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OLTRECONFINE#30: IL TESTAMENTO DI MANOEL DE OLIVEIRA
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"Appunti veloci e primo impatto sul cinema che ci precede, su quello che ci sfiora, o addirittura ci evita; film che attendiamo da tempo, quelli che speriamo di riuscire a vedere presto, ma pure quelli che, temiamo, non riusciremo mai a goderci, almeno in sala." 

 

Giunta al suo trentesimo appuntamento, la rubrica “Oltreconfine” prova a modificare un po’ la sua struttura, a mutare leggermente il suo approccio, intendendo tuttavia rimanere allo stesso modo e come prima, l’appuntamento incentrato a mettere in evidenza il CINEMA VISTO IN SALA: “oltreconfine”, appunto e purtroppo, ma pur sempre in sala, salvo qualche rarissima e sporadica eccezione, utile soprattutto a confermarne la regola.

Infatti questo stesso post non intende essere, almeno in via di principio, un promo di ciò che si potrà (si spera) vedere un giorno anche da noi.

Esistono a questo proposito già qui nel sito post impostati in tal senso, e tra l’altro molto ben fatti: puntuali rubriche di anticipazioni succose su ciò che ci spetterà in un prossimo futuro cinematografico.

Oltreconfine cerca di essere più semplicemente una raccolta di impressioni a vivo su ciò che si E’ REALMENTE VISTO, lasciando da parte il “sentito dire”, i pettegolezzi, i gossip, recependo ciò che di meglio riteniamo sia presente nell’ambito della dinamica distribuzione francese. 

Cinema Mercury Nice

Le cinéma Mercury - salle nr. 1 - Nice

 

La quale peraltro non si arrende, stoicamente, nemmeno in presenza degli Europei di Calcio 2016 (come  è noto, città assediate da tifosi violenti, traffico in tilt, Nizza compresa, spesso bloccata in un gigantesco ingorgo di auto che ci riporta alle atmosfere allucinate e surreali del film di Comencini).

Una vera battaglia persa per il cinema, che tuttavia tiene duro, si organizza, ad esempio anche con l’imminente “Fete du cinema” a 4 euro (dal 26/6 al 29/6) e non si arrende tanto facilmente, mettendo a disposizione del pubblico anche in questo ultimo caldo mese, alcune interessanti sorprese d’autore.

Per (cercare di) dare un po’ di brio ad un elenco di film eterogenei e di inevitabile differente valore artistico, abbiamo pensato, assieme alla redazione, di stilare una sorta di classifica decrescente che riunisca una decina di film da me visti nell’ultimo periodo in territorio francese.

Dal migliore al meno bello, dal capolavoro alla schifezza talvolta (ma raramente…se posso evito certi tranelli), ma anche semplicemente da un film bello anche solo un po’ più degli altri, ad uno un po’ meno convincente, ma non necessariamente da evitare.

Le cinéma Rialto, Nice: 5 sale con proiezioni in v.o. sottotitolata in francese

 

Seguirà dunque per ogni titolo un resoconto conciso (una sorta di commento breve), un giudizio in “stelline”, ed un rimando alla recensione già presente su questo sito, scritta a mente calda a poca distanza dalla visione.

Come accennato poco sopra, considerata l’eterogeneità dei film affrontati, non necessariamente potrà significare che il film in prima posizione sia a tutti i costi un capolavoro, o che quello al decimo posto sia un vero disastro.

Ogni decina di film avrà caratteristiche sue e solo il rapporto tra i film della stessa decina deciderà la posizione degli stessi, escludendo, almeno per ora, eventuali interconnessione tra un Oltreconfine e l’altro.

Seguirà, per teminare, una rassegna di manifesti e/o foto dei film di imminente uscita in Francia, che prossimamente saranno oggetto d'attenzione e d'esame sotto questa rubrica. 

Il primo in classifica di questa prima decade, ed è davvero bello ed ottimale che sia proprio lui ad aprire questa nuova impostazione, è senz’altro il film-testamento di Manoel de Oliveira, VISITA OU MEMORIA E CONFESSOES: un film prezioso concepito nel lontano 1981, di cui tutti (o molti) conoscevano l’esistenza, incerti e combattuti tra il desiderio di visionarlo al più presto, e la amara consapevolezza che questa circostanza avrebbe significato la scomparsa del maestro portoghese, intenzionato già dall’epoca a render visibile il film solo in seguito alla sua morte.

Tre tappe della lunga vita di Manoel de Oliveira

 

Per il regista si è trattato di una scelta originale, oltre che scaramantica, di buon effetto pratico, considerato che comunque il gran cineasta ha vissuto ancora oltre un trentennio, regalandoci durante questo vasto arco temporale il meglio di una sua produzione cinematografica qualitativamente eccelsa,  colta e sopraffina, ricca di richiami eruditi spesso legati alla letteratura portoghese.

Un ritmo di girato, quello di de Oliveira, quantitativamente da primato, espressione di una volontà infaticabile che lo ha portato ad un trentennio di produzione dalla cadenza annuale: circostanza quest’ultima che assumeva caratteristiche sorprendenti, considerato anche l’elemento anagrafico (il regista ha lavorato fino alla fine dei suoi 106 anni!!!), associato all’inevitabile dispendio di energie e risorse necessarie per dirigere opere di tale livello concettuale ed artistico.

