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ABSOLUTE BEGINNERS - le nuove serie di ottobre (parte 2)
di Andrea Fornasiero ultimo aggiornamento
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Quella che affrontiamo in questa puntata della rubrica è una delle ondate seriali di più bassa qualità degli ultimi tempi, con poche eccezioni e comunque non straordinarie, ma siccome anche i consigli su cosa evitare sono utili…

Divorce

Il ritorno in Tv, su HBO dal 9 ottobre - e da novembre su Sky Atlantic - della star di Sex & the City Sarah Jessica Parker era attesissimo e il risultato, a giudicare dal pilot, sembra interessante ma non proprio irresistibile. Oltre alle due amiche, interpretate da Molly Shannon (Wet Hot American Summer: First Day of Camp) e Talia Balsam (la moglie di Roger in Mad Men), c’è il marito incarnato da Thomas Haden Church, abile nel tenersi in bilico tra l’ottusità e l’astuzia, buono ma pure stronzo all’occorrenza. Divorce è ideata da Sharon Hogan, la sceneggiatrice inglese di Catastrophe e ha un pilot diretto da Jesse Peretz, specializzato in serie al femminile come Girls, Nurse Jackie e New Girl. Il racconto, come già dice il titolo, del divorzio tra Frances e Robert, con nel mezzo i figli Lila e Tom, parte dall’insoddisfazione di lei per arrivare alla vendetta di lui. Entrambi hanno le loro ragioni e Divorce promette colpi bassi nel ritrarre matrimonio che ha superato l’orlo di una crisi di nervi.

Insecure

Issa Rae è autrice (insieme a Larry Wilmore) e attrice nell’altra nuova comedy di HBO, lanciata sempre il 9 ottobre, e in parte ispirata alla webseries Awkward Black Girl della stessa Rae. Insecure è dunque di un’operazione simile a quella di High Maintenance, pescando dal web i talenti più interessanti, ma in questo caso il risultato è sicuramente meno originale. La forza della serie è tutta nella protagonista, tanto apparentemente buona quanto capace di gesti egoistici e di manipolare l’amica Molly e il compagno Lawrence. Il fatto che sia una serie all black aggiunge questioni legate agli stereotipi sugli afroamericani, ma l’inizio non sembra promettere la sottigliezza di Atlanta. Probabilmente sopravvalutata dalla critica americana (che però ha visto più episodi), Insecure ha un pilot diretto dalla premiata regista di videoclip e spot Melina Matsoukas e inizia come una comedy godibile che potrebbe riservare delle soprese.

Freakish

Teen horror ambientato in una high school dove una nebbia verde, causata da un incidente in una vicina raffineria, trasforma gli studenti in mostri cannibali simil-zombie. Freakish è coprodotta da Hulu (che l’ha diffusa il 10 ottobre in un blocco da 10 episodi) e Awesomeness Tv, compagnia nata come canale YouTube, e infatti è ricca di webstar e di giovani talenti tanto quanto è povera in termini di budget. L’effetto è quello di una webseries poco originale, recitata male e oltretutto allungata fino al canonico slot da mezz’ora: semplicemente invedibile.

Shoot the Messenger

Serie canadese iniziata su CBC l’11 ottobre, Shoot the Messenger racconta di una giovane reporter intenta a far carriera indagando un complesso caso che coinvolge la politica cittadina e le bande criminali. Niente di memorabile ma nel cast, oltre alla protagonista Elyse Levesque (The Originals) e Lucas Bryant (Haven) si segnala Alex Kingston, amata da tutti gli whovian per il ruolo della “moglie del Dottore” River Song.

Kim’s Convenience

Iniziata il 12 ottobre sulla canadese CBC, Kim’s Convenience è una comedy su una famiglia coreana immigrata a Toronto e impegnata nella gestione del loro drugstore, tranne per il figlio che invece ha rotto i ponti con il padre e lavora presto una compagnia di noleggio auto. I luoghi comuni abbondano, ma lo stesso vale in fondo per la correttezza politica: il pilot per esempio racconta dello sconto che il padre decide di fare ai gay in occasione del pride. Stemperando i conflitti anche le risate però vengono meno.

The Missing – stagione 2

Su BBC One dal 12 ottobre torna The Missing, che segnaliamo però come fosse una serie nuova perché sono stati del tutto rinnovati l’intreccio e l’intero cast – con l’eccezione di Tcheky Karyo che riprende il ruolo del detective Julien Baptiste. Questa volta non abbiamo una coppia in cerca del figlio, bensì già rassegnata alla scomparsa della figlia e sconvolta dal suo ritrovamento anni dopo. Una trama che ricorda quella di Thirteen, ma con un taglio molto più internazionale e una più complessa articolazione temporale della vicenda. Nel cast entrano David Morrissey (il Governatore di The Walking Dead), Keeley Hawes (Ashes to Ashes) e Laura Fraser (Lip Service, Breaking Bad e One of Us), si confermano alla scrittura Harry e Jack Williams, mentre alla regia dei nuovi otto episodi Tom Shankland è sostituito da Ben Chanan (The Last Kingdom). Difficile dare un parere sulla base del solo primo episodio, sicuramente però le ambizioni e le atmosfere ci sono, così come gli interpreti e gli autori, quindi, considerata anche la qualità della prima stagione di The Missing, si può essere ragionevolmente ottimisti.

