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TFF 36 - 10 BUONE RAGIONI.... (per ritenersi soddisfatti di un Festival di cinema) - puntata nr.2
di alan smithee ultimo aggiornamento
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Ad un mese esatto dal precedente appuntamento cinefilo che fu la Festa romana, ove le motivazioni per aver partecipato da spettatori sono state trovate in abbondanza, eccoci arrivati al termine di questo TFF 36.

Un festival di cinema da vedere, più che di star da fotografare o a cui chiedere autografi, come conferma anche questa trentaseiesima edizione, nuovamente diretta col corretto tatto, piglio cinefilo ed autoriale, da Emanuela Martini.

Ebbene anche in questa occasione, come a Roma, non ho difficoltà a trovare almeno 10 valide ragioni necessarie a dare un senso ai 10 giorni trascorsi nella ex capitale sabauda.

E, come accaduto per la Festa del Cinema di Roma, si può dunque dire ci possa esser stata una motivazione valida al giorno, pur se non così smaccatamente distribuita lungo il concitato percorso festivaliero.

"Percorso" inteso anche in letterale, ovvero "pedestre", inteso come terreno letteralmente calpestato a passo svelto, tecnica resasi necessaria per i frequenti spostamenti di sala in sala nelle tre strutture (Cinema Classico, Massimo e Reposi) che hanno ospitato la manifestazione, tutte nel cuore del capoluogo piemontese, ma distribuite a debita distanza, dai "Murazzi" fin lungo la storica Via Po e attraverso la sontuosa Piazza San Carlo, resa più scintillante e solenne in questi giorni dai primi appropriati addobbi natalizi, fin quasi ad arrivare alla stazione di Porta Nuova,. 

Torino ci fornisce una lezione di cinema preziosa per il saper coniugare, con disinvoltura e savoir faire, le nuove leve del cinema mondiale, messe in prima fila ed in risalto da un Concorso che, come forse sapete, contiene quindici opere prime, seconde, e a volte terze, che gareggiano per il premio (in denaro) al Miglior film.

Ma poi ci sono, non meno seguite ed attese, le altre rassegne sul cinema di qualità, promosse ad esempio da Onde o TorinoFilmLab, e gli altri "contenitori" tematici come "After Hours", che si concentra sul cinema horror-fantasy in tutte le sue sfaccettature possibili, o piuttosto Festa Mobile, cassetto cinefilo che racchiude in sè il meglio delle nuove tentenze autoriali o dei film d'autore presentati in altri festival o che potranno trovare una futura distribuzione in sala da noi.

Ma il TFF è anche motivo di conoscenza di quegli autori che hanno contribuito a rendere unico il cinema in tutta la sua ormai più che centenaria storia.

Artisti a cui ogni anno il festival dedica un omaggio celebrando la loro opera con la presentazione di tutta la loro cinematografia: è successo e si ripete da anni per i più grandi cineasti: quest'anno è toccato al duo esemplare Michael Powell/Emeric Pressburger. Un trionfo di qualità, un gran successo di pubblico, come ho potuto constatare personalmente durante la proiezione di quasi tutti gli undici film dei due autori, che ho avuto l'occasione di assistere in queste concitate giornate di cinema.

E poi il fenomeno argentino de La Flor, pellicola senza fine, megalomane e citazionista, folle e straripante di amore per la settima arte: ciclone senza fine narrativamente complesso e irrefrenabile, che può lasciar perplessi, urtare e non essere compreso, infastidire o spazientire, ma che costituisce pur sempre uno sconsiderato, sentito, concreto atto d'amore verso la settima arte da parte del suo estroso ed autolesionista regista Mariamo Llimàs. Se vi interessa sapere di più sul lunghissimo film (oltre 14 ore filate, suddiviso in 6 storie), sarà sufficiente cliccare sul titolo qui sotto. Stessa cosa vale per gli altri titoli evidenziati in colore, per i quali sono riuscito a scrivere la relativa recensione, a cui si può facilmente accedere con le modalità di cui sopra.

Colgo l'occasione per ribadire che, anche quest'anno, i l TFF ha avuto pure il merito di raggruppare nuovamente un bel gruppo di utenti del nostro sito, accorsi poi in gran numero per la consueta "pizza di metà festival", come documenta la foto qui di seguito. E' stato molto bello e piacevole ritrovarvi, confrontasi con voi, discutere di cose belle che il cinema spesso ci suggerisce e permette di vedere.

