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Torino Film Festival 34 – Giorno 7
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Mentre comincia l’inevitabile countdown, vengono presentati gli ultimi due titoli del concorso ufficiale, Le derniers Parisien con Reda Kateb (Les beaux jours d'Aranjuez) e il cambogiano Turn left turn right. Nel frattempo, nelle altre sezioni approdano, direttamente dal Festival di Cannes, altri due titoli molto attesi: Rester vertical di Alain Guiraudie (Lo sconosciuto del lago) e After love – Dopo l’amore, un dramma d’amore che vede come protagonisti Berenice Bejo e Cedric Kahn. Infine, dagli Stati uniti arriva Bleed for this - Vivo per combattere, ispirato a una storia (incredibilmente) vera ambientata nel mondo del pugilato, interpretato da Miles Teller (Whiplash), Aaron Eckhart (Sully) e Ciaran Hinds (Perdona e dimentica, Il petroliere).

 

locandina

Bleed - Più forte del destino (2016): locandina

 

Tornando a ieri, cinematograficamente parlando è stata la nostra giornata meno intensa; dal concorso non sono arrivate particolari nuove indicazioni in ottica premiazioni, con un’accoglienza mediamente tiepida riservata a Maquinaria Panamericana e piuttosto negativa per Las Linda. Tra gli altri titoli di passaggio, il documentario La felicità umana, firmato da Maurizio Zaccaro, non ha lasciato il segno, mentre Lavender di Ed Gass-Donnelly non sarà certo il titolo in grado di risollevare le sorti del thriller gotico, per quanto abbia alcune impennate notevoli, purtroppo seminate su un tappeto di clichè. La serata è stata invece segnata dal ritrovo di noi utenti di FilmTv.it presenti al Festival, più alcuni (ben accetti) intrusi e qualche defezione rispetto all’anno scorso, per cui però non vale la regola meglio pochi ma buoni in quanto si tratta di tante amicizie importanti (e su questo mi sento di poter parlare a nome di tutti i presenti) e in più non eravamo comunque poi così pochi (indicativamente, tra i quindici e i venti). Come sempre è accaduto, e come (si spera) sempre sarà, è stata una serata piacevole volata letteralmente via, cinque ore all’insegna del buon umore, ovviamente scandite da tanto cinema (ma non solo), con discussioni accese sui film preferiti di questa edizione del Festival - tra i meglio piazzati ci sono Ma’ RosaWe are the tideThe wailingElle e Antiporno - ma soprattutto con la piacevole sensazione di non essersi mai lasciati, d’altronde, se il calore di un abbraccio e di una stretta di mano sono un’altra cosa, leggersi su queste pagine, scambiarsi opinioni e condividere emozioni (poi ovviamente, c'è chi si sente o vede spesso anche durante il resto dell'anno), crea un filo indissolubile che in qualche modo ci tiene sempre in collegamento.

 

Alla sinistra da davanti: Pippus, M Valdemar, Gaiart, Alan smithee, Ethan, Supadany. Al centro: Roger Tornhill. Alla destra da davanti: moglie e figlia di Pippus, Billykwan, Dom Cobb, Kurtisonic, Giannisv66

 

TFF 34 – Selezione di opere programmate giovedì 24 novembre

 

Le derniers Parisiens/Paris prestige (Torino 34, Fra – 2016)

Parigi, nel quartiere di Pigalle, due fratelli di origini magrebine si contendono un locale notturno. Esordio alla regia di uno dei due membri del gruppo rap La Remeur, Le derniers Parisiens è un ritratto vitale e umano che guarda con attenzione ai luoghi in cui è ambientato. Con Reda Kateb (Les beaux jours d’AranjuezLa résistance de l’air) e Slimane Dazi, già visto in Solo gli amanti sopravvivono e Il profetaRecensioni: alan smithee

 

Turn left turn right (Torino 34, Cam – 2016)

A Phnom Penh, la capitale della Cambogia, vive Kanitha, una ragazza dallo spirito libero che la madre tradizionalista vorrebbe vedere sposata, tanto più adesso che suo padre è malato e sempre più vicino alla morte. Kanitha vorrebbe fare insieme con lui un’ultima cosa. Turn left turn right è suddiviso in dodici capitoli e ragiona sulla storia cambogiana attraverso una faccenda privata. Contraddistinto da uno stile aperto, capace di commuovere, tra passato e futuro, è stato presentato come il più bel film che Apichatpong Weerasethakul abbia mai girato. Coproduzione internazionale che coinvolge Cambogia, Stati Uniti e Corea del Sud. Recensioni: alan smithee

 

Rester vertical/Staying vertical (Festa Mobile, Fra – 2016)

Affermatosi, anche in Italia, grazie a Lo sconosciuto del lago, già transitato a Torino nel 2009 con Le roi de l’évasion, Alain Guiraudie prosegue la sua riflessione sul significato attuale di termini come gender e queerness. Questa volta, racconta la storia del regista Leo (Damien Bonnard) che durante un’escursione nel sud della Francia è sedotto da Marie (India Hair) con la quale dà alla luce un figlio, ma il post parto si rivela traumatico. Una vicenda intessuta d’amore e paternità, con passioni e tormenti che vanno oltre il conformismo, dove il sesso permette di scoprire una realtà non omologata, conducendo a una scoperta di se stessi. Un’opera misteriosa che chiede allo spettatore di mettersi in gioco. Presentato in concorso al Festival di Cannes, ha diviso letteralmente a metà pubblico e critica. Recensioni: Alan Smithee

