Un’attrice che sogna la gloria del grande cinema, una ragazza senza memoria, un regista ricattato, un manipolo di malavitosi, un uomo ossessionato dai suoi sogni, un criptico cowboy e un killer da quattro soldi. Sullo sfondo, le atmosfere noir di una Hollywood cupa ed enigmatica. Mulholland drive è una delle vette del cinema di Lynch, fatto di miti, paure, di viaggi attraverso il subconscio, dove convivono realtà diverse, misteri, vite che cambiano e si trasformano. Intenso e affascinante, Mulholland drive rappresenta, in tutta la sua complessità, l’eccellente continuazione di un’opera marcatamente personale, che rifiuta la realtà, intrisa di sogno e morte, inquietante, diretta da uno dei più grandi mistificatori del cinema moderno.

Il film di David Lynch doveva essere una serie Tv. Dopo il grande successo ottenuto con Twin Peaks, la ABC diede il compito al regista di sviluppare un episodio pilot di una nuova serie per provare a duplicarne il successo. Dopo aver visionato l'idea di Lynch però, la ABC decise di bloccare il progetto, non convinti di quanto avevano visto. Il progetto venne accantonato finché, passato circa un anno, la francese Studio Canal convinse il regista a portare a termine il lavoro trasformandolo in un lungometraggio. Lynch dapprima piuttosto dubbioso, accettò soltanto dopo aver ben chiaro come concludere il suo film che, essendo stato concepito come serie tv, inizialmente non prevedeva un finale immediato. Nel dvd lanciato in America ed Inghilterra, furono inseriti 10 indizi che il regista forniva in prima persona allo spettatore per aiutarlo ad individuare la chiave di lettura della pellicola, eccoli: