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¿Tenet?
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Stanotte ho fatto un sogno e il regista del mio sogno era Nolan. Che ci crediate o no, è andata così. È la prima volta che qualcuno dirige un mio sogno, ma la cosa è andata indubbiamente così. Non è una cosa che si può comprendere. Non intendo spiegarla e non intendo raccontarvi il mio sogno, semplicemente perché non può essere raccontato. Del resto è l’origine stessa della parola mistero: viene dal greco muo (onomatopeico: tengo la bocca chiusa - non parlo, mugolo, sto muto). Il mistero non può essere detto non perché è vietato dirlo, ma perché non si riesce: il suo significato non è una cosa che può essere spiegata, va sentita. Forse vi chiederete come ciò sia possibile: non so dirlo, ma lo sento e un po’ mi tormento.

Non mi ha dato di volta. So benissimo che questa è la newsletter di FilmTv e non una seduta di psicoanalisi mistica. Eppure se avete imparato a conoscerci sapete che non mentiamo: non vi sto mentendo ora. È andata esattamente così.

Sappiamo che i sogni pescano anche spesso dai residui mnestici del giorno precedente: pezzetti di memoria di cose viste o lette o comunque apprese che si mescolano ad arte per celare dentro di sé altri significati, complessi, indicibili.

 

 

Appena sveglio, alle 04.30 del mattino, soverchiato dalla bellezza e dalla pienezza incomprensibile del mio sogno, ho acceso lo smartphone accanto a me e ho cercato la parola TENET. Il giorno prima, mentre meditavo sulla newsletter che avrei scritto oggi, ho avuto uno scambio con il mio collega Pietro, sempre più informato di me, e gli ho domandato: “ma allora se i cinema riaprono il 15, quali film si sa già che usciranno? Come sarà la programmazione?” Pietro ha taciuto, come un miste, o forse ha mugolato. E questa volta non perché il mistero fosse indicibile, ma perché più prosaicamente non c’è nulla da dire. Ufficialmente a giugno, a cinema riaperti non ci saranno nuove uscite. Non in Italia.

Diversa la situazione in giro per l’Europa: la prima a riaprire sarà la Germani già da oggi, seguita dalla Svizzera, con nuovi titoli in uscita già da sabato 6, dopodomani (per me che scrivo). Poi arriva la Francia, il 22 giugno dove in programmazione ci saranno una manciata di titoli: alcune sono riprese di ciò che si era bruscamente interrotto, altre sono vere e proprie nuove uscite come l’ultimo film della Hollande, o System Crasher, dal Festival di Berlino. La Spagna in teoria dovrebbe riaprire anche prima, il 19 (uscirà l’ultimo Dolan) ma in realtà la programmazione completa è quella a partire dal 26 giugno. Siamo d’accordo, non uscite che rischiano di non coprire budget imponenti: ma sono film, nuovi, in sala, di nuovo.

Ok, ma cosa c’entra la parola TENET, direte voi? È tutto confuso, lo so. Ma tenete duro. Del resto “tenet” in latino vuol dire tiene. A qualcuno verrà in mente il quadrato magico SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. Ed effettivamente è proprio da lì che ha tratto ispirazione Nolan per intitolare il suo ultimo film bustrofedico. Che si chiamerà appunto Tenet.

 

 

Il titolo è l’ultimo residuo mnestico su cui sia basato il mio sogno. Perché è da qualche giorno che si parla del fatto che il film di Nolan - che il 21 marzo sul Washington Post ha scritto un accorato intervento di sostegno all’intera filiera cinematografica - potrebbe rappresentare il punto di svolta: la prova del nove per il cinema mondiale. Il desiderio di Nolan è che il suo film possa richiamare il pubblico alle sale: per questo tenterà di uscire in estate. Se andrà bene, se la gente andrà a vederlo nonostante le condizioni non facili in cui le sale si troveranno (distanziamento, posti limitati, ecc. ecc.), allora tutto potrebbe rilassarsi. È la nostra speranza, il nostro augurio. È il mio e il nostro sogno.

Sarà una prova difficile, ma non impossibile: affinché un film come Tenet, costato 200 milioni di dollari, possa uscire debbono verificarsi molte condizioni. Devono riaprire almeno l’80 % dei cinema mondiali. Deve poterci essere una campagna mediatica efficace. E soprattutto non deve verificarsi lo scenario peggiore, quello in cui i cinema stessi diventino - anche magari in pochissimi casi - causa di nuovi focolai: sarebbe una mazzata d’immagine insopportabile. Per i dettagli vi rimando a questo articolo sul Post, molto esauriente.

 

Tenet (2020): Trailer ufficiale italiano

 

E così, mentre ci interroghiamo sul futuro incerto e la vita difficile che ci aspetta, mentre attendiamo di capire cosa ne sarà dei cinema (anche solo come specchio di tutte le nostre altre difficoltà), l’augurio migliore è che Tenet, da scrivere sin qui seguito dal punto interrogativo, tenga. Opportunamente, Tenet è un mistero: gli attori non sono stati messi al corrente della trama completa. Caine ha recitato i suoi dialoghi in un solo giorno. E Pattinson che ha potuto leggere la sceneggiatura da solo, in una stanza chiusa a chiave, ha rilasciato una sola dichiarazione “Anche se l’avessi visto, sinceramente non sarei in grado di spiegarlo”. Del resto proprio il trailer recita “Non cercare di comprenderlo; sentilo”. La cosa mi dà un po’ i brividi perché il trailer l’ho guardato solo stamane: non ha influenzato il mio sogno. Non sono stato mai un gran fan di Nolan. Ma è chiaro che a questo punto faccio e farò un tifo sfegatato: dirige i miei sogni, letteralmente. Nel mondo dovrebbe arrivare il 17 luglio, da noi - forse - solo il 18 settembre. Tenete duro.

 

PS: uno degli usi possibili del quadrato magico Sator è quello apotropaico: in parole povere allontana la sfiga. Quanta lungimiranza.

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