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Ghost Medieval Post del Dizionario del Turismo Cinematografico : il fantasma di Merged ( e non il solo ! ) nel Castello di Milazzo (ME)
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Storie truci, crudeli e leggendarie, quelle che avvolgono nel mistero il Castello di Milazzo ( ME ) situato nell'omonima cittadina di una terra, quella siciliana, ricchissima di storia plurimillenaria, con testimonianze costituite da reperti storici delle varie culture e civiltà che si sono susseguite e succedute nelle varie dominazioni che le popolazioni locali hanno subito nei vari secoli, con una promiscuità di culture e tradizioni tramandate per generazioni, laiche e religiose, che me la fanno definire personalmente “ L'ombelico del Mediterraneo “.

 

Ma andiamo con ordine :

 

 

La storia ci racconta ….....

 

 

Il Castello di Milazzo, monumento nazionale, con una superficie di oltre 7 ettari, di cui 12.070 mq coperti da fabbricati, svetta sul paesaggio di Milazzo alla sommità dell'antico "Borgo" rappresentando uno dei complessi fortificati più grandi d'Europa.

 

Vanta ottime potenzialità visive sul golfo di Patti, su quello di Milazzo, sul braccio di mare che separa la penisola stessa dall'arcipelago eoliano e su tutto l'entroterra con il suo sistema di fortezze a presidio delle vie di comunicazione che si proiettavano all'interno della Sicilia attraverso le fiumare peloritane. Il castello sul versante di nord-ovest è protetto dallo strapiombo naturale, mentre verso sud-est, il pendio in direzione della città e del porto è difeso dal progressivo avvicendamento delle cinte murarie. La mole del castello, collocata sapientemente al culmine del promontorio, domina anche l'istmo.

Il castello è noto anche per un record negativo poiché si tratta della fortezza più espugnata della storia : Normanni, Saraceni, Svevi, Ostrogoti, ed altre svariate minori popolazione fecero loro il castello con estrema facilità.

 

 

L'ingresso del castello - con portale ogivale di chiara fattura sveva (XIII secolo) - è attualmente inserito nell'addizione muraria aragonese, formata da una serie di torrioni tondi (XIV secolo). Il torrione a pianta quadrangolare - il mastio - è d'epoca araba o comunque realizzato da maestranze orientali in periodi immediatamente successivi. All'interno si apre una sala detta "del Parlamento" perché qui nel 1295 si riunì il Parlamento siciliano durante il Vespro. Essa è formata da una serie di archi e particolare è la presenza dei resti di un maestoso camino utilizzato in tempi passati per riscaldare l'ampia sala. Subito a nord dell'area del castello è presente una necropoli del neolitico Thapsos.

Il mastio (la torre mastra), comunemente chiamata 'torre saracena' (10,30 x 10,30 metri), sorge al culmine del castello, ove si padroneggia anche la visuale dei versanti est ed ovest; è inserita circa a metà del lato occidentale della cinta e dovrebbe trattarsi dell'elemento più antico del complesso.

 

La leggenda di Merged, ma anche quella di Elena Baele, aristocratiche abitanti del maniero.

 

 

La leggenda più famosa è quella di Merged, da cui è stato tratto il cortometraggio Merged – Tra la realtà e la leggenda”, trhiller realizzato l'estate scorsa tra le mura del castello della città mamertina.

 

La storia fantastica rivive grazie all'impegno di Francesco Romagnolo che del mini-film ne ha curato personalmente tutto il progetto, dalla stesura del copione alle riprese e montaggio, dando vita a 21 minuti spettacolari. I personaggi sono interpretati dagli attori milazzesi Debora Romagnolo e Andrea Gitto, che vivono questa incredibile storia tra scenari suggestivi e qualche colpo di scena.

 

http://www.youtube.com/watch?v=prvTb3PGzOg

 

Si narra inoltre, che un'altra aristocratica, una certa Elena Baele, si fosse innamorata del figlio del campiere di suo padre, che resosi conto della situazione lo licenziò, dandogli una lauta buonuscita. Elena tuttavia, presa dallo sconforto, galoppò col suo destriero fin oltre le scogliere del Capo, lanciandosi nel vuoto dalla rupe e finendo in mare. Sembra che nelle notti d'estate il fantasma della giovane cavalchi ancora tra le scogliere de 'U sautu Cavaddu' in cerca del suo uomo, ma nessun pescatore che la scorge ha paura di lei, anzi si commuove ascoltando il suo pianto.

 

Particolare inquietante, nel 1928 è venuta alla luce, nei pressi del castello,una gabbia di metallo utilizzata per la tortura, che conteneva uno scheletro umano mancante degli arti inferiori. Molta fu la curiosità a livello scientifico da parte di esperti italiani e stranieri. Oggi la gabbia è un reperto del Museo Criminale di Roma ed è il solo esemplare nell'Europa continentale di questo genere.

 

Ma torniamo alla leggenda di Merget, da cui è stato tratto il cortometraggio.

 

La ragazza, di nobile famiglia, si era perdutamente innamorata di un soldato inglese. Purtroppo la famiglia non accettò di buon grado la storia tra i giovani e per evitare loro di continuare ad incontrarsi, costrinsero la figlia a farsi monaca di clausura. Ciò nonostante essi continuarono a vedersi finchè, un brutto giorno, vennero colti in fragrante e la povera fanciulla venne sepolta viva tra le mura del torrione del castello. La si vede nelle notti di luna di marzo, aggirarsi penosamente nei pressi del castello lamentandosi e seguita da un corteo di anime dannate. Sembra, infatti, che vicino al castello si trovi un cimitero inglese non consacrato.

 

A Milazzo sono molti quelli che dicono di averne sentito le urla del suo fantasma provenire dal castello, o di averla vista affacciata ad una finestra della struttura che sovrasta la cittadina.

Tutte e due le leggende non fanno riferimenti ai periodi storici in cui si presume vissero e morirono le due fanciulle.

Per avere attendibilità, penso sia necessario visitare la bella cittadina siciliana, parlandone con gli abitanti locali, i quali, visto l'alto senso di ospitalità e riguardo verso i turisti che hanno innato nel loro DNA, non saranno sicuramente scevri dal raccontare queste suggestive storie che fanno parte della loro tradizione popolare.

 

 

 

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