Svegliarsi e apprendere che David Bowie non c'è più. Un senso di solitudine immensa subito colmata dalle migliaia di note che Bowie ci ha lasciato in vita e che ora sento nella mia testa come fossero una preghiera interminabile per farlo tornare. Bowie, il Duca Bianco NON E' MORTO! Questa è la notizia, la vera notizia... perché i Grandi, i geni, gli immensi, gli dei non muoiono mai!

Per questo il mio scritto non avrà una sola parola nei suoi riguardi rivolta al passato. Le sue canzoni, la sua presenza fisica, il suo estro, le sue trovate sono uniche e prese ad esempio ancora oggi da quelli che vorrebbero (o vogliono) fare il suo lavoro. Ma non solo... Se “gli altri” sono musicisti, lui è l'artista, il modello da seguire. Tutti quelli che si sono avvicinati a lui hanno brillato di luce riflessa, in alcuni casi hanno composto le loro cose migliori. I suoi amici più cari come Lou Reed e Iggy Pop sono stati i cavalieri che l'anno accompagnato nei suoi anni più belli e creativi: Berlino e gli anni '60 - '70.

Noi tutti, ancora oggi, ascoltiamo quelle canzoni che non sono invecchiate di un solo istante. Ancora oggi penso che il Duca avrebbe potuto campare di rendita scrivendo una sola delle canzoni presenti in quel disco capolavoro che è Ziggy Stardust. Invece ha continuato!

Ho conosciuto la musica di Bowie da piccolissima, andando dietro ai cugini più grandi. Per sentirmi anche io più grande, mi feci registrare la mia prima cassetta con Ziggy Stardust: avevo circa 10 anni, da allora Bowie non mi ha lasciata più. Vidi di nascosto “Miriam si sveglia a mezzanotte” perché c'era Bowie bellissimo e vampiro, e forse proprio da lì mi deve essere nata la mia ammirazione per il Principe delle Tenebre.

D'altronde Bowie, anche nei suoi momenti di massimo anticonformismo, riusciva sempre a mantenere un livello di classe altissimo...tipico dei vampiri.

Lo stile di Bowie rimaneva inalterato: che fosse stato magrissimo con le tutine attillate, con i capelli rossi o biondo platino, con un occhio diverso dall'altro, con i denti imperfetti, con un completo di Armani o con i jeans strappati, con la chitarra o al pianoforte... in tutti i suoi mille travestimenti, Bowie era Bowie, la sua silhouette rimaneva inconfondibile e (per quanto mi riguarda) affascinante fino a oggi.

Un brivido mi assale quando lo penso nel video di “Modern Love”.

Le lacrime mi scivolano se lo ascolto in “Fame”.

Un sorriso quando lo vedo nella foto con Iggy e Lou.

Ho voglia di ballare quando ascolto “fashion”.

Mi sento meglio con “Jump they say”. (la mia "pomata" lenitiva...contro i dolori)

L'emozione di “Under Pessure”.

Cantare per sempre “Ashes to Ashes”

La meraviglia di scoprire ancora “Where are we now” ...

...e quanti ricordi ancora con Bowie.

Il più bello quando lo vidi in concerto dal vivo.

Per entrare mi infiltrai come venditrice di porchetta del camioncino presente nella piazza dove si svolgeva il concerto. Vidi il concerto in prima fila, con il grembiule di “Giotto il re della porchetta”... ma ne valse la pena. Bowie era davanti a me, come lo avevo visto in mille fotografie e in altrettanti video...e la  voce era inconfondibilmente la sua, impeccabile.

Chiudo gli occhi e lo rivedo esattamente com'era quella sera.

Bowie NON E' MORTO, questa è la notizia del giorno. Chi ha segnato le pagine culturali e artistiche di più di quarant'anni, che influenzerà ancora chi verrà dopo, non muore mai. Chi ha un minimo di sensibilità musicale, troverà in fondo ai suoi ricordi una canzone importante di Bowie.

Io ne ho il cuore pieno.

Oggi mi sono sentita smarrita per qualche momento, pensando che un grande artista fosse morto, ma David Bowie è stato talmente immenso da vivo, che la sua morte non offuscherà mai quello che ci ha lasciato.

Per sentirmi più grande...circa 35 anni fa... mi feci registrare una cassetta con Ziggy Stardust, ho scelto il migliore di tutti per crescere.