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Intervista esclusiva a Raiz.
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Vidi la prima volta Raiz con Almamegretta nel 1994. Non sapevo chi fossero, suonavano ad un concerto a Cascina (PI) prima dei C.S.I. Fu un'esperienza incredibile vedere Raiz sul palco. La musica di Almamegretta e la voce del cantante erano qualcosa di nuovo, una miscela di sapori antichi e moderni che creava un genere fino a quel momento (almeno per me) sconosciuto. Cominciai a seguire il gruppo e Raiz, che costruiva via via un personaggio artistico sempre più delineato e inconfondibile nel panorama musicale di inizio millennio.

Raiz

Ammore e malavita (2017): Raiz

La cosa che mi ha sempre affascinato di Raiz è stata la capacità di contaminarsi con altri generi che erano lontanissimi dalla sua “storia”, riuscendo ad arricchire il bagaglio artistico senza mai perdere la propria personalità. Agli inizi degli anni 2000, Raiz cerca un suo percorso da solista, collabora con musicisti non solo italiani, incide dischi e contemporaneamente si affaccia “timidamente” nel mondo del cinema. Piccole parti in piccoli film, non solo a contenuto musicale, come nel caso di “Passione” di John Turturro, ma veri e propri ruoli da caratterista come in “Tatanka” di Giuseppe Gagliarda. E' proprio in questa occasione che scorgo nel “mio” cantante napoletano preferito, una capacità attoriale promettente.

Chi ha visto Raiz sa come lui sia bravo ad interpretare le canzoni, quanta passione ci metta. Non è solo la voce, ma la presenza fisica e una padronanza attoriale del palco, che lo rendono un performer seducente. Queste qualità le riesce a trasportare benissimo anche sul grande schermo. Ottima prova ne è stata la partecipazione al film “Ammore e Malavita”- 2017 dei Manetti Bros (che ha vinto quest'anno il David di Donatello come miglior film).

Raiz

Ammore e malavita (2017): Raiz

 

Raiz aveva in questo film una parte complessa e di spessore, ha dimostrato di saper gestire un personaggio a tutto tondo con padronanza. “Ammore e Malavita” è stato in concorso alla Mostra Cinematografica di Venezia lo scorso anno, Festival al quale ero presente e dove ho visto il film. Cercai Raiz per tutto il Lido, facendo avanti indietro tra red carpet e Grand Hotel, sperando di incrociare lo sguardo inconfondibile di Raiz, ma invano. Credo che in quella occasione vidi tutto il cast di “Ammore...” tranne lui. Scopro che Almamegretta è in concerto in un paese a pochi km da casa mia. Non posso mancare; ho voglia di ascoltare Raiz e la musica di Almamegretta che anche con i pezzi più storici (“Sanacore” e “Black Athena”, i miei preferiti) rimangono all'avanguardia nel panorama musicale moderno. A fine concerto rimango con le antenne alzate per captare la presenza del cantante e riuscire almeno a strappargli una foto. La mia faccia tosta, ma soprattutto la grande disponibilità e gentilezza di Raiz, hanno permesso questa piccola intervista. Almamegretta è in tour, consiglio a chi li conosce di andarli a rivedere, a chi non li conosce ancora di decidersi a farlo approfittando di poter vedere ed ascoltare dal vivo un gruppo che ha condizionato non poco la scena musicale underground del nostro paese negli ultimi vent'anni.

Michele Rossi, Raiz

Gli Squallor (2013): Michele Rossi, Raiz

La prima domanda mi viene spontanea ed è quasi d'obbligo: come ti sei avvicinato al mondo cinematografico? È stata una cosa casuale? Vincolata alla musica?

Ho sempre avuto una forte propensione alla recitazione. Lo stesso Raiz è un personaggio che metto in scena; molto romantico, sensuale e viscerale non corrisponde esattamente a Gennaro Della Volpe (il mio nome anagrafico n.d.r.)

Pensi alle tue esperienze di attore come episodi sporadici? Oppure credi ci possa essere un margine di crescita con progetti adeguati alle tue corde?

Una bellissima esperienza in teatro che ho fatto anni fa con il Teatro Koreja di Lecce mi ha insegnato che il palco è uno. Sto collaborando con una bravissima agente per cercare proprio il tipo di crescita di cui parli.

Cuore scatenato”di Gianluca Sodaro nel 2003, poi “Aspettando il sole” nel 2008 di Ago Panini. Nel 2010 arriva John Turturro con il suo film musicale “Passione”, un tributo alla canzone napoletana (e a Napoli) al quale partecipi come attore ma collabori pure alla colonna sonora con gli Almamegretta. Nel 2011 hai un ruolo di un certo spessore in Tatanka di Giuseppe Gagliardi (personalmente ti ho molto apprezzato in quella parte) per arrivare nel 2017 con il grande successo di “Ammore e malavita” dei Manetti Bros. Quale di questi film ritieni possa essere il momento di svolta nel mondo cinematografico? E per quale ragione?

I Manetti Bros sono i registi che per primi hanno “osato” sfruttarmi come attore a tutto tondo, a loro tutta la mia gratitudine! Credo che la svolta - se di svolta si può parlare - sia proprio “Ammore e Malavita”. Nel film non sono solo un cammeo, un personaggio di contorno ma un vero e proprio co-protagonista. Per una volta in secondo piano c’è il Raiz cantante e questo è stato molto stimolante.

In “Ammore e malavita” hai un ruolo complesso, pieno di sfaccettature. Che tipo di preparazione hai affrontato per costruire il personaggio?

Ho per eredità familiare un’ottima padronanza della lingua napoletana e nel corso della mia carriera ho conosciuto ogni genere di persone. Il personaggio che impersono nel film assomiglia molto ad una di queste.

Come artista, ti ho sempre apprezzato per come hai saputo contaminare la tua musica con vari generi riuscendo a mantenere la tua identità partenopea. Con il cinema hai voglia di allontanarti da Raiz personaggio musicale, per sperimentare qualcosa che possa risultare lontano da quello che sei stato fino ad ora?

Lavorare nel cinema mi piace molto ma la musica sarà sempre una componente fondamentale della mia vita artistica.

Come spesso mi ricorda Marco Manetti un attore non può allontanarsi granché dalla sua faccia. Ho un volto molto mediterraneo e con i tratti molto marcati. Sarà difficile che io riesca ad essere altro…

Il mio sguardo nei tuoi confronti è molto condizionato dal mio stato di fan (lo ammetto), mi è sempre piaciuto scoprirti in progetti musicali apparentemente lontani l'uno dall'altro, ma sempre legati da un linguaggio musicale armonico. Pensi che, cinematograficamente parlando, sia possibile affrontare più generi per crearne uno più ricco?

Credo che il cinema stia andando sempre di più in questa direzione…

Quando ti rivedremo sul grande schermo? Progetti in questa direzione ne hai?

Speriamo presto…ho diverse cose che bollono in pentola, vediamo cosa mi porterà il futuro.

chiudo questa intervista con una foto che ho fatto a Raiz nell'ultimo concerto dell'11 Maggio in provincia di Pistoia.

Grazie ancora a Raiz, che si è reso disponibile a questa chiacchierata.

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