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"Che Natale sarebbe senza…": i risultati del sondaggio.
di scandoniano
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Qualche giorno fa ho provato a realizzare un mini-sondaggio per capire quali fossero i gusti degli utenti di FilmTV.it in merito al tema “film natalizi”. Ho per questo proposto un giochino, sotto forma di playlist aperta a tutti gli utenti, alla quale hanno partecipato tutti coloro che volevano esprimere i propri 3 film preferiti, da vedere assolutamente durante le feste. Film insomma, senza i quali non è Natale!

C'è qualche sorpresa nella lista e qualche escluso eccellente. Alla fine l'ha spuntata “Una poltrona per due”, che proprio sul filo di lana ha sorpassato il classicissimo “La vita è meravigliosa”.

Ne ho ricavato, ovviamente, una classifica ma soprattutto un po' di curiosità. 

 

La classifica.

1° - Una poltrona per due (John Landis, 1983) - 7 VOTI

2° - La vita è meravigliosa (Frank Capra, 1946) - 6 VOTI

3° - Parenti serpenti (Mario Monicelli, 1983) - 3 VOTI

3° -A Christmas Carol (Robert Zemeckis, 2009) - 3 VOTI

 

Altri film con più di una preferenza:

Il Grinch (Ron Howard, 2000) – 2 VOTI

Mamma ho perso l’aereo (Chris Columbus, 1990) – 2 VOTI

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (Mel Stuart, 1971) – 2 VOTI

Funeral party (Frank Oz, 2007) – 2 VOTI

Hollywood party (Blake Edwards, 1968) – 2 VOTI

Nightmare before Christmas (Henry Selick, 1993) – 2 VOTI

 

Qualche nota.

Gli utenti di FilmTV, o almeno quelli che hanno avuto la gentilezza e la voglia di partecipare a questo piccolo giochino, hanno segnalato complessivamente 27 film.

Un solo titolo è italiano (“Parenti serpenti”) e si piazza direttamente sul podio. Gli americani sono la stragrande maggioranza (22), mentre uno solo è asiatico (il giapponese “Tokio Godfathers”). Dal Vecchio Continente, oltre al film di Monicelli, arrivano altri 3 titoli: il francese “Un minuto a mezzanotte – L’incubo incomincia”, il britannico “Love actually” e il teuto-anglo-statunitense “Funeral party”.

Tra gli autori solo uno sembra essersi specializzato nel genere “natalizio”, almeno stando a questa classifica: è Robert Zemeckis che complice anche la CGI e la volontà di sfruttamento del 3D, si segnala per due pellicole: “A Christmas Carol” e “Polar express”. A proposito, il 30% dei film è girato attraverso l’animazione o comunque ricorrendo prevalentemente alla computer grafica, mentre il live action (70%) rimane il metodo più utilizzato per comunicare le emozioni del Natale.

Sul piano della valutazione ben 25 sono film almeno sufficienti, a giudicare dai voti degli utenti che hanno partecipato: solo due pellicole (“Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York” e “Il grinch”) vanno sotto la sufficienza. Ben 3 invece i film eccellenti, tutti oltre il 9 in pagella (“La vita è meravigliosa”, “La febbre dell’oro” e “Il monello”). Nessun film ha una valutazione totalmente negativa, simbolo forse del fatto che se un utente guarda quei film, e li riguarda, e li riguarda ancora il Natale dopo, alla fine il valore affettivo e le emozioni che contornano la visione non possono partorire un giudizio veramente negativo.

Dei film votati il più vecchio è “Il monello” di Charles Chaplin (1921), mentre il film natalizio più recente è l’interpretazione di Zemeckis del classico dickensiano: “A Christmas Carol” del 2009.

 

Le storie.

Ben tre i film che si rifanno al classico della letteratura “Canto di Natale”, scritto nel 1843 da Charles Dickens: il già citato “A Christmas Carol”, il corto “Canto di Natale di Topolino”, ma anche “Festa in casa Muppet”.

