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cinemAutismo 2017: tingiamo la vita di blu - intervista ad Arianna Porzi
di Roger Tornhill ultimo aggiornamento
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Oggi, domenica 2 aprile 2017, è la decima giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo. Ciò di cui io sono consapevole è che ne so ancora poco, anche se nel corso della mia vita ho conosciuto varie persone che all'autismo, più o meno direttamente, sono collegate. Una di loro è Arianna, che conobbi molti anni fa, in una occasione lieta (era il compleanno di uno dei suoi due bimbi) e poi, come a volte succede, ci siam persi di vista per poi incrociare nuovamente le nostre strade poco meno di un anno e mezzo fa. Ricordavo una bella donna e il tempo per lei sembra essersi fermato perché è rimasta quasi uguale ad allora. Se davvero può essere cambiata da quel nostro primo incontro, credo sia certo più a livello interiore, perché quello che non mi ricordavo più così bene è che uno dei suoi due ormai non più bimbi ma ragazzi è affetto da autismo. È stato quindi un piacere per me reincontrare una donna dolce si, ma anche decisa e combattiva, come si diventa per reazione quando si vivono ogni giorno sulla propria pelle le difficoltà nel gestire un qualcosa di così importante, ma di cui si parla e per cui si fa ancora troppo poco. Ed è quindi anche come gesto di stima assoluta nei confronti suoi e di tutte quelle forti donne che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare che oggi, anche attraverso la nostra comune passione cinematografica, voglio provare a parlarvi di autismo dedicando a tutte loro questo mio semplice scritto e raccontandovi anche qualcosa di lei, una delle tantissime persone che vivono a stretto contatto con questa realtà.

Come ho detto sono ancora molto ignorante sull'autismo e parole come "alto, medio e basso funzionamento, sindrome di Asperger, siblings, neurodiversi e neurotipici" e altri termini tecnici mi erano totalmente sconosciuti fino a poco tempo fa ed erroneamente credevo l'autismo fosse una malattia, mentre è in tutti i casi una neurodiversità, pur se nella maggior parte si connota anche come disabilità. Oggi so che "autismo" è una parola usata più per semplificare e sarebbe più corretto parlare invece di autismi, al plurale, o di "spettro dell'autismo" visto che racchiude al suo interno tante tipologie e casi completamente differenti. Ho anche scoperto che la mia città, Torino, è una delle tante in tutta Italia in cui c'è una sezione locale dell'ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, qui il loro sito) di cui Arianna è il presidente (qui il sito di ANGSA Torino), e che ormai da diversi anni si tiene un festival di cinema che a questo tema è dedicato: cinemAutismo.

Giunto alla sua nona edizione, organizzato dall'Associazione Museo Nazionale del Cinema e curato da Marco Mastino e Ginevra Tomei, cinemAutismo si svolgerà a Torino da domenica 2 a mercoledì 5 aprile 2017, tra il cinema Massimo, il cinema Lux e il Cecchi Point ed è una bella e importante rassegna cinematografica dalla forte valenza didattica e sociale oltre che artistica, che anche quest'anno è ad ingresso totalmente gratuito. L'inizio del festival, che come dicevo coincide con la decima giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo e che a Torino vedrà anche una manifestazione sotto la Mole Antonelliana che per l'occasione si illuminerà di blu, che è il colore simbolo dell'autismo, e dove tra le altre cose si proverà a fare "l'urlo più grande d'Italia", un gesto dal grande significato simbolico per cercare di sensibilizzare di più l'attenzione, si apre in serata al cinema Massimo in collaborazione col Sottodiciotto Film Festival con la proiezione di Jane Wants a Boyfriend di William C. Sullivan, commedia romantica su una ragazza con sindrome di Asperger che cerca di trovare una propria indipendenza, anche affettiva.