American Housewife

Partita il 12 ottobre su ABC, American Housewife è la prima comedy ideata da Sarah Dunn, cresciuta professionalmente nella writing room di Spin City. Alla regia del pilot troviamo Ruben Fleischer, che già aveva lanciato con successo Superstore, mentre nel cast figurano Diedrich Bader (Veep), Leslie Bibb (About a Boy e The League) e soprattutto Katy Mixon, tra i protagonisti di Mike & Molly e di Eastbound & Down. Qui interpreta una madre di tre figli: una teenager salutista, un ragazzino turbocapitalista e una bambina del tutto chiusa in se stessa. La donna porta inoltre taglie forti ed è terrorizzata all’idea che la grassa vicina di casa se ne vada, facendo di lei la seconda casalinga più cicciona del ricco quartiere popolato di madri atletiche. Comedy sul valore di accettarsi, American Housewife non manca di qualche momento che sovverte il buonismo, ma nel complesso il sobborgo perfettino e l’ironia sulle casalinghe perfette e disperate sono ampiamente usurati.

Channel Zero

La risposta di SyFy ad American Horror Story, è una serie antologica stagionale del terrore – già rinnovata per la seconda e completamente diversa annata – vittima della consueta povertà realizzativa. La prima stagione di Channel Zero è l’adattamento di una finta leggenda della rete (in gergo: creepypasta) fatta circolare da Kris Straub e trasposta per la Tv da Nick Antosca, sceneggiatore dal curriculum tutt’altro che irresistibile (Last Resort, Believe e il film The Forest). Si tratta di un programma Tv che possono vedere solo alcuni bambini, mentre agli adulti appare come un canale morto. Questo show lascia negli spettatori pesanti conseguenze psicologiche, come pulsioni incontrollabili e allucinazioni, che ancora tormentano il protagonista ormai cresciuto. Il problema per una volta non è nella cura visiva: il regista di tutti e sei gli episodi di Channel Zero è Craig William Macneill (lo stesso dell’horror The Boy) e fa un lavoro superiore alla media di SyFy, ma nulla può per superare il limite di un protagonista davvero poco carismatico come Paul Schneider. Va meglio con l’altra interprete principale, l’irlandese Fiona Shaw, ma non è purtroppo su di lei che viene caricata l’empatia dello spettatore.

Zapped

Trasmessa sul canale inglese e irlandese Dave Tv dal 12 ottobre, Zapped racconta di un fattorino che riceve un pacco sbagliato: al posto del suo caricabatterie per il cellulare c’è uno strano braccialetto, che una volta indossato lo trasporta in un mondo fantasy sopra le righe con maghi cialtroni e feroci fatine che fanno da polizia. Siamo dalle parti di Discworld di Terry Pratchett, ma senza la stessa verve nei dialoghi né la medesima immaginazione, anche per la povertà del budget. Buona solo per i drogati di fantasy all’ultimo stadio, Zapped ha per protagonista James Buckley di The Inbetweeners e nel cast troviamo anche Paul Kaye, il Thoros di Myr del Trono di spade.

Haters Back Off

Diffusa come di consueto in un blocco stagionale (da 8 episodi) su Netflix, il 14 ottobre, Haters Back Off riprende il personaggio di Miranda Sings, lanciato sul web dalla protagonista Colleen Ballinger. Si tratta del primo caso di una serie basata sulle performance di una YouTuber, aiutata alla sceneggiatura da due veterani: Perry Rein e Gigi McCreery, già nella writing room di Friends. Alla regia del pilot e di altri cinque episodi Andrew Gaynor, che ha già collaborato con Netflix alla sketch comedy The Characters. Il cast è inoltre arricchito da Angela Kinsey (The Office) e Steve Little (Eastbound & Down), nel ruolo rispettivamente della madre e dello zio. Miranda è un’invasata convinta di avere grande talento ma in realtà senza nessuna qualità e oltretutto sgradevole nella sua arroganza e nel suo aspetto sciatto e dal trucco esagerato. Lo zio, un assoluto inetto, però appoggia questi suoi sogni di gloria e la madre, debolissima di carattere, non sa opporsi. L’unica di buon senso nella famiglia è la sorella, che finisce per essere la vittima della follia dilagante. Ricca di scene così imbarazzanti da essere difficili da sostenere (in particolare le stonatissime sequenze di canto), Haters Back Off offre il ritratto grottesco dell’ossessione per la celebrità ai tempi del web, ma l’accozzaglia di casi umani è così eccessiva da esaurire immediatamente la premessa e divenire da subito ripetitiva e prevedibile.

 

Qui gli altri articoli dell'osservatorio sulle nuove serie Absolute Beginners
(che fa parte della rubrica CoseSerie)

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