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Mi rimproveri di non scriverti più e allora durante la mia corsetta quotidiana ho pensato a questo post. Vorrei sentirmi Dustin Hoffman, non quello del maratoneta perché presumo tu preferisca la corsa del Laureato ma forse sono più Forrest Gump.

Se fossi Guccini esordirei con “vedi cara, è difficile spiegare” ma io sono solo uno spettatore, e allora parafrasando Borges mi chiedo, ti chiedo se “non saremo anche questo film che stiamo leggendo? E se la nostra vita non fosse soltanto il tempo che ci vuole a vederlo?”

Siamo il cinema che abbiamo visto in sala e che rivediamo nella nostra di sala: siamo Marcello leader del marxismo mandrakista; siamo Ramon che mira al cuore “se l’alibi non regge e l’evidenza sfugge”; siamo Calzinazz che fava i mattoni; siamo Alex con il cazzone di ceramica immortalato nella fotobusta appesa in sala; hai appeso anche la locandina di un altro film che adori e che sono riuscito a regalarti, Lo squalo.

Durante la scena del parto in Roma io piansi, tu non lo so perché non ho voluto volgere lo sguardo. La mia Roma però è quella di Annarella.

 

 

La tua Roma è quella di Jeb. Io comunque preferisco la Napoli de L’uomo in più mentre sulle note di Pino Daniele continuo a correre nel campo sportivo pensando che nella vita il pareggio non esiste.

E la grande mela? Credo non vi andremo mai ma in quanti film l’abbiamo vista?

A sud del mondo però, prima che arrivassero le creature, ci siamo andati e ti ringrazio per aver condiviso con me le cascate di Iguazù filmate da Kar Way.

 

 

Il tuo destino è sopravvivermi e quando non ci sarò più mi domando se continuerai a mantenere vive le nostre tradizioni cinematografiche: a quattro settimane dal 25 dicembre a rivedrai Love actually facendo finta che lo spirito di letizia contagi tutti? La notte di halloween rivedrai Dracula divenuto grazie a Coppola il protagonista di un melò in grado di attraversare gli oceani del tempo?

Abbiamo ricominciato a vedere insieme anche Harry ti presento Sally: non volevi più saperne perché scopristi che indirizzai non a te la famosa battuta che fra uomo e una donna non può esserci amicizia.

Devo ammettere che la tua passione per Douglas, figlio, mi ha fatto innamorare di Wall Street ma Il denaro non dorme mai penso, al contrario di te, che sia un sequel non necessario. Con un altro tuo mito, il Paul Newman de La gatta sul tetto che scotta non posso davvero competere.

(Anche questa fotobusta ti ho trovato)

 

 

Quanti assopimenti sulla mia spalla al buio della sala!  Ammettilo, anche durante la visione dell’ultima opera del tuo regista preferito: quanta sopravvalutazione nei confronti del tuo Tarantino! Fra noi ormai non più silenzi imbarazzanti ma più che pulp ti proponi, forse in quanto unica donna di casa, come Blucher!

 

 

Passeremo entrambi e rimarranno le storie narrate nei film e che titolo potremmo dare alla nostra di storia? Forse Oltre il giardino perché la vita è uno stato mentale?  Tu potresti indicare Le pagine della nostra vita per la presenza della tua nuova fiamma, Gosling anche se lo preferisci nella veste di Drive(r) e non di taxi.

Per quanto mi riguarda, la vita vorrei che fosse quella scena di Mommy nella quale il protagonista allarga lo schermo ma più spesso è un finale in b/n...

 

 

però insieme.

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