locandina

Jane Wants a Boyfriend (2014): locandina

Lunedi 3 aprile verrà invece proposto il film Life, Animated di Roger Ross Williams, passato recentemente anche nei cinema italiani e che ha vinto il premio per il miglior documentario al Sundance Film Festival 2016 ed è stato candidato agli Oscar 2017 nella stessa categoria. Il film narra la vera storia di Owen Suskind, una persona autistica che impara a comunicare col mondo attraverso i personaggi dei film d'animazione della Disney, di cui fin da bambino è appassionato (qui la recensione di Will88 e qui la recensione di LorCio). Ma sono tantissime in questi giorni le manifestazioni sull'autismo in ogni parte d'Italia, ad esempio sempre domenica 2 aprile alle 21 a Biella ci sarà un concerto ad ingresso gratuito a cura del Biella Jazz Club presso il Teatro Sociale Villani, vi consiglio quindi di cercare su internet per scoprire quella a voi più vicina e "colorarvi" anche voi di blu, sostenendo anche solo con la vostra presenza e partecipazione tutte queste importanti iniziative.

locandina

Life, Animated (2016): locandina

Tornando invece al blu di cinemAutismo una cosa davvero molto bella e inusuale che ho scoperto è che pur essendo il capostipite non è l'unico presente in Italia. Infatti è giunto alla sua quarta edizione anche cinemAutismo Marche, che si svolge in questi stessi giorni del festival torinese. Il bello quindi è che chiunque prossimamente volesse organizzare una rassegna di cinemAutismo in altre città d'Italia può farlo contattatando i curatori torinesi Marco Mastino e Ginevra Tomei. Invito chiunque fosse interessato a visionare il programma completo di cinemAutismo 2017 ad andare sul loro sito ufficiale, dove troverete tutte le informazioni, il programma dell'edizione marchigiana e tanto altro. Inoltre, per chi volesse saperne di più anche sul Sottodiciotto Film Festival & Campus, che si svolge a Torino sempre in questi giorni e che quest'anno diventa maggiorenne arrivando alla sua diciottesima edizione ed è anche lui completamente gratuito e ricco di proposte cinematografiche interessanti, vi rimando anche qui al loro sito e a ciò che ha scritto l'utente luabusivo, che gli ha dedicato questo interessante post.

Ben vengano quindi manifestazioni come cinemAutismo e tutte le varie associazioni come l'ANGSA, che cercano di sensibilizzare e dare un risalto maggiore a tematiche così importanti con ogni mezzo possibile, tra cui quello cinematografico e non solo. Ed è anche per sentire una voce più informata sui fatti e provare a capirci io per primo qualcosa in più che qualche giorno fa ho telefonato ad Arianna. Quello che ho percepito dalle nostre parole è come vi dicevo la figura di una donna forte e determinata, conscia del fatto che è un cammino purtroppo arduo ed in salita, ma che non si può e non si deve assolutamente rassegnarsi a vivere l'autismo in maniera negativa, come una sorta "di sciagura". Anzi sono doverosi l'impegno e la speranza che una maggiore consapevolezza ed autonomia da parte degli autistici, talvolta anche di quelli affetti da forme più gravi, i cosiddetti "a basso funzionamento", è realmente possibile. Se ovviamente vengono applicate una serie di metodologie specifiche, che si apprendono tramite opportuna formazione, per migliorare e rendere il più normale possibile la vita degli autistici e delle loro famiglie. Ero davvero felice nel sentire la sua voce orgogliosamente lieta nel dirmi che suo figlio, che oggi ha diciassette anni, è in grado di svolgere in maniera del tutto autonoma una serie di compiti come lo stirare, il sistemarsi e pulire la propria stanza o il cucinare, cose normali che spesso non sono in grado o non vogliono svolgere molti suoi coetanei che autistici non sono. E' con piacere quindi che vi propongo questa mia piccola intervista ad Arianna Porzi, rilasciatami proprio durante la per me bella e umanamente arricchente chiacchierata con lei (nell'ultima sua risposta i commenti tra parentesi con le recensioni di film da lei suggeriti sono miei, come ho fatto per il film Life, Animated qui sopra).

locandina

Beautiful Pain (2016): locandina

Ciao Arianna, benvenuta. Puoi spiegare agli amici di FilmTV.it come opera in tutta Italia la vostra associazione, quali sono i suoi scopi e a chi si rivolge?

