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Lo schermo nero di Dikotomiko, recensito all'indomani del III sciopero del Friday For Future
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E’ uscito il  25 aprile 2019 il quarto titolo della DOTS Edizioni, Lo specchio nero, libro a cura di Dikotomiko, con le illustrazioni di Psicoscimmia.                                                                                                                                                                                           DOTS è una giovane casa editrice barese, che sa bene di quel che scrive: “Cerchiamo e pubblichiamo storie che siano legate a un luogo geografico, libri di viaggio o che esplorino gli spazi della contemporaneità”, preoccupata per i tempi presenti, spiegano nella presentazione del libro e di Dikotomiko, entità una e bina, fu era edicolante e guardone militante, blogger ed esploratore di rappresentazioni visive.

 

In mano, sulla copertina, ti ritrovi dritto in faccia a guardarti una illustrazione di Sal Modugno, del collettivo Psicoscimmia, che come da un oblò di una macchina del tempo grigio-schermo di carta, sorniona tiene un discorso radiofonico agli italiani, strumento principale della propaganda fascista, soprattutto a partire dalla Guerra d'Etiopia nel 1935-36, quando il regime usava collocare altoparlanti nelle strade e nelle piazze per l'ascolto collettivo di quelli. Giusto Arnaldo Mussolini, fratello del duce, fu alla vicepresidenza dell’EIAR, Ente pubblico Italiano monopolista per le Audizioni Radiofoniche, dal 1928 al 1944, segno della volontà del regime fascista di controllare più direttamente il nuovo mezzo.                                                                                                                                                                        Oggi il nuovo mezzo è il social network, sono i social network, dove la propaganda si muove come in un reality-tv-show totale dalla propria abitazione allo studio istituzionale, dall’ultima piazza di comizio al lido estivo a bere mojito, e noi, di qua dallo schermo, siamo solamente i suoi followers o iscritti partecipanti di democrazia reale.                                                                                                     Dikotomiko premette che scriverà di “Vecchi fanatismi, nuovi linguaggi”, che seducono le platee con “menzogne … passaparola virali “ per “ arrivare anche all’ultimo degli analfabeti funzionali, indurlo, con le buone o con le cattive, a sentirsi in pericolo … che ha significato chiusura delle frontiere, esasperazione dei conflitti sociali, attacco ai diritti e alle differenze”. Dikotomiko tiene a spiegare che  “nessuno Stato, mentre scriviamo, è governato da movimenti dichiaratamente neofascisti e neonazisti … si autodefiniscono sovranisti, populisti o, peggio, né di destra, né di sinistra”, mentre media e nel linguaggio quotidiano si usano espressioni da “fascismo da avanspettacolo … dei cortigiani e delle cortigiane di Palazzo Grazioli”.                                                                                                                                      Così Dikotomiko compone un manuale sulle rappresentazioni dei fascismi e degli antifascismi nel XXI sec.

 

Perché io, Paola, consiglio la lettura di questa piccola guida?                                                                                                               Rispondo con un pensiero che viaggia in rete dall’indomani del Friday For Future: perché “l’Ambientalismo senza lotta al Capitalismo è Giardinaggio”. E, come dice di sé nella premessa biografico-generazionale, Dikotomiko è un “partigiano … in guerra”, da quando, “all’alba del nuovo millennio, un movimento globalista ‘No global’ un altro mondo possibile prospettava dalle tanti illuminate menti che lo componevano, come Naomi Klein, pluripremiata reporter e scrittrice militante del movimento globale per il clima, che, nel suo Il mondo in fiamme (Feltrinelli 2019), scrive i numeri di milioni di persone costrette a emigrare a causa dei mutamenti climatici e contro le quali si oppone l’ecofascismo etnonazionalista, che sta accrescendo il proprio potere attizzando l’odio contro le minoranze etniche, religiose, razziali.

Buona lettura e agguerrite visioni!

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