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Diario Venezia 75. Giorno 2
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Inizio giornata in maniera classica: primo film, 8.30, sala Darsena, "Roma" di Alfonso Cuaròn, in concorso. Per questo film la formazione di Filmtv.it è al completo, occupiamo la nostra solita fila e ci prepariamo per la visione.

Yalitza Aparicio

Roma (2018): Yalitza Aparicio

 

Roma è un film perfetto, per quanto mi riguarda. Chi dirige è anche il direttore della fotografia, Cuaròn  sceglie di girare in bianco e nero e ci regala dei magnifici momenti di cinema. Il film messicano dura 135 minuti, ma al contrario di quelli di ieri del film di Chazelle, questi mi sono scivolati via, lasciandomi all'uscita con un magone difficile da ingoiare anche con l'aiuto del caffè preso al volo all'interno della Sala Grande dove ci attende il secondo film in concorso, di Yorgos Lanthimos.: "La favorita".

Rachel Weisz, Olivia Colman

La favorita (2018): Rachel Weisz, Olivia Colman

Un film molto piacevole e divertente con un ottimo cast. Olivia Colman su tutti, nelle vesti della sovrana Anna Stuart, lesbica e malata di gotta,bulimica e affamata di affetto, circondata da servitori e cortigiani parassiti e da 17 coniglietti, animaletti indifesi e innocenti che sopperiscono alla perdita di altrettanti figli nati morti dalla regina.

Mi rendo conto che i primi due film  della giornata sono rivolti al mondo femminile. I 2 film, nonostante si ambientino in epoche del passato molto differenti tra loro ("Roma" primi anni '70, "La favorita" XVIII secolo) raccontano di donne forti e tenaci, che combattono per trovare un loro riscatto, un equilibrio. Mi piace molto questa impronta al femminile che la Mostra ha voluto dare nel secondo giorno.

Bresaola di plastica che costa quanto una bistecca, questo il pranzo per me e Spaggy. Ci ripromettiamo per l'indomani di abbandonare il self service per cercare qualcosa di più appetitoso e meno caro fuori il perimetro del festival.

La pausa in sala stampa è d'obbligo, ma è anche un momento di relax per riordinare le idee e forse per ritrovare qualche compagno della combriccola del sito che intanto si è dispersa per i differenti impegni. Purtroppo, invece, mi ritrovo accanto al solito giapponese  di un paio di anni prima fissato col sesso, che sfrutta il Wi-Fi del festival e il pc della sala stampa per navigare su siti porno e chat di incontri. L'organizzazione del festival dovrebbe prestare più attenzione a certi tipi di naviganti da strapazzo in sala stampa, "rubano" spazio e attrezzature a persone che sono qui per lavorare . Chiusa parentesi "maniaco-giapponese", mi pregusto già il mio momento cicaleccio. Oggi  mi recherò  al Grand Hotel Excelsior per vedere il passeggio, spettegolare e commentare chi, cosa e quando.

Con Spaggy ci appostiamo al solito angolo per gli avvistamenti, in attesa che si presenti qualche attore o regista. Il giardino del Grand Hotel però è pieno solo di sconosciuti in abito da sera alle 17.30, che si fanno selfie in solitaria, e che  passeggiano nervosamente in attesa di qualcosa o di qualcuno che gli giustifichi il suo stare lì.

Preferiamo quindi spostarci all'esterno dell'Hotel, ed è proprio nel tratto di strada che dall'Excelsior arriva al Red carpet che vediamo passare in ordine: Supadany che ci dice che "lo sapevo che vi avrei trovato qui";

John Malkovich che io non avevo riconosciuto in un primo momento ma che mi è stato segnalato dal buon Spaggy;

 

il bellissimo e bravissimo Alessandro Borghi che solo il giorno prima ho applaudito nei panni di Stefano Cucchi nel film  "Sulla mia pelle" di Alessio Cremonini;

infine uno dei miei registi cult in assoluto: Spike Lee,  che con passo veloce si recava sicuramente a vedere il film di Cuaròn in programmazione per il pubblico in sala Grande.

Molto soddisfatta della mia oretta del cicaleccio, mi appresto a raggiungere la Sala Darsena per il terzo film della giornata: "Doubles vies", in concorso, di Olivier Assayas. Per questo film  la formazione del sito si ricompatta e si approfitta per scambiarci le opinioni sui film visti. Sempre stimolante per me ascoltare i pareri dei miei amici, soprattutto quando non coincidono con le mie impressioni e ne possono nascere così interessanti conversazioni, che però vengono interrotte bruscamente dall' inizio del film.

Il film di Assayas mi piace sempre di più via via che lo vedo, una commedia riflessiva sulla condizione del mondo editoriale moderno e sull'utilizzo del web nella comunicazione dei giorni nostri.

Juliette Binoche, Guillaume Canet

Non-Fiction (2018): Juliette Binoche, Guillaume Canet

 

Una giornata particolare.

Ieri ho apprezzato moltissimo Alessandro Borghi nei panni di Stefano Cucchi. Anche oggi al Lido l'attore è stato letteralmente assalito da fan di ogni età (me compresa, che non ci ho pensato 2 volte a piantare in asso la borsa e Spaggy sugli scalini per precipitarmi al cospetto dell'attore). Borghi era circondato  ovunque da fan che gli chiedevano foto, autografi, che gli regalavano braccialetti. Le persone gli dicevano quanto fosse stato bravo, quanto fosse bello, una signora lo ha tirato per una manica per farsi fare una foto. Io stessa gli sono andata quasi sul muso pur di avere una sua foto. Lui non ha dato una risposta che non fosse gentile ed educata, disponibile si è concesso fino a quando si è dovuto scusare ma "proprio me ne devo annà, sul serio ragazzi...me aspettano, grazie. Grazie de cuore". Che dire? Un esempio di chi si gode il successo senza darsi arie da divo navigato. Davvero complimenti a questo attore.

 

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