"L'ANGSA è un'associazione nazionale di genitori con sedi dislocate in molte città d'Italia, che hanno uno statuto autonomo ma lavorano "in rete" e condividono tutte le stesse finalità e si attengono all'evidenza delle linee guida sull'autismo dell'Istituto Superiore di Sanità. E' nata per sfatare i falsi miti sull'autismo e produrre una corretta informazione rispetto alla sindrome autistica e ha come mission quella di informare e formare i nostri operatori, ma anche le famiglie attraverso i parent training. Cerchiamo inoltre di stimolare le istituzioni quali ad es. ASL, servizi sociali, scuola, etc. perché adottino una presa in carico corretta degli autistici. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita e l'inclusione sociale delle persone con autismo e raggiungere un progetto di vita che li accompagni anche fino al dopo, cioè quando noi genitori non ci saremo più. Lo facciamo anche tramite progetti a carattere sperimentale che servono per determinare buone prassi di attività e trattamenti che siano validi per le persone con autismo e anche efficaci e sostenibili, per abilitarli sempre di più.

Normal Autistic Film (2016): locandina

L'anno scorso è stata la mia prima volta al festival cinemAutismo: ho visto film e interventi interessanti, sia di operatori del settore che di persone soggette ad autismo o loro parenti e ho notato una buona partecipazione del pubblico. Puoi dirci cosa aspettarci da questa edizione del festival, spiegarci perché tutti quanti sono invitati a partecipare e non certo solo i famigliari di soggetti autistici, quali sono le prospettive future per cinemAutismo e per la vostra associazione e qual è oggi la situazione generale sull'autismo in Italia e all'estero?

"Circa cinemAutismo ti rispondo in linea generale per quella che è la mia esperienza, visto che non sono uno degli organizzatori. Diciamo che lavorano in condizioni "non semplici": come filmografia italiana sull'autismo non c'è quasi nulla e anche i film stranieri tradotti e doppiati nella nostra lingua sono pochissimi. Quasi tutti i film, i documentari e i cortometraggi proiettati sono sottotitolati in italiano dalla stessa equipe e dai curatori di cinemAutismo. Questo ci dice anche quanto in Italia l'autismo, anche a livello culturale, sia in uno stato di arretratezza rispetto ad altri paesi, tipo quelli anglosassoni. Tra i più evoluti direi che c'è senz'altro l'America, o meglio alcune sue zone, neanche dappertutto. L'Italia purtroppo non si pone tra quelli più avanzati e siamo abbastanza indietro, di almeno trent'anni. Si sta cercando di recuperare ma facciamo molta fatica. CinemAutismo si inserisce in questo discorso perché l'obiettivo che abbiamo è di avere la realizzazione della piena integrazione delle persone con autismo all'interno del contesto sociale. Noi possiamo lavorare, come stiamo facendo, cercando di abilitare i nostri ragazzi alla vita dei cosiddetti "neurotipici" (cioè come loro definiscono noi non autistici), mentre gli autistici sono "neurodiversi", essendo la loro una diversità e non una disabilità, che non è sempre così scontata nel mondo dell'autismo."

Marathon (Maraton o Running Boy - 2005): locandina

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Mary and Max (2009): locandina

Sull'autismo esiste una cospicua e interessante filmografia, purtroppo quasi solo straniera e di cui pochissimo è giunto nei cinema italiani. Io a parte il notissimo Rain Man, bel film precursore che però non è forse il più realistico, conosco poco. Visto che FilmTV è una comunità di appassionati di cinema ci puoi dare dei consigli di visione sui film da te preferiti o che ritieni tra i più validi o davvero imperdibili tra quelli sin qui realizzati?

