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Berlino 2015: Giorno 6
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Il sesto giorno del Festival di Berlino lascia respirare la competizione principale, presentando due sole opere: Under Electric Clouds di Aleksej German Jr. e Every Thing Will Be Fine, il ritorno al lungometraggio narrativo di Wim Wenders.

 

Under Electric Clouds

Scritto e diretto da Alexey German Jr. (figlio del maestro russo Aleksey German, scomparso nel 2013), Under Electric Clouds è un'analisi della cultura e della politica russa che si intrecciano con le profondità dell'animo umano. Lo sfondo dell'azione è la Russia del 2017 quando, con il mondo sull'orlo di una grande guerra, la preoccupazione maggiore è che tutto vada in pezzi. Con punto d'unione un edificio incompiuto, un gruppo di individui lotta per trovare un proprio posto mentre la società è sul punto di un ennesimo cambiamento.

A spiegare il progetto sono le parole dello stesso regista: «Era importante ricorrere all'intreccio di storie per cogliere il senso generale del mio Paese, la Russia. La Russia è una nazione incredibilmente varia e piena di contraddizioni e mentalità tra loro spesso incompatibili. Essenzialmente, ho cercato di tornare alle tradizioni del romanzo epico classico e al suo approccio complesso alla vita reale con differenti combinazioni. Questo è il motivo per cui ogni capitolo rappresenta un punto di vista diverso dall'altro, proprio come quando durante una partita di calcio è necessario cambiare prospettiva per vedere meglio l'azione e, in definitiva, il gioco stesso», racconta il regista.

Maggiori dettagli nel nostro extra.

 

Every Thing Will Be Fine

Diretto da Wim Wenders e sceneggiato da Bjørn Olaf Johannessen, Every Thing Will Be Fine racconta la storia dello scrittore Tomas Eldan, che una sera d'inverno in una strada di campagna sotto la neve investe e uccide un piccolo bambino, lasciando inermi Kate, la madre del piccolo, e suo fratello Christopher. Caduto in una cupa depressione dopo il tragico incidente, Tomas rimette in discussione la sua esistenza, rompe la relazione con la fidanzata Sara e trova conforto solo nella scrittura, dove rielabora le esperienze che coinvolgono sofferenze altrui. Nel corso degli anni seguenti, Tomas tenta di ritrovare un nuovo senso alla sua vita, facendo i conti con il senso di colpa e il perdono, destinati a esplodere nel momento in cui Kate e l'ormai diciassettenne Christopher torneranno nuovamente sui suoi passi.

«Every Thing Will Be Fine è incentrato sul senso di colpa ma non riguarda esplicitamente il protagonista Tomas ma in generale tutti coloro che svolgono un lavoro creativo, dagli scrittori ai registi. L'incidente iniziale dà lo spunto per soffermarsi a riflettere su varie questioni: è possibile usare un evento a cui si è assistito o di cui si è vittima per trasformarlo in un'opera d'arte, una storia, un film o un'immagine? Si possono integrare l'esperienza e la sofferenza degli altri nella propria arte? Il nostro Tomas diventa uno scrittore migliore dopo l'esperienza traumatica dell'incidente. L'evento segna la sua crescita personale ed egli lo sfrutta per il suo lavoro. Quali sono le nostre responsabilità quando sfruttiamo le esperienze altrui in questo modo? Si tratta di una domanda che raramente ci si pone nel mondo del cinema, nonostante sia fondamentale», chiarisce Wenders.

Maggiori dettagli nel nostro extra.

Charlotte Gainsbourg, James Franco

Every Thing Will Be Fine (2015): Charlotte Gainsbourg, James Franco

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