Far East Film Festival 21: Programma

Dopo le prime anticipazioni e l’elenco dei cinquantuno film in competizione, l’edizione numero ventuno del Far East Film Festival, in scena a Udine dal 26 aprile al 4 maggio 2019, ha ufficialmente esposto anche il programma completo ed è ormai pronto per tagliare il nastro di partenza. La serata inaugurale sarà aperta da Birthday, un film coreano attesissimo in patria, una prima visione mondiale che sarà accompagnata da un’ospite d’eccezione. Infatti, sarà presente in sala la protagonista Jeon Do-yeon, autentica diva in patria, conosciuta e apprezzata anche a livello internazionale, premiata a Cannes nel 2007 per la sua indimenticabile interpretazione in Secret Sunshine. Nell’occasione, l’attrice sarà insignita con il Gelso d’oro alla carriera, un segno di gratitudine da parte del festival che, con la consueta lungimiranza, la fece conoscere in Europa anticipando di gran lunga il premio conseguito sulla croisette.

Passando agli altri appuntamenti clou, il 28 aprile sarà la volta di Kong Hyo-jin, presente nel capoluogo friulano per accompagnare la presentazione del thriller Door lock, mentre il 3 maggio toccherà a Yao Chen e al film drammatico Lost, found. Infine, l’ultimo giorno potrà vantare la conferenza stampa dell’illustre Anthony Wong, che seguirà la proiezione del pluripremiato Still human, programmata venerdì 3 maggio alle 19.40.

Detto dei nomi più noti, la maggior parte dei film presenti in cartellone saranno accompagnati da autori, produttori o interpreti. In totale, gli ospiti d’onore saranno oltre cinquanta, sempre presenti in sala per veloci passerelle e dichiarazioni che anticiperanno le visioni (senza scordare le relative conferenze stampa). Per la lista completa, vi rimando alla timeline del festival che trovate a fondo pagina, ma intanto vale la pena anticipare alcune delegazioni al seguito delle loro opere. Tra tutti, segnaliamo Rao Xiaozhi e il suo A cool fish, Yan Pak-wing, regista di Hotel soul good, SABU, presente per Jam, Takeuchi Hideki, che tornerà a Udine con sommo gaudio per introdurre la visione di Fly me to the Saitama, e Lee Jae-kyoo che anticiperà la proiezione di Intimate strangers, il remake coreano del nostro Perfetti sconosciuti.

Vale poi la pena aprire una parentesi sulla selezione dei film made in Hong Kong. Pochi giorni fa sono stati consegnati gli awards in materia (in pratica, i loro David di Donatello) e i tre titoli più premiati saranno tutti proiettati al Far East Film Festival. Oltre al precedentemente citato Still human, ci saranno Three husbands, sul quale avevamo già speso parole qui, e Project Gutenberg, un action thriller che vanta una coppia di protagonisti d’eccezione, costituita da due mostri sacri quali sono Chow Yun-fat e Aaron Kwok.

Inoltre, il Far East Film Festival apre due parentesi sul passato, una che guarda alle strane coppie e un’altra che mette nel mirino una cinematografia specifica. Nel primo caso, al cinema Centrale, lunedì 29, verrà omaggiato Ringo Lam con la proiezione del capolavoro City on fire, anticipata da Le iene. Cani da rapina di Quentin Tarantino (inutile dire che per Quentin City on fire sia un punto di riferimento imprescindibile), mentre il giorno seguente sarà la volta di The world of Suzie Wong e My name ain’t Suzie. Nel secondo, verrà svassoiata una retrospettiva sul cinema sudcoreano, con titoli estremamente rari, a coprire un lungo periodo storico, dagli anni sessanta di The body confession e Black hair fino ai novanta di Lovers in woomukbaemi.

Infine, il festival decreterà i vincitori nella serata di sabato 4 maggio, con una closing night allestita con una doppia anteprima europea in salsa action. In prima serata, sarà la volta di Extreme job, commedia poliziesca che al momento detiene il record di maggior incasso coreano di sempre, un blockbuster orchestrato tra il traffico di droga e il pollo fritto, attività di ristorazione utilizzata come copertura, complicata da un inatteso successo. A seguire, l’ultimo capitolo di questa edizione sarà ad appannaggio del vietnamita Furie, film di arti marziali declinato al femminile, perseguendo una lunga tradizione del Far East, con protagonista Veronica Ngo nei panni di una madre pronta a scatenare tutta la sua furia per salvare la figlia da una banda di trafficanti di organi.

Poi, come consuetudine, ci sarà molto altro. Già, perché il Far East Film Festival è una miniera d’oro, una riserva cinefila che, oltre a scandagliare in lungo e in largo il presente e recuperare il passato (basterebbe già solo ricordare i recenti restauri seguiti in prima persona di Made in Hong kong e Throw down), punta a stringere legami internazionali per costruirsi un futuro in proprio. Una linea programmatica che richiama a Udine giovani talenti per metterli al cospetto dell’industria più vivace del panorama internazionale (saranno presenti oltre 200 professionisti del settore), quella che ogni anno stacca il maggior incremento di biglietti al cinema, nel nome di una passione che non solo non muore mai, ma che ogni anno è semplicemente più forte. Insomma, il Far East Film Festival è un vanto per il movimento italiano (non per nulla seguito con un occhio di riguardo da network internazionali di primo piano come Variety, l’Hollywood reporter e Screendaily, ma uno spazio l’ha dedicato anche Ilsole24ore), non vi resta che assaggiarlo o, se proprio non potete, seguire i commenti che seguiranno durante e dopo il festival su queste pagine, tra recensioni e post riassuntivi di fine viaggio.

Programmazione Teatro Nuovo

Programmazione Cinema Centrale

Far East Film Festival - Overview

Film Far East Film Festival 21 - Elenco completo trailer