"In nove edizioni di cinemAutismo si son visti tanti film interessanti e quindi la scelta è abbastanza ardua, te ne cito giusto alcuni tra i miei preferiti. Uno che ho trovato molto bello e che ha la particolarità di essere realizzato in claymation, ovvero l'animazione in stop motion con la plastilina è Mary and Max (con le voci originali di Tony Collette e del grande e compianto Philip Seymour Hoffman, qui trovate la recensione di ohdaesoo,  qui quella di barabbovich e qui quella di myHusky, ma leggete anche le altre perché sono poche, brevi e tutte molto belle). Poi vi consiglierei senz'altro un film emblematico come Temple Grandin. Una donna straordinaria (qui la recensione di Marcello del Campo, qui quella di zombi e qui quella di Stuntman Miglio), tratto dall'autobiografia della professoressa della Colorado State University Temple Grandin, "Pensare in immagini": uno dei libri che hanno fatto comprendere tante cose sull'autismo, tra cui il "pensiero visivo" *. Un bel film dal grande valore didattico, sulle caratteristiche dell'autismo e su quello che significa per una persona autistica, in questo caso ad "alto funzionamento", cioè con una forma di autismo più lieve. Non tutti, ma la maggior parte dei film o dei documentari sull'autismo trattano spesso di persone affette da sindrome di Asperger o comunque ad alto funzionamento, questo perché è grazie ai loro racconti, alle loro autobiografie, alla loro capacità di saperci spiegare come funziona la loro mente neurodiversa che noi conosciamo meglio l'autismo.

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Temple Grandin. Una donna straordinaria (2010): locandina

 

Straordinario e assolutamente da vedere è poi un cortometraggio d'animazione in stop motion come Fixing Luka  e un altro film che mi è piaciuto è  "The story of Luke", anche qui con un protagonista con sindrome di Asperger, che ben rappresenta non solo la caratteristica dell'autismo ma anche come due autistici entrambi ad alto funzionamento siano in realtà molto diversi, una bella commedia leggera e a tratti molto divertente. Vi consiglio inoltre dei titoli più impegnativi come The Black Balloon (qui la recensione di OGM) che ci mostra un autismo molto grave e Marathon (in originale Maraton o col titolo alternativo di Running Boy, ma è sempre lui), film coreano del 2005 che narra anche lui di autismo a basso funzionamento, due film drammatici belli tosti e molto intensi. Questi che ti ho citato sono film che esplorano un po' tutte le varie zone dello spettro dell'autismo, tra alto, medio, basso e bassissimo funzionamento. Aggiungerei inoltre che un tema cinematografico che sta venendo fuori soprattutto nell'ultimo periodo è quello dei "siblings", così si definiscono i fratelli delle persone con disabilità e con autismo. Un gran film in cui è ben presente questo rapporto tra fratelli, uno autistico e l'altro no, è White Frog.

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The Story of Luke (2013): locandina

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The Black Balloon (2008): locandina

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White Frog (2012): locandina

Concludo con un bellissimo film che però va forse un po' contestualizzato, perché anche se ha per protagonista un autistico ad alto funzionamento è più incentrato sul tema del bullismo. Si tratta di Ben X (qui la recensione di arkin, qui quella di supadany e qui quella di notoburattino), che spesso proiettiamo nelle scuole perché mostra bene come i nostri ragazzi che hanno queste particolarità e una sorta di "ingenuità", pur avendo spesso quozienti intellettivi superiori alla norma, proprio per questo sono spesso anche oggetto di feroce bullismo. Ben X si ispira alla vera storia di un ragazzo belga, anche se il finale del film è molto romanzato rispetto alla realtà dei fatti, ma non faccio spoiler e semmai potrete informarvi meglio dopo averlo visto. Invito comunque chiunque voglia approfondire il discorso cinematografico ad andare sul sito di cinemAutismo dove troverà tutta la lista completa non solo dei film, ma anche di tanti bei documentari o cortometraggi, proiettati a Torino nelle precedenti edizioni. Vi ringrazio e ci vediamo a cinemAutismo."

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Ben X (2007): locandina

Ringrazio molto Arianna della sua gentile disponibilità e mi associo al suo invito a partecipare numerosi a cinemAutismo. Una cosa che mi sento di augurare di cuore a lei e a chiunque viva una grave situazione problematica di qualunque genere è che giornate come questa in cui i riflettori si accendono su di loro e che io ritengo sicuramente importanti per tantissimi motivi, non siano poi scordate e continuino a passare sotto silenzio gli altri 364 giorni (365 se l'anno è bisestile) come (quasi?) sempre accade, visto che chi è dentro queste cose ci mette un costante e crescente impegno sempre e non certo solo una volta l'anno.

