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David Gordon Green: la commedia indie che ci piace(rebbe) vedere e il remake di "Suspiria"
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David Gordon Green é un bizzarro artigiano, uno dei più misconosciuti pionieri di quel panorama un po' indie un po' inconsulto rigorosamente made in Usa. Texano d'adozione e look che lo fa rassomigliare paurosamente a una sorta di Wes Anderson emaciato e incupito, Gordon Green stupì (un po') tutti nel 2000 con l'opera prima George Washington, acclamata dalla critica e mietitrice di festival da Toronto a Torino (dove vinse come miglior film). D’altronde l’occultamento di cadavere, snodo fondamentale intorno al quale ruota il plot, riveste da sempre una funzione iconica quasi liturgica all’interno di un certo, acuminato, inusitato cinema di culto. Tre anni dopo arriva All the real girls (con l’incantevole Zooey Deschanel) e l’anno seguente il ben più ricercato Undertow: prodotto addirittura dal filosofo-eremita del cinema mondiale Terrence Malick, è un curiosissimo bildung crudo e atmosferico. Sì, persino malickiano nella gestione dei tempi, a dire il vero più nelle intenzioni di partenza che nell’effettiva riuscita.

Più trascurabile, forse, il successivo Snow Angels che in fatto di cast segna una prima, parziale apertura di Gordon Green a un parteur attoriale vagamente più mainstream. Nel 2007 arriva invece il film della consacrazione: Strafumati (traduzione italiana per una volta più eloquente del titolo originale “Pineapple Express”, che allude a un tipo particolare di cannabis agognato dal Dale Danton di Seth Rogen), buddy movie screanzato, folle e alticcio, che traslittera due icone “droghereccie” quali il Lloyd di Brad Pitt ne “Una vita al massimo” e il George Jung di Depp in “Blow” in un contesto irresistibile. Annoiato, logorroico, sopra le righe, sfigato-nerd e (perlappunto) strafatto, il film ad oggi più noto di David Gordon Green ha avuto il merito innegabile di far uscire per la prima volta allo scoperto il talento poliedrico di James Franco e di solleticare le sue versatili ed ancora (e)spremibili corde attoriali.

E veniamo all’oggi. David Gordon Green è attualmente impegnato nella distribuzione della sua ultima commedia d’impronta e ambientazione medievale “Your Highness”. Nel cast ancora James Franco, oltre alla vecchia conoscenza del regista Zooey Deschanel e ad una scollacciata Natalie Portman dai glutei ridotti in digitale. Il problema è che la succulenta commedia sembra non avere ancora una data italiana. Si vocifera che i produttori nostrani siano leggermente infastiditi dai risultati non proprio eccelsi della commedia americana ai botteghini del BelPaese. Ergo, risentimento vuole che i titoli meno smerciabili o più difficili da imboccare alle grandi masse vengano inevitabilmente sacrificati al macello votivo della distribuzione. Sempre la stessa storia. Personalmente, aspetto solo da essere smentito da qualcuno che mi venga a dire che Your Highness riuscirà ad arrivare anche nelle nostre sale. E francamente l'esegesi del caposaldo dell'american comedy Judd Apatow (peraltro produttore di Strafumati) sul perché i suoi film non abbiano il successo che meritano in Italia ("Vengono tradotti con troppe parolacce") mi sembra un po' supponente. Confrontando i doppiaggi, il quantitativo di turpiloquio é pressoché lo stesso.

Intanto il volitivo Gordon Green non si rigira certo i pollici ed ha già in cantiere un nuovo film, e che film. Nientepopodimenoche un remake di Suspiria!!! Con le musiche originali dei Goblin rivedute, corrette e riarrangiate dal suo compositore di fiducia. “Abbiamo acquisito i diritti della colonna sonora dei Goblin" ha detto David Gordon Green a Movieline "così potremo usare quella. Steve Jablonsky, che si è occupato delle musiche di Your Highness, è incredibile. Vorrei davvero vedere quello che è capace di fare con la musica dei Goblin. Potremmo farla iniziare allo stesso modo, con quei tipici sintetizzatori usati dai Goblin nel film originale, per poi alla fine trasformare la colonna sonora in una grande opera, sarebbe incredibile. Sto provando ad organizzare le cose per girare in autunno o nell'inverno del prossimo anno. Ho appena finito una nuova bozza dello script. E' molto fedele all'originale, sebbene non abbia nulla a che fare con il balletto. E' più una storia ambientata in un college femminile che si concentra maggiormente su tematiche legate all'occulto".

Però. Il ragazzo (continua a) promette(re) bene.

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