Per coloro che fossero interessati, a Manoel de Oliveira dedicai pure un post scritto tutto d'un fiato in occasione della sua scomparsa, nell'aprile 2015: Manoel o il principio dell'immortalità

 

Ma ecco dunque qui di seguito i 10 “Oltreconfine” di questo mese. Buona lettura.

1) Visite ou mémoires et confessions (Visita ou memoires et confissoes)

Il film testamento di cui molti conoscevano l'esistenza è finalmente libero di essere visto da parte di tutti coloro che hanno amato il cinema del grande autore. Che si apre confidando le proprie origini, la propria formazione e le vicissitudini di una vita lunga, che sarebbe stata ancora molto lunga e prolifica. Una emozione autentica.

VOTO *****

 

2) Being 17 (Quand on a 17 ans) (Being 17)

Ambizione,voglia di riscatto,desiderio di stare sulla cresta dell'onda finisce per tramutare in un conflitto sempre più pesante ciò che invece nasconde un sentimento di ben altra natura tra due diciassettenni molto eterogenei che frequentano una stessa classe.Techiné firma un film sin troppo avvicendato, ma commovente e forte, a tratti emozionante.

VOTO ****

 

3) Blind sun (Blind sun)

L'afa sconvolge città e campagne creando disagi e forme di follia collettiva. Un uomo si rifugia in una bella casa disabitata in attesa di proseguire. Ma alcune presenze nella casa vogliono allontanarlo e farlo esporre al calore mortale che mortifica ogni forma di vita. Thriller greco sospeso e fumoso dal grande potere attrattivo e di gran fascino.

VOTO ***1/2

 

4) The here after (Le lendemain) (The here after)

.

The Here After review

Il reinserimento di John nella società sconvolta da un gesto tremendo di due anni prima, si rivela più che altro una scintilla che accende in molti istinti incontrollati di intolleranza e atti di violenza senza controllo. Una società ordinata e razionale, ora succube del desiderio di farsi giustizia.Tra Haneke e Dumont, un nuovo autore da seguire

VOTO ***1/2

 

5) Un monstruo de mil cabezas (Un monstruo de mil cabzas)

Un mostro inespugnabile e invisibile minaccia e compromette la vita di un malato bisognoso di un intervento molto costoso:l'assicurazione si aggrappa a mille appigli pur di non pagare.E la moglie fino a poco tempo mansueta si arma e cerca di ristabilire la situazione a suo vantaggio.Thriller concitato ma realistico che avvince e va dritto al sodo.

VOTO ***1/2

 

6) Desierto (Desierto)

I confini sono fatti apposta per dividere e provocare tensioni, scontri e morti. Nella fascia desertica che separa Messico da Usa, un folle cowboys uccide uno ad uno un gruppo di migranti in cerca di fortuna. Ma dovrà fare i conti con un piccolo uomo che ha delle valide motivazioni per restare in vita. Thriller socio-politico efficace e teso.

VOTO ***1/2

 

7) Dans les forets de Siberie (dans les forets de Siberie)

L'esigenza di eremitaggio che spinge un giovane ad abbandonare ogni contatto con la civiltà per ritrovare se stesso e la natura circostante, contribuiranno a rinvigorire nel protagonista la considerazione di valori come la collaborazione e l'amicizia. Un film intenso che evita retoriche facili ed inutili, immerso in una natura maestosa ma spietata.

VOTO ***1/2

 

8) Diamant noir (Dark Inclusion) (Dark inclusion)

La vendetta si consuma lenta ma spietata nei meandri di una ricca famiglia di commercianti di diamanti di Anversa, riunita suo malgrado in seguito alla morte di uno dei capostipiti meno fortunati. Un noir sfaccettato che funziona più nelle ambientazioni e nei personaggi, piuttosto che nella trama un po' confusa ed appannata. Ottimo Schneider.

VOTO ***

 

9) Braqueurs (The crew)  (The crew)

Rapinatori contro spacciatori: l'esperienza maturata sul campo svanisce nel nulla quando un gruppo di ladri professionisti si immischia suo malgrado in un affare losco e rischioso inerente una banda di trafficanti di droga. Un action teso dal gran ritmo forte di scene d'azione realistiche e ben girate.

VOTO ***

 

10) Down by love (Eperdument) (Down by love)

Un ambizioso e giovane direttore di carcere perde testa, famiglia e gli affetti più consolidati, quando una bellissima nuova carcerata viene a far parte del luogo di detenzione da lui diretto. I cliché dell'amour fou ci sono tutti,ed il film rispetta la sua discesa verso la perdizione con uno stile già visto ma godibile grazie ad una nuova BB mora.

VOTO **1/2

 

 

Prossimamente, qui a Oltreconfine:

 

dal Festival di Cannes 2016, attesissimi, e tutti fuori Concorso:

 

e un Bertrand Bonello promettente, Nocturama, internazionalmente conosciuto come "Paris is happening":

 

 

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