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Torino Film Festival 34 – Giorno 1
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Per il terzo anno consecutivo, ho nuovamente la fortuna di essere presente in quel di Torino per la trentaquattresima edizione del TFF, in primissima fila grazie a FilmTv.it. Dopo Venezia - con il mare dietro l’angolo (e tutt’intorno), l’ultimo caldo estivo e il bonus della doccia di prima mattina che non procura la pelle d’oca - Torino si presenta con un clima già tipicamente invernale, un cielo plumbeo che non promette niente di buono (a dar retta al meteo, è prevista tanta pioggia per i prossimi giorni) e che non permette nemmeno di scrutare l’orizzonte, con le sue montagne già innevate, ma anche, nel mio caso, le colazioni da albergo che rimpinguano per ore e ore, permettendoti di affrontare al meglio giornate intense, di cinema così come di incontri, programmati o occasionali che siano. La prima giornata del Festival parte al rallentatore, con le prime proiezioni previste da metà pomeriggio, un copioso afflusso al ritiro degli accrediti e il pubblico in lento quanto progressivo aumento, animando le strade, degne di una città viva che negli anni ha saputo ovviare ai cambiamenti, rigenerandosi grazie al turismo e a continue iniziative culturali, tra le quali il cinema riveste una posizione privilegiata. In attesa dei primi fuochi – si parte alla grande con Sion Sono (Antiporno) e Paul Verhoeven (Elle) - e soprattutto di incontrare i primi amici di FilmTv, di seguito trovate una breve presentazione dei film più importanti di giornata; in questa compilazione, che sarà giornaliera, saranno per lo più considerate le opere in prima visione festivaliera, con limiti imposti dalla programmazione (per comodità, alcuni verranno introdotti in seguito) con rimandi alle recensioni già presenti all’interno della nostra community, per quei titoli che non sono preview assolute (per esempio, la direzione, come da tradizione, pesca parecchi titoli da Cannes); verranno poi integrate nel corso della manifestazione nel tentativo di fornire una guida ragionata, funzionale al corso della kermesse, ma anche in seguito alla sua conclusione per scandagliare e recuperare velocemente quanto è stato offerto. Nei prossimi giorni, saranno costantemente aggiornate le pagine antecedenti con le nuove recensioni disponibili e, nel mio piccolo, proverò a fornire un primo riscontro alle pellicole grazie agli amici presenti sul posto e agli umori riscontrati nella sala destinata agli accrediti, con le eventuali curiosità che potranno emergere da un ambiente popolato dalle grandi firme (e da qualche infiltrato). A chiudere questa prima veloce introduzione, il video promozionale della manifestazione che circola sulle reti Rai.

 

 

TFF 34 – Selezione di opere programmate venerdì 18 novembre

 

Elle (Sezione Festa mobile, Fra – 2016)

Mancava dalle scene che contano da parecchio tempo - l’ultimo suo film internazionale è Black book del 2006 - ma l’olandese Paul Verhoeven anche avvicinandosi alla soglia degli ottant’anni non ha perso affatto smalto e desiderio di provocare, come s’intuisce anche dalle critiche positive piovute copiose alla presentazione avvenuta nel Concorso principale della scorsa edizione del Festival di Cannes. Michèle (Isabelle Huppert) è una donna baciata dal successo che viene aggredita e violentata all’interno della sua villa da un uomo mascherato; con questo sconosciuto instaura un pericoloso gioco del gatto con il topo, impossibile da controllare anche per lei, abituata a gestire i tanti problemi che attanagliano la sua famiglia. Paul Verhoeven conferma le sue vocazioni libere dai vincoli e all’insegna della provocazione, affidando la scena a un’incredibile Isabelle Huppert (Grazie per la cioccolata, La pianista). Già incensato dalla critica, su Metacritic ha una valutazione professionale di 86/100. Recensioni: Kurtisonic, Alan Smithee, Laulilla

 

Antiporno (After hours, Gia – 2016)

L’anno scorso, Sion Sono era presente a Torino con un carico di ben tre opere (Tag, Love & peace e Shinjuku swan); in quest’edizione, torna con un’opera che promette di rileggere il pinku eiga, il softcore giapponese. In una casa, che ha anche funzione di atelier, una giovane artista riesce a raggiungere il suo sogno di diventare un’attrice pornografica, seguendo quello che a tutti gli effetti sembra essere un preciso copione, con un rapporto molto particolare che la lega a un’altra donna. Ancora una volta, Sion Sono imbastisce un’opera in grado di urtare, che viaggia tra la parodia e una reale sfida artistica, tra realtà e finzione. Recensioni: Alan Smithee 

