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Il Semaforo - Numero 10
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Il semaforo nasce come momento di pura evasione. Non c’è critica né approfondimento ma solo la sana e consapevole libidine di ciarlare del nulla, di sfogarsi di seguito ad un’intensa settimana cinematografica fatta di uscite in sala, film in televisione, dichiarazioni sui giornali ed inevitabili polemiche. Ogni fine settimana film o personaggi saranno presi di mira o premiati per qualcosa che li riguarda. Il meccanismo è semplice: tre semafori rossi per qualcosa da bocciare, tre gialli per qualcosa che ci ha lasciati perplessi e tre verdi per qualcosa da premiare. In più, ai semafori potrebbero aggiungersi anche due pass speciali, uno positivo chiamato All Access e uno negativo denominato No Entry, concessi in via del tutto eccezionale a chi si è distinto notevolmente per un verso o per l’altro. Nello spazio commenti, chiunque può contribuire a dire la sua durante l’arco della settimana e vedere il weekend successivo la propria osservazione passare sotto i riflettori per un confronto più ampio.

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Jersey Boys: Clint Eastwood adatta l’omonimo musical di Broadway e porta sul grande schermo la storia dei Four Seasons, gruppo musicale capace di regalarci evergreen come Can’t Take My Eye Off of You. Avvicinandosi a temi lui cari come la vita di periferia, la mafia e le movimentate dinamiche familiari, il texano dagli occhi di ghiaccio con un’elegante soluzione stilistica supera il maggiore handicap dell’opera teatrale evitando i lunghi monologhi con cui a teatro i protagonisti si rivolgono direttamente al pubblico.

 

Walking on Sunshine: Arriva sul finire dell’estate il musical inglese girato nel nostro Salento. Con un cast al 99% anglofono, il film permette a Giulio Berruti, uno dei nostri giovani attori spesso sottousato dal nostro cinema, di mostrarsi al grande pubblico internazionale dopo i primi consensi ottenuti nei festival con il Goltzius di Greenaway.

 

L’ex de ma vie: Se Berruti conquista il Regno Unito, Kim Rossi Stuart non è da meno e si lancia nelle sale francesi con una commedia romantica girata tra Parigi e Roma. Con un ruolo lontano da quelli a cui siamo abituati, il bel e tenebroso Kim non teme il ruolo del seduttore e centra il bersaglio.

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Thermae Romae: Esce con ben due anni di assenza l’opera tratta da un celebre graphic novel nipponico. Dal fenomenale successo in patria tanto da meritarsi un sequel, la commedia gioca con gli stereotipi italiani ed è stata girata quasi per intero a Cinecittà. La distribuzione, però, teme il responso dei nostri botteghini e cambia per ben due volte la locandina, arrivando alla finale che punta sul nude look e sul fisico imponente del protagonista.

 

Babysitting: Dopo esser divenuto un fenomeno sociale e di costume in Francia, Babysitting sbarca anche in Italia. Con un remake tricolore pronto per essere realizzato, lasciano perplessi le dichiarazioni secondo cui Babysitting sarebbe a tutti gli effetti la prima commedia mockumentary della storia, sottovalutando tutti i tentativi fatti in precedenza da altri (non ultimo da Una notte da leonesse). Immancabile, poi, il solito claim stupido italiano: Una notte che spacca.

 

Mai così vicini: È fissata per luglio l’uscita in sala della nuova commedia di Rob Reiner con Diane Keaton e Michael Douglas protagonisti, titolo forte della stagione estiva americana. Di fronte a una stagione più calda che mai e ai mondiali di calcio prossimi alla finale, ci si chiede come mai la data prescelta sia il 10 luglio, periodo in cui nessun buon incasso può mai essere assicurato.

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Ragazze a mano armata: Dopo Pane e burlesque, un altro stracult che si fionda sui luoghi comuni territoriali è pronto ad arrivare sotto i vostri occhi. Siamo in Sicilia e, ovviamente, vi lascio immaginare cosa faccia da sottotesto alla storia. Basta guardare il trailer per rendersene conto.

 

The Big Wedding: Due giovani si sposano e c’è da organizzare la cerimonia invitando le rispettive disfunzionali famiglie. Che dite? Lo avete giàvisto? Già, nessuna novità né tantomeno nessun motivo di interesse per l’ennesima commedia insulsa in cui attori del calibro di Robert De Niro, Susan Sarandon, Amanda Seyfried e Diane Keaton, danno il peggio di sé per ragioni che potremmo definire prettamente alimentari. E poi si prende in giro il solo e caro Nicolas Cage.

 

I Muppet 2: Allarme rosso. Il seguito dei Muppet rischia di non arrivare mai nelle nostre sale. Seppur da tempo esista come data di uscita quella del 10 luglio, in casa Disney si sta pensando a un’uscita direttamente in homevideo e pay per view dopo i disastrati risultati al box office americano.

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Gebo e l’ombra: Seppur sia già passato due volte all’interno di Fuori Orario su Raitre, l’ultima fatica del maestro Manoel de Oliveira arriva al cinema per volere della Mediaplex e di Sarah Maestri, che al lavoro di attrice affianca con ottima consapevolezza quello di distributrice. Il film, inoltre, sarà uno dei titoli scelti pr omaggiare Claudia Cardinale nel corso del Taormina Film Festival.

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David di Donatello: La musica ogni anno è sempre la stessa: la cerimonia di consegna dei nostri premi cinematografici si affida per la conduzione a scelte discutibilissime. Se sulla carta i nomi di Paolo Ruffini e Anna Foglietta facevano pensare a un buon risultato, quello che abbiamo visto è degno della sagra del pane con l’olio, con la battuta sulla Loren “topa” destinata a rimanere nella storia.

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