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In questo fine settimana arrivano nelle sale 12 nuovi film. Li trovate qui, nella lista che confezioniamo tutte le settimane con la quale presentiamo brevemente i titoli in uscita. A dominare la distribuzione in termini di numero di schermi sarà Solo: A Star Wars Story, ovviamente, e di conseguenza gran parte degli incassi del fine settimana finiranno nelle casse della Disney. Questa settimana quindi - e forse anche per le prossime settimane probabilmente - vedrete, o riuscirete a vedere, solo "Solo". Il costo del biglietto unito al costo degli accessori (popcorn, gelati, bevande, caramelle, noccioline) che sembrano diventati irrinunciabili compagni di strada per il pubblico cinematografico, rendono infatti l'esperienza "cinema" estremamente onerosa per qualsiasi tasca, non parliamo per quelle di una famiglia di quattro persone, ammesso che andare al cinema sia ancora considerata un'esperienza familiare.

Per molti degli "altri" titoli l'uscita in sala rappresenta un gesto necessario per garantire un minimo di comunicazione che dovrebbe teoricamente tornare utile in termini di valore economico al momento di consegnare il titolo alle distribuzioni successive: homevideo, pay-tv, digitale terrestre, streaming. Eventuali titoli con maggiori possibilità o ambizioni, invece, devono giocarsi una difficile partita con concorrenti che godono di posizioni dominanti assimilabili a dei veri e propri monopoli. Eppure la variabile del prezzo elevato resta fondamentale anche in quei casi: ammesso che un film riesca a godere di una distribuzione capillare, se per andare al cinema bisogna spendere queste cifre la frequentazione della sala cinematografica diventa forzatamente un fatto eccezionale, simile alla partecipazione ad un concerto, e il pubblico è indotto automaticamente ad orientarsi verso i film che hanno queste caratteristiche, i film evento. Ma cosa succederebbe se un operatore tipo Netflix mettesse sul mercato un abbonamento fisso mensile ad un prezzo abbordabile - se non addirittura politico - che garantisse l'accesso a un film al giorno, a scelta?

È quello che è accaduto negli Stati Uniti verso la fine del 2017, dove una società (moviepass.com), dotata di notevoli capitali di partenza, ha provato a sovvertire il sistema mettendo sul mercato un abbonamento mensile che per 9,95 dollari ha garantito agli abbonati l'accesso a un film al giorno, inclusi i blockbuster, tutti i giorni. Sostanzialmente facendo una operazione simile a quella di Netflix, con qualche regola in più. L'iniziativa ha riscosso un notevole successo e in qualche mese Moviepass è passata da 20.000 a 2.000.000 di abbonamenti (dati di marzo 2018), cambiando completamente il modo in cui l'atto di andare al cinema è stato percepito dagli abbonati: non più un evento, da organizzare insieme agli amici, preferibilmente nel week-end o nei giorni di festa, da scegliere con attenzione per evitare cantonate (dannose per il portafoglio), non più una cosa da fare una volta al mese o addirittura all'anno, ma una cosa normale, fattibile potenzialmente qualche volta alla settimana, anche da soli, e, soprattutto, anche per andare a vedere film più rischiosi per i quali avrebbero normalmente atteso qualche mese finché non fossero diventati disponibili in altre forme, tipo tv via cavo o streaming. Insomma per molti un cambiamento epocale. E per altri un semplice ritorno al passato.

L'iniziativa ha generato parecchie discussioni, principalmente focalizzate sulla possibilità dei soci fondatori di sostenere finanziariamente l'iniziativa nel lungo periodo, ma bisogna ricordare che anche Netflix all'inizio era una società indebitata e aveva un modello economico che era giudicato in perdita. Poi è diventata quello che è: grande come una major, forse tre. Quel che conta è che, spaccando la variabile prezzo, cambiano le abitudini degli spettatori, se cambiano le abitudini il sistema distributivo può rinnovarsi e film che oggi non trovano spazio o che trovano spazi limitati potrebbero contare su un altro atteggiamento da parte del pubblico, diventando non semplici accessori o seconde scelte, ma tessere fondamentali per alimentare un bisogno, per soddisfare un'audience.

Meno di dieci dollari al mese per poter andare al cinema tutti i giorni, 30 film al mese, 365 film all'anno. Ci state? O preferireste ancora la comodità del vostro divano?

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