P.S. Per chi volesse approfondire il discorso sull'autismo (ma non solo) anche in ambito letterario vi suggerisco anche i libri sotto, consigliatimi giusto ieri sera da un caro amico. (Grazie Fabio, anche per la battuta che ti ho "rubato"!)

* "Pensiero Visivo": per completezza dell'articolo e per chi fosse interessato ad approfondire il discorso sopra ho linkato l'articolo di Temple Grandin "L'Autismo visto da vicino", tradotto da Jessica Milandri e pubblicato sul sito www.asperger.it (lo potete leggere anche cliccando qui), che nel capitolo "La visualizzazione" spiega il concetto di "pensiero visivo" ed è qui pubblicato col loro permesso, avendone citato la fonte e gli autori.

Inoltre per chi volesse approfondire ancora sia la storia di questa donna straordinaria, come recita il titolo italiano del film a lei dedicato, vi segnalo di nuovo anche qui sotto la recensione di Marcello del Campo su Temple Grandin. Lo faccio ancora perché lo scritto merita e oltre alla recensione sul film integra un sacco di informazioni interessanti, consigli di letture e visioni di altri film sull'autismo qui non citati e quant'altro. Mi pareva quindi giusto parlarne nuovamente invitandovi a leggerla.

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Appendice CinemAutismo 2017: ovvero ultimi ma non ultimi.

Mi servo di questo spazio finale per integrare varie aggiunte, spunti di riflessione e altro e per parlare di cose certo non meno importanti, anzi, ma solo perché accadute durante i giorni di cinemAutismo o scoperte solo dopo la stesura dell'articolo già pubblicato.

Un incontro molto interessante fatto prima della visione di Life, Animated è stato quello con Giovanni Morandini, un ragazzo con sindrome di Asperger studente della Ca' Foscari di Venezia, dotato di un gran senso dell' umorismo e tanta (auto)ironia. Giovanni, oltre a parlarci di quel film ci ha raccontato in modo brillante di vari suoi progetti artistici, da cui ha anche tratto degli spettacoli, come "i 2 di picche letterari" sulle delusioni amorose di personaggi di noti romanzi o quella sugli "iettatori letterari" su quelli cioè che facevano morire chiunque gli gravitasse attorno. E un altro interessante progetto di Giovanni, creato assieme a Jonathan Zenti, che ho trovato intelligente e originale è l'audiodocumentario andato in onda su Rai Radio 3, "Alias - Cronache dal pianeta Asperger", dove Giovanni, che già vantava un'esperienza come speaker radiofonico, sempre ironicamente e col pretesto della fantascienza classica old style anni '50 ci parla della sua condizione di "alieno" nel nostro strano mondo, dove però forse a ben vedere talvolta sono molto più alieni (o alienati aggiungo io) i non autistici. Vi mostro Giovanni qui sotto in un breve estratto della sua presentazione, dove dice cose talmente sagge, vere e profonde che mi ha fatto passare in un lampo dal sorriso alla commozione. Guardatelo anche voi, son solo pochi minuti e meritano di essere visti. Inoltre aggiungo qui il link al podcast di "Alias", che dura mezzora e vale la pena di essere ascoltato anche lui. A Giovanni, che mi auguro di reincontrare in giro in qualche suo spettacolo e che ci ha confessato di aver recentemente fatto un provino cinematografico, auguro di riuscire ad avere quella parte cui tiene molto, ma se anche non fosse dico di non preoccuparsi e perseverare nelle sue attività, in radio o altrove, perché ci sa fare e son certo realizzerà ottime cose.