 L'immagine può contenere: 9 persone, tra cui Alan Smithee, Daniele Bosi e Fabio Baratella, persone che sorridono, persone sedute, tabella e spazio al chiuso

Il gruppo di FilmTv-blog, in uno dei rari momenti fuori della sala.

Riassumo sinteticamente, per dovere di cronaca, i premi ufficiali attribuiti dalla Giuria, senza entrare nel merito di un giudizio mirato, dicendo solo che il gruppo di giurati capitanati dal gran regista cinese Jia Zhang-ke, ha fatto sostanzialmente un discreto lavoro.

 

"La Giuria di Torino 36 – Concorso Internazionale Lungometraggi, presieduta da Jia Zhangke(Cina) e composta daMarta Donzelli(Italia), Miguel Gomes(Portogallo), Col Needham(UK), Andreas Prochaska (Austria) assegna i premi:

  

-Miglior film(€18.000)a:

WILDLIFE di Paul Dano (USA) 

-Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a:

ATLAS di David Nawrath (Germania)  

-Menzione speciale della giuria a:

ROSSZ VERSEK / BAD POEMS di Gábor Reisz (Ungheria)

-Premio per la Miglior attrice a:

GRACE PASSÔ per il film Temporada di André Novais Oliveira (Brasile)

-Premio per il Miglior attoreex-aequoa:

RAINER BOCK per il film Atlas di David Nawrath (Germania)

e

JAKOB CEDERGREN per il film Den Skyldige / The Guilty di Gustav Möller (Danimarca) 

-Premio per la Miglior sceneggiatura a:

DEN SKYLDIGE / THE GUILTY scritto da Emil Nygaard Albertsen e Gustav Möller (Danimarca)

-PREMIO DEL PUBBLICO EX-AEQUO  

DEN SKYLDIGE / THE GUILTY di Gustav Möller (Danimarca) 

NOS BATAILLES di Guillaume Senez (Belgio/Francia)-

Ed ecco, come promesso, le mie  BUONE RAGIONI (numerate da 1 a 10 ma NON in ordine strettamente preferenziale, bensì piuttosto seguendo una suddivisione per categoria):

4 tra queste provengono dal CONCORSO e sono:

1) TEMPORADA (LONG WAY HOME) di André Novsis Oliveira - Brasile

VOTO ***1/2

2) LA DISPARITION DES LUCIOLES (THE FIREFLIES ARE GONE) di Sebastien Pilote - Canada

VOTO ***1/2

3) PITY di Babis Makridis - Grecia

VOTO ***1/2

4) WILDLIFE di Paul Dano - Usa

VOTO ***1/2

altre 4 provengono dalle altre sezioni/contenitori e sono:

5) ALPHA, THE RIGHT TO KILL (AFTER HOURS) di Brillante Mendoza - Filippine

VOTO ****

6) BLUE AMBER (ONDE) di Jie Zhou - Cina

VOTO ****

7) DOVLATOV - I LIBRI INVISIBILI (FESTA MOBILE) di Aleksey German Jr. - Russia

VOTO ****

8) HIGH LIFE (AFTER HOURS) di Claire Denis - Usa/Fr.

VOTO ****1/2

9) L'EVENTO DE LA FLOR , film argentino da oltre 14 ore che omaggia i generi cinematografici, ma pure la follia incontenibile del suo ambizioso regista Mariano Llinàs

VOTO ***1/2

10) LA RETROSPETTIVA POWELL/PRESSBURGER, di cui ho visionato 11 film, tra cui ho amato in particolare:

AI CONFINI DEL MONDO - VOTO ***** (1937)

DUELLO A BERLINO - VOTO ****1/2  (1943)   

- SCARPETTE ROSSE - VOTO ****1/2  (1948)

- SCALA AL PARADISO - VOTO ****1/2 (1946)

- L'OCCHIO CHE UCCIDE - VOTO ****1/2 (1960)

 

Una retrospettiva meravigliosa, degna di un festival che bada ai contenuti, più che al glamour e al tappeto rosso, che infatti a Torino non esiste, né è ambito più di tanto da alcuno.

 

P.S.: di motivi validi ce ne sarebbero ancora: di certo la nuova fatica del gran regista romeno Radu Jude, " I DO NOT CARE IF WE GO DOWN IN HISTORY AS BARBARIANS", titolo fluviale che riprende con sarcasmo le parole del dittatore rumeno Antonescu per giustificare la sua turpe azione di pulizia etnica a danno degli ebrei.

Fatti tragici sin troppo dimenticati, che il cinema ha il merito di far riemergere grazie a questi suoi illuminati autori.

 

  

 

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