici di difficile classificazione come Rubber, Wrong e Realitè. Gli altri suggerimenti li inserisco in calce a questo testo così, chi lo desidera, può usare le funzioni del sito per segnarseli o semplicemente visitarne le schede: in questo momento anche le più semplici azioni che riguardano il cinema e la nostra modalità di interazione con esso sono importanti. Cercarli, augurarsi che arrivino in sala, condividerli, desiderarli. E vedere, guardare, leggere, parlarne, in sostanza partecipare. Fare, come dice Anna Foglietta nel suo intervento (che si può ripescare sul canale YouTube della Biennale), verbo meraviglioso e nobile, sul quale tutti abbiamo in un modo o nell'altro riflettuto nella nostra solitudine forzata, obbligata dalle circostanze ad aggrapparsi più al pensiero che all'azione.
Tutto serve, oggi, per rimettere in movimento il nostro cinema.
Partecipare equivale ad agire. Insieme.

Nella cinquina consigliata da Gervasini, oltre all'ultima pellicola di Quentin Dupieux, ci sono:

- La troisième guerre di Giovanni Aloi
- Narciso em Férias di Renato Terra (II), Ricardo Calil
- Night in Paradise di Hoon-jung Park
- La nuit des rois di Philippe Lacôte

 

Per tutto il resto - il pathos di Anna Foglietta, l'amore per Tilda Swinton, semplicemente salutarci - c'è il box dei commenti qui sotto.

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