 

Jesus (Torino 34, Cil/Fra – 2016)

A Santiago, il diciottenne Jesus trascorre le sue giornate dividendosi tra contest di danza con un gruppo pop coreano, ragazze e divertimento sfrenato con gli amici, frequentando i parchi pubblici cittadini. Da quando sua madre è deceduta, il suo rapporto con il padre è ai minimi termini; una volta ritrovatosi coinvolto in un evento dal quale è impossibile tornare indietro, chiede il suo aiuto. Per la prima volta, uniranno le loro forze. Jesus è l’opera seconda di Fernando Guzzoni - premiato nel 2012 a San Sebastian per Carne de perro – e analizza, senza apporre pregiudizi, il conflitto tra i padri, cresciuti durante la dittatura di Pinochet, e i figli, che si ritrovano costretti ad affrontare il presente senza una delineata guida morale. Recensioni: Alan Smithee , champagne1 , Pippus

 

Sadie (Festa Mobile, Can – 2016)

Sadie (Analeigh Tipton) è una scrittrice in erba, autrice di romanzi erotici di successo, convinta da un suo ex amante a trascorrere un breve periodo in una lussuosa, quanto isolata, villa in Italia insieme a un’altra donna. Ad attenderla, troverà demoni provenienti dal suo passato. Il film diretto da Craig Goodwill vede come protagoniste Analeigh Tipton (Warm bodies) e Marta Gastini (Questi giorni) in un film che abbina sensualità e mistero, con uso di violenza, solcando il debole confine che separa il dolore dal piacere. Frutto di una coproduzione italo canadese che si orienta tra fantasy, horror e thriller; già per questa commistione di generi e possibilità, suscita più di una curiosità. Recensioni:

 

Old stone/Lao Shi (Festa Mobile, Cin/Can – 2016)

Per colpe altrui, un taxista (Gang Chen) si trova di fronte a eventi più grandi di lui che vedono un ragazzo investito. La sua vita è distrutta, la situazione sempre un precipizio senza fine. Diretto da Johnny Ma, Old stone è un’opera prima, un noir metropolitano arricchito da aspetti da thriller psicologico, con atmosfere ossessive che segnano un dramma profondamente umano che conduce nella condanna sociale. Coproduzione internazionale, tra Cina e Canada, premiata al Toronto Film Festival. Recensioni: OGM, Alan Smithee

 

Operation avalanche (After hours, Usa – 2016)

Nel 1967, la Guerra Fredda impazza. La Cia invia alla Nasa due agenti che come copertura si fingono documentaristi per identificare una spia russa. I due finiscono con lo scoprire un segreto preoccupante: nella corsa alla conquista dello spazio, il programma americano Apollo è in ritardo e Kubrick potrebbe essere d’ispirazione. Operation avalanche è un mockumentary in stile foundfootage che rievoca le grandi cospirazioni della storia americana, con il versante comico che si colora di paranoia. Un finto allunaggio si era già visto a Torino l’anno scorso con il dissacrante Moonwalkers. Operation avalanche è stato presentato negli Stati Uniti il 16 settembre e valutato con un tutt’altro che disprezzabile 69/100 su Metacritic. Recensioni: Alan smithee  

 

Sid & Nancy (I did it my way, Gbr - 1986)

Con Sid & Nancy, il regista di Liverpool Alex Cox racconta il burrascoso legame sentimentale occorso tra Sid Vicious, batterista e leader dei Sex Pistols, e Nancy Spungen. La fine è nota e con una data; il 12 ottobre 1978 Nancy Spungen viene ritrovata dissanguata in una camera del Chelsea Hotel, al suo fianco Sid Viciuos è in stato catatonico. Sceneggiato a quattro mani dal regista con Abbe Wool, tra ribalta e oblio, con una coppia di protagonisti perfettamente calzanti: Gary Oldman (Dracula di Bram Stoker, Leon) - la cui performance interpretativa è stata univocamente considerata come indimenticabile - e Chloe Webb (Il ventre dell’architetto, I gemelli). Recensioni: mmciak

 

locandina

Elle (2016): locandina

 

A carattere riepilogativo, di seguito trovate i link per poter accedere direttamente alle pagine che riassumono tutti i post e le recensioni presenti sul Festival di Torino 2016.

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