 

After love – Dopo l’amore (Festa Mobile, Fra – 2016)

Sposati da quindici anni, Marie (Berenice Bejo) e Boris (Cedric Kahn) non si amano più e decidono di divorziare. La casa in cui vivono insieme alle loro due gemelle, è stata comprata da Marie ma Boris non ha altro posto dove andare e l’ha sistemata con le sue mani. Nessuno dei due ci vuole rinunciare. Diretto da Joaquin Lafosse (Proprietà privata) rappresenta alcune problematiche strettamente legate ai giorni che stiamo vivendo, con uno stile preciso, che riesce a essere puntuale e straziante. Premiato al Philadelphia Film Festival, attualmente, l’uscita in sala è prevista il 12 gennaio 2017. Recensioni: Alan Smithee

 

Bleed for this – Vivo per combattere (Festa Mobile, Usa – 2016)

Bleed for this racconta una storia vera, quella del pugile campione del mondo Vinny Pazienza (Miles Teller) che, dopo un grave incidente d’auto, rischiò ben di più che dover abbandonare la carriera sportiva. Grazie alla perseveranza e alla disciplina, riuscì a tornare sul ring. Diretto da Ben Younger (1 km da Wall Street) e prodotto da Martin Scorsese, Bleed for this è un biopic teso con la famiglia Pazienza in rilievo, interpretato da Miles Terrer - volto riconosciuto dopo essere stato protagonista in Whiplash - Aaron Eckhart, presente al Festival anche con Sully, e l’affidabile Ciaran Hinds, nel ruolo di Angelo Pazienza. Già presentato ai recenti Festival di Telluride e di Toronto, con una valutazione critica su Metacritic pari a 62/100, è previsto in uscita nelle sale italiane da maggio 2017. Recensioni: supadany

 

Chi mi ha incontrato non mi ha visto (After hours, Ita – 2016)

Appassionato di Arthur Rimbaud, il documentarista Bruno Bigoni recupera una fotografia inedita che potrebbe condurre a nuove e innovative considerazioni sulla vita e sulle opere del poeta. Da qui, il regista si lancia in un’autentica avventura che lo porta a incontrare studiosi a Charleville, città natale di Rimbaud, la sua pronipote ancora in vita e critici, alla ricerca di preziose conferme. Bruno Bigoni realizza un mockumentary passionale che scava nelle immagini e nella memoria, tra ricerca e poesia, con ironia verso le istituzioni illuminate. Recensioni: alan smithee

 

Omor Shakhsiya/Personal affairs (Festa Mobile, Pal – 2016)

A Nazareth, una coppia di anziani vive giornate contraddistinte da noia e consuetudini, mentre i loro figli sono alle prese con affari personali di diversa natura da risolvere. Già scenografa per Elia Suleiman, si tratta dell’esordio alla regia per Maha Haj. Omor Shakhsiya è una commedia leggera in cui gli spazi acquisiscono significati importanti, portando a ragionare sulla questione dell’invalicabilità dei limiti. Presentato nella sezione Un Certain Regard di Cannes, ha conquistato premi ai festival di Zurigo, Philadelphia e Haifa. Recensioni: alan smithee, Lorcio

 

Marie et les naufrages/Marie and the misfits (Festa Mobile, Fra – 2016)

Tra realtà e fantasia. Il trent’enne Siméon (Pierre Rochefort) rimane incantato da Marie (Vimala Pons) e per lei capita su un’isola della Bretagna, con una compagnia non proprio desiderata. Quanto è difficile trovare delle risposte. Questo film segna il ritorno del suo regista Sébastien Betbeder al Torino Film Festival, con una commedia leggera, nel segno del sentimento. Nel cast compare anche l’ex calciatore Eric Cantona, già visto al cinema in Il mio amico Eric di Ken Loach. Recensioni:

 

Le fils de Joseph (Onde, Fra – 2016)

Vincent (Victor Ezenfis) è stato cresciuto con amore dalla madre Marie (Natacha Régnier), ma sente come impellente il bisogno umano di conoscere il padre. La sua ricerca lo porta al cospetto di Oscar (Mathieu Amalric), un cinico e machiavellico editore parigino, finendo con trovare l’affetto di cui necessita da suo zio Joseph (Fabrizio Rongione) che si rivela, essere una persona mite e sensibile. Eugène Green costruisce una commedia drammatica parigina, che ruota attorno a una parabola sulla paternità e sull’importanza dello spirito. Il cast può contare su certezze come Mathieu Amalric (Lo scafandro e la farfalla, Venere in pelliccia), Maria De Medeiros (Pulp fictionIl resto di niente) e Fabrizio Rongione, volto ricorrente nel cinema dei fratelli Dardenne. Recensioni: Alan smithee, Lorcio

 

locandina

Dopo l'amore (2016): locandina

 

A carattere riepilogativo, di seguito trovate i link per poter accedere direttamente alle pagine che riassumono tutti i post e le recensioni presenti sul Festival di Torino 2016.

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