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Berlino 2015: Giorno 3
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Terzo giorno di proiezioni alla Berlinale, che dopo la delusione Herzog di ieri schiera tre film tra loro molto diversi per tematica e nazionalità: Ixcanul del guatemalteco Jayro Bustamante, Diary of a Chambermaid del francese Benoit Jacquot e Victoria del tedesco Sebastian Schipper.

 

Ixcanul

Scritto e diretto da Jayro Bustamante, Ixcanul racconta la storia di Maria, una diciassettenne di origine Maya che vive e lavora con i genitori in una piantagione di caffè ai piedi dell'attivo vulcano Ixcanul in Guatemala. Ad attendere Maria è un matrimonio combinato dai genitori, che hanno scelto come promesso sposo Ignacio, il sorvegliante della piantagione. Maria però non ha alcuna intenzione di accettare quella sorte e intravede una possibilità di fuga in Pepe, un giovane lavoratore che ha intenzione di emigrare negli Stati Uniti. Sebbene riesca a sedurre Pepe, Maria viene da egli ingannata rimanendo incinta, da sola e in condizioni disperate. Per la madre di Maria, l'aborto è l'unica soluzione ma ancora una volta, nonostante le conoscenze ancestrali della donna, il destino decide che il nascituro debba vivere. Complice il morso di un serpente che la costringe ad andare immediatamente alla ricerca di un ospedale, Maria lascerà l'universo arcaico in cui è abituata a vivere per incontrare il mondo moderno che ha tanto sognato e che, seppur a caro prezzo, le salverà la vita.

«Purtroppo, gli altopiani del Guatemala hanno sempre sofferto di un alto tasso di discriminazione e sono stati duramente colpiti dalla piaga della tratta dei minori durante il periodo del conflitto armato dal 1960 al 1996. Il rapimento di bambini nel Paese non è un segreto per nessuno: con soli 14 milioni di abitanti, il Guatemala è diventato il primo "esportatore" di bambini nel mondo. Le Nazioni Unite parlano di circa 400 casi di rapimenti di minori all'anno, svolti nella più totale impunità. La questione, molto più complessa e oscura di quanto si pensi, coinvolge politici, notai, medici, giudici, direttori di orfanotrofi e molte altre figure eminenti», asserisce il regista.

Maggiori dettagli nel nostro extra.

María Mercedes Croy

Ixcanul (2015): María Mercedes Croy

 

Diary of a Chambermaid

Diretto da Benoit Jacquot e sceneggiato dal regista con Hélène Zimmer, Diary of a Chambermaid è l'adattamento del romanzo Le memorie d'una cameriera di Octave Mirbeau, già trasposto da Jean Renoir nel 1946 e da Luis Buñuel nel 1964. Portando lo spettatore nelle province della Francia di inizio Novecento, Diary of a Chambermaid racconta la storia di Célestine, una giovane cameriera molto corteggiata per la sua bellezza e interpretata dall'attrice Léa Seydoux, che è da poco arrivata da Parigi al servizio della famiglia Lanlaire.

«Non avevo mai letto prima il romanzo ma avevo abbastanza familiarità con i due film tratti da esso e firmati da Renoir e Buñuel, due autori tra loro molto diversi. Il forte contrasto tra i due lungometraggi mi ha suggerito come era possibile realizzare un terzo film dallo stesso romanzo ma del tutto diverso dai due. La diversità è anche il motivo per cui in nessun momento ho temuto alcun confronto con chi mi ha preceduto. Rispetto ai miei predecessori, ho condensato la storia, le ho dato un'impronta maggiormente drammatica e ho posto più attenzione sul legame di attrazione/repulsione che la protagonista ha con Joseph. Ho inoltre scelto il punto di vista di Célestine in modo da vedere solo ciò che vede o potrebbe vedere: ho aperto una sorta di varco nel suo mondo interiore per capire come possa attraverso il suo solo corpo liberarsi dal destino servile che la società le ha imposto», sottolinea Jacquot.

Maggiori dettagli nel nostro extra.

Léa Seydoux

Diary of a Chambermaid (2015): Léa Seydoux

 

Victoria

Diretto da Sebastian Schipper e scritto dal regista con Olivia Neergaard-Holm e Eike Schulz, Victoria racconta le vicissitudini di Victoria, una giovane donna di Madrid, che incontra quattro ragazzi tedeschi fuori da una discoteca di Berlino con i quali vivrà la notte più lunga della sua vita. Sonne e i suoi amici sono dei berlinesi doc e le conquistano con la promessa di farle passare dei bei momenti e di mostrarle il vero lato della città. I ragazzi, però, si trovano in acque turbolente, dovendo un favore a qualcuno di molto pericoloso.

«Victoria nasce da un mio semplice pensiero: mi sono reso conto che nella mia vita non avrei mai rapinato una banca. Non mi piace il pensiero ma credo che sarebbe un'esperienza come nessun'altra. Non parlo di far male a qualcuno, di ferirlo o di prendere ostaggi. Penso semmai alle azioni che comporta, al prendere una pistola in mano e al chiedere tutto e subito, all'ottenere i soldi senza alcun merito», spiega Schipper.

Maggiori dettagli nel nostro extra.

Laia Costa

Victoria (2015): Laia Costa

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