Quasi tutti i protagonisti dei film citati devono risolvere problemi (come in tutti i film) per trascorrere poi un sereno Natale (i più in pericolo sono il leggendario John McClane di “Trappola di cristallo” o Billy di “Gremlins”, alle prese con l’incontrollabile mogwai).

Molti film invece simboleggiano la festività esperendo il rapporto con Babbo Natale: il protagonista di “Polar express” va alla ricerca di Babbo Natale direttamente al Polo Nord, quello di “Un minuto a mezzanotte” prova a coglierlo in flagrante con le telecamere, così come evidentemente vedono protagonista il bonario dispensatore di doni le pellicole “Il miracolo della 34^ strada” (nella versione di George Seaton del 1947) oppure “Nightmare before Christmas”, in cui la versione dark del protagonista, Babbo Nachele, viene rapito.

A proposito di tematiche, la maggior parte delle pellicole si svolgono nel giorno di Natale o durante la vigilia, al massimo durante le feste (“La febbre dell’oro”). Ce n’è tuttavia qualcuna che non solo non è ambientata nei giorni di festa, ma addirittura non tratta nemmeno lontanamente la tematica natalizia. La presenza in classifica de “Il monello”, “La legge del signore”, “Funeral party”, “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” oppure “Hollywood party” sono aiutati dalla programmazione TV , che li passa (quasi esclusivamente) nella fascia festiva.

Che è un po’ il motivo perché “Una poltrona per due”, per gli utenti che hanno risposto a questo sondaggio, significa sistematicamente Natale.

 

Gli esclusi.

Strano non trovare nessuno dei classici Disney in classifica. Ci entra Topolino, due volte, ma non c’è, stando ai risultati, nessun lungometraggio della casa produttrice statunitense a presenziare nei “must have” natalizi degli utenti intervenuti (nonostante “La spada nella roccia”, “Gli aristogatti” e “Mary Poppins” ci stavano decisamente bene). Stesso discorso per i cinepanettoni e i suoi numerosi epigoni. Tutti i film, da quelli dei Vanzina, a quelli di Neri Parenti, ambientati a Natale e programmati per uscire durante le feste, evidentemente, non fanno parte dell’immaginario collettivo degli utenti.

Esclusi eccellenti sono certamente “S.O.S. fantasmi”, altra versione del romanzo di Dickens già citato, l’altra storia tipicamente americana di “Jack Frost” (1998), la prospettiva ludica di Pupi Avati con “Regalo di Natale”, e anche, ma purtroppo non ce n’era modo, considerato che tecnicamente è uno spettacolo teatrale, “Natale in casa Cupiello” di e con Eduardo De Filippo, assolutamente sul podio dei miei preferiti.

Non citati, forse perché troppo recenti “Babbo bastardo”, “Conciati per le feste”, “Fuga dal Natale” e il nostrano e alternativo “Ogni maledetto Natale”.

 

Gli utenti e le versioni.

Da non sottovalutare l’età dei nostri “partecipanti”, che spesso ha condizionato la scelta della versione del film. Riguardo “Piccole donne”, un utente ha preferito la versione del 1994, a quella più classica e conosciuta del 1933 di George Cukor (con protagonista Kathrine Hepburn) o quella del 1949 firmata Melvin Leroy (in cui esplose Elizabeth Taylor). Stesso discorso vale per la scelta del film di Stuart piuttosto che quello di Burton quando si parla di fabbrica di cioccolata e del suo bizzarro proprietario Willy Wonka, oppure per l’opzione per il super classico “Miracolo nella 34^ strada” del 1947 in luogo del più commerciale, e vendibile televisivamente, remake del 1994, nonché la scelta di optare per “Il piccolo Lord” del 1937 e non per quella, arcinota e zuccherosa, del  1980.

 

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