Mercoledì 5 aprile invece, durante la serata finale di cinemAutismo, ho visto un bel cortometraggio brasiliano, divertente e ironico (Delivery Boy) di cui, come ho candidamente confessato, ma non ero l'unico, avevo inizialmente frainteso il finale. Ripensandoci su era assolutamente chiaro, ma come ho detto anche lì siamo forse noi non autistici che dovremmo a volte impegnarci di più a cercare di capire loro ragionando in maniera un po' diversa e non viceversa. A seguire il film malese Redha (dal titolo internazionale di Beautiful Pain), drammatica e toccante storia, ispirata da due casi reali, su un bimbo autistico a "basso funzionamento" che ben descrive le dure prove a cui è sottoposta una famiglia di fronte a una diagnosi di autismo e le tante difficoltà oggettive, o a volte per stupido e ignorante pregiudizio della gente, con le quali deve scontrarsi e infine il dibattito sul film coordinato da Marco Mastino con la partecipazione della dottoressa Daniela Clauser e di Noemi Girardi e Pasquale Cammera, coppia di genitori di una bimba autistica che ora si occupano proprio di coordinare un gruppo di aiuto dedicato ai più piccoli. Gente davvero in gamba. Ve li propongo qui di seguito in un piccolo estratto dell'interessante chiacchierata col pubblico: c'è qualche spoiler sul film ma tanto non credo arriverà mai sui nostri schermi e comunque le loro testimonianze son ben più importanti di qualunque anticipazione sulla trama.

Il weekend del 1 e 2 aprile Sky ha mandato in onda il documentario "Tommy e gli altri", un film italiano sull'autismo che vede protagonista Tommaso (ma anche molti altri ragazzi autistici appunto), il figlio del giornalista Gianluca Nicoletti (anche scrittore di due interessanti libri a lui dedicati, che vi avevo segnalato in una foto sopra) che ha ideato e scritto il film, diretto da Massimiliano Sbrolla.

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Tommy e gli altri (2016): locandina

In un primo momento il film doveva andare in onda anche in chiaro su TV8 ma poi, per motivi a me ignoti, è stato sospeso. Un grande plauso a Sky per l'iniziativa, che sarebbe bello venisse imitata anche da altri canali, Rai in primis, visto che sarebbe giusto essere tutti informati meglio sull'autismo, con ogni mezzo, anche quello cinematografico. La particolarità di "Tommy e gli altri" è che è un progetto nato in totale autonomia, creativa e produttiva, ed è stato interamente finanziato dalla gente comune grazie a un generosa campagna di raccolta fondi in crowdfunding, che ha consentito di realizzare questo documentario sui ragazzi "a basso funzionamento", cioè con la forma di autismo più grave, i più sfortunati e credo anche quelli di cui purtroppo si parla meno. Spero sia riproposto presto su TV8 o altrove e per chi volesse approfondire vi lascio al trailer e a un breve video con una interessante intervista a Gianluca Nicoletti e al dottor Luigi Mazzone, tratto dal canale YouTube di Progetto Aita, un'associazione catanese che vuole dare un aiuto ai bambini e agli adolescenti colpiti da patologie neurologiche e comportamentali legate anche all'autismo, ma non solo. Come ci spiegano nel loro sito l'obiettivo che hanno è dare supporto alle strutture specializzate in Neuropsichiatria Infantile, proponendo iniziative ludico-sociali che possano migliorare la qualità della vita e i percorsi terapeutici dei giovani e delle loro famiglie che soffrono ogni giorno tali problematiche.

Concludo questo mio intervento citando uno dei pochi film italiani sull'autismo, ambientato nella "mia" Torino: "Pulce non c'è", di Giuseppe Bonito, con Pippo Del Bono, Marina Massironi e Piera Degli Esposti. Non l'ho ancora visto, ma fidandomi "a naso" delle belle e sentite recensioni che ho letto su qui su Film TV (per ora il film n'è ha 11, di cui ben 9 positive, 1 sufficiente e 1 negativa) e proprio perché come dicevamo la cinematografia nazionale è così avara di titoli, voglio salutarvi segnalandovi un film italiano che credo sia meritevole e interessante (qui trovate la recensione di IlGranCinematografo, qui quella di maghella, qui quella di millertropico e qui quella di logos). Per ora è tutto, grazie a chiunque abbia letto fino a qui.

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Pulce non c'è (2012): locandina

Pulce non c'è (2012): Trailer ufficiale

 

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