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Berlino 2015: Giorno 7
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Il Festival di Berlino fa partire il countdown verso la grande conclusione di sabato e nel terzultimo giorno di proiezioni inedite offre in concorso Gone with the Bullets di Jiang Wen, Aferim! di Radu Jude e Eisenstein in Guanajuato di Peter Greenaway.

 

Gone with the Bullets

Gone with the Bullets è il quinto lungometraggio dell'acclamato attore e regista Jiang Wen. In quello che può essere definito il suo film più personale, Jiang ha costruito una satira unica euna favola romantica sullo sfondo della Shanghai, bella e intrigante, degli anni Venti. Con Gone with the Bullets, Jiang ha la possibilità di affrontare argomenti che, anche se ambientati nel passato, riflettono valori e questioni della Cina moderna.

Basato su eventi realmente accaduti, Gone with the Bullets intreccia abilmente allegoria politica e svariate storie d'amore, rendendo omaggio alla nascita del cinema in Cina attraverso numeri teatrali spettacolari e suggestivi costumi. Il tutto a partire da un concorso di bellezza.

Maggiori dettagli nel nostro extra.

Gone with the Bullets (2014): Clip 1 Berlino 2015

 

Aferim!

Scritto e diretto da Radu Jude, Aferim! (un'espressione turca usata per dire "Ben fatto!") è un anomalo western in bianco e nero ambientato nella Valacchia dei primi anni dell'Ottocento. Qui, Costandin, un poliziotto locale, viene assoldato da un boiardo per trovare Carfin, lo schiavo zingaro fuggito al suo controllo dopo aver avuto una relazione con sua moglie Sultana. Con lo scopo di rintracciarlo, Costandin inizia un lungo viaggio per il Paese in compagnia del figlio quindicenne Ionita, con cui forma un'insolita coppia al pari di quella formata ipoteticamente dal don Chisciotte di M. de Cervantes e dall'idiota di Dostoevskij.

«Non so quale psicologo sostiene che una persona è sana di mente solo se sa da dove viene, dove è e dove vuole andare. Credo che ciò valga anche per le società, non solo per le persone. La società rumena non sarà veramente sana fino a quando non affronterà il suo passato, recente o remoto, con onestà e lucidità. Aferim! è un tentativo di guardare al passato e di fare un viaggio all'interno della mentalità di inizio XIX secolo, convinto che in quel nebuloso periodo risiedano le spiegazioni di alcune delle questioni attuali», afferma Jude.

Maggiori dettagli nel nostro extra.

Aferim! (2015): Clip 1 Berlino 2015

 

Eisenstein in Guanajuato

Scritto e diretto da Peter Greenaway, Eisenstein in Guanajuato mischia realtà e fantasia per raccontare di quando nel 1931, all'apice del suo potere artistico, il regista sovietica Sergei Eisenstein arriva in Messico per girare un nuovo film dal titolo ¡Que viva Mexico!. Da poco rifiutato da Hollywood e sotto pressione per far ritorno nella Russia stalinista, Eisenstein arriva nella città di Guanajuato dove, accompagnato dalla guida Palomino Cañedo, sperimenta i legami tra Eros e Thanatos, tra sesso e morte, per poterli poi riportare nel suo cinema.

«Scoprii per caso i film di Eisenstein a diciassette anni, nel 1959, in un cinema di Londra: il mio primo colpo di fulmine fu per Sciopero, girato dal maestro nel 1925 a soli 27 anni. Da quel momento, ho desiderato vedere tutto ciò che aveva realizzato fino al 1948, anno in cui a cinquant'anni morì. Prima di allora non avevo mai visto film così seri: gli americani mi sembravano appariscenti e sentimentali, i tedeschi stravaganti e incredibili, i francesi troppo autoreferenziali e letterari. Con il tempo, ho visto e rivisto tutti i film di Eisenstein e letto tutto ciò che ha scritto o pubblicato. Ho visitato la sua biblioteca a Mosca diverse volte, mi sono recato nei luoghi in cui ha girato a Odessa e San Pietroburgo e in cui è stato in esilio e ho visto le architetture art nouveau del padre a Riga, chiedendo sempre di dormire nei freddi e deserti appartamenti in cui si dice sia cresciuto da bambino. Non mi è stato mai concesso ma in compenso dormivo dall'altro lato della strada», ricorda Greenaway.

Maggiori dettagli nel nostro extra.

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