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Diario Venezia 75. Giorno 4
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Piove, piove, piove...governo ladro, ma oggi venisse giù il mondo è la giornata del film in concorso che darà da discutere per parecchi giorni: "Suspiria De Profundis" di Luca Guadagnino. Il gruppo del sito parte compatto da casa per recarsi in sala Darsena per la proiezione delle 8.30.

Dakota Johnson

Suspiria (2018): Dakota Johnson

 

Ho dovuto lavorare molto su me stessa per dimenticarmi di Suspiria di Dario Argento del 1977. Ho dovuto dimenticarlo perché il paragone sarebbe stato ingiusto. Il film di Dario Argento è un capolavoro, questo di Guadagnino non sarà mai al suo livello ma è un buon film. Luca Guadagnino è stato molto intelligente, oltre che bravo, a non incartarsi rifacendo scene del film originale.  Sarebbe stato pericoloso doversi confrontare con sequenze tipo quelle della piazza con Flavio Bucci che viene sbranato dal cane (infatti il personaggio del pianista non vedente sparisce completamente nel film in questione) oppure con quella delle 2 protagoniste nella piscina (sparita anche la piscina dalla scuola). Guadagnino sventra il film originale e ne ricompone i resti per fare il Suo film. Solo in un paio di scene  ritornano in mente quelle più celebri di Argento, in quel caso ho chiuso gli occhi per un istante per cancellare dalla mia mente i colori, i simboli, le musiche e tutto quello che più amo di quel film , solo così "Suspiria De Profundis" ha trovato il mio consenso libero dai pregiudizi. So che lascerò stupiti a casa amici e parenti, che fin da questa mattina presto mi mandavano messaggi preoccupati su come la potessi prendere: per me "Suspiria" di Dario Argento è intoccabile e tale rimane. Il film di Luca Guadagnino è un buon film, girato molto bene, senza essere un horror puro, riesce a raccontare un mondo femminile  ancora tutto da scoprire e che affascina sempre molto, quello delle streghe.

Matthias Schoenaerts

Close Enemies (2018): Matthias Schoenaerts

Si esce di corsa per rimettersi subito in fila per il secondo film in concorso: "Close Enemies" di David Oelhoffen. Storia ambientata nelle periferie parigine, con protagonisti 2 amici marocchini che però hanno preso strade differenti: uno è diventato un poliziotto della narcotici, l'altro uno spacciatore. Un film di azione in cui viene raccontata (bene) l'ennesima storia di periferie emarginate. I quartieri soffocati da palazzi troppo alti, nascondono centinaiadi storie tutte uguali eppure sempre differenti. Mai una volta si scorge la torre Heiffel, mai un caffè con i tavolini, non ci sono turisti e negozi alla moda, quella che ci viene raccontata da Oelhoffen è una storia parigina ai margini, sporca di tradimenti ma anche forte di legami. Si uccide per i soldi, ma si muore per vendicare gli amici.

Si esce e non piove. Ho perso il resto della combriccola del sito alla fine di Suspiria De Profundis,  con Spaggy approfittiamo del poco sole che c'è per riservarci quel pasto decente (forse) nei giardinetti fuori dal festival.

Oggi è sabato, il fine settimana alla mostra attira sempre moltissima gente. Diventa sempre più difficile trovare un posto dove scrivere in sala stampa, tanto che la gente fa la fila per attendere il proprio  turno per trovare una postazione dove poter lavorare. Vedo ancora il giapponese che guarda il porno, questa volta non mi trattengo e avviso i responsabili della sala.

Il tempo è clemente e si trattiene ancora per un po' dal piovere. Decidiamo così con Spaggy  di dedicarci la nostra oretta di cicaleccio. Purtroppo il sabato pullula di persone che ambiscono a farsi notare con vestiti troppo scollati se non indecenti, una passerella desolante per gente che aspetta forse l'occasione giusta per non passare inosservati. Ragazzine che si atteggiano a grandi donne portando scarpe dai tacchi troppo alti. Uomini e donne di una certa età che indossano un abbigliamento inadeguato. Purtroppo nessun avvistamento degno di nota, peccato, mi rendo conto che non riuscirò ad incontrare il mio adorato Cronenberg...Non oggi per lo meno.

Sosie Bacon, Hannah Murray, Marianne Rendón

Charlie Says (2018): Sosie Bacon, Hannah Murray, Marianne Rendón

I miei impegni si dividono da quelli di Spaggy per la serata, io opto per il film "Charlie says" di Mary Harron per la categoria Orizzonti. Con me c'è Supadany con il quale ho mangiato un boccone frettolosamente. Ci avviamo fiduciosi verso la piccola (piccolissima) sala Volpi, la fila è lunghissima e i posti all'interno sono solo 156. Supadany decide di cambiare immediatamente programma, io che sono testona mi ostino a rimanere in fila. Piove, tuona e lampeggia, aspetto che tutti quelli con il pass rosso che hanno la precedenza sul mio entrino. Rimango fuori e con me almeno un'altra cinquantina di persone. Sala troppo piccina per una prima programmazione di un film di Orizzonti. Torno a casa presto ed evito il temporale che ora sta incombendo sul Lido e Venezia. Piove...governo ladro.

Una giornata particolare

Quando vidi per la prima volta "Suspiria" di Dario Argento, non mi fece tanta paura. Le streghe non erano mostri, le ballerine non mi apparivano così inquietanti. Questo succedeva quando ero poco più che una adolescente, mi impressionavano  molto di più film come "Profondo Rosso",  e anche "Inferno" mi appariva decisamente più pauroso. Solo dopo un po' di tempo capì la grandezza di Suspiria. Sola in casa: mia madre persa da qualche tempo, con alcune decisioni da prendere e molte paure da affrontare, mi ritrovavo sola. Sola come Susy e le ballerine della scuola di danza. Quando si ha un vuoto dentro che non si sa come riempirlo vi trova posto facilmente la paura. In questo caso tutto di quel film mi riempì di terrore: la musica, i sussurri, i colori, i corridoi e le porte da aprire. Ho sviscerato fino al midollo quel film, fino ad impararlo a memoria. Ho letto tutto quello che potevo a riguardo, l'ho sezionato scena per scena per cercare una risposta a ciò che tanto mi affascinata e nello stesso impauriva. Oggi, per vedere il film di Luca Guadagnino ho dovuto dimenticare tutto questo gran lavoro fatto negli anni, appena torno a casa dovrò rivedermi Suspiria e ritrovare i miei antichi fantasmi.

scena

Suspiria (1977): scena

 

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