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Caro Mereghetti 2014
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Finalmente! Ti aspettavo con ansia. La mia vecchia edizione del 2000, di sole 2400 pagine, oramai è consumata, si tiene con lo scotch (non sei mai stato un campione di robustezza) e poi gli mancano molti nuovi film da te recensiti e ‘stellettati’ e i tanti recuperati in questi 14 anni.

 

I lavori di Mizoguchi, ad esempio, sono più che raddoppiati e quelli di Ozu addirittura quintuplicati. Anche l’elenco dei registi è cresciuto molto, solo per 2 film collettivi ‘Milano 55.1-Cronaca di una settimana di passioni’ e ‘Il pranzo di Natale’ sono quasi 100 i nuovi autori accreditati! E’ fisiologico che tu sia ingrassato un bel po’ - ora hai più di 6000 pagine - ma è tutta salute. Sei il mio dizionario dei film preferito, ho imparato tanto da te, con gli anni ho avuto modo di conoscerne altri ma con loro non c’è stato nessun colpo di fulmine. Mi piace come imposti le schede dei film condensando - ma senza l’obbligo della brevità e nel giusto mix - trama, nozioni tecniche e valutazioni critiche. Spesso mi trovo d’accordo con te, ma se vogliamo trovare una diversità di gusti diciamo che non amo tanto i cortometraggi e i film-documentari.

 

Devo riconoscere che nessuno ci mette tanto la faccia come te dicendo chiaramente come la pensa... a proposito, complimenti per la bella foto del tuo papà Paolo, però io avrei diversificato, per una più immediata riconoscibilità (non ti tengo in libreria ma a portata di mano vicino alla poltrona) le copertine dei tre volumi che ti compongono, e al posto della foto di Newman e Redford avrei osato con nuovi attori come Gosling e Cooper per il volume A-L e per l’ M-Z avrei scelto le foto con le due dolci attrici di ‘La vita di Adele’, film inspiegabilmente assente tra le schede, benché vincitore della Palma d’Oro a Cannes 2013. Noto anche che manca ‘Pietà’, Leone d’Oro a Venezia 2012, ‘Blancanieves’ di Pablo Berger, nonostante sia stato visto ai festival, al cinema e ora pure in tv e ‘La moglie del poliziotto’ di Groning. In compenso trovo lo “scult maremmano” di Ceccherini ‘La mia mamma suona il rock’ e, parlando più seriamente, qualche inedito interessante come ‘La Gelosia’ di Garrel.

 

Trovo giusto che tu riveda i tuoi giudizi col trascorrere del tempo aumentando o diminuendo le stellette. Caso emblematico di come si possa cambiare opinione è ‘Muriel, il tempo di un ritorno’ di Resnais: nel 2000 aveva 1 stelletta e ½ e dicevi “il racconto risulta opaco e ostile, inutilmente confuso e terribilmente accidioso” [...] “certo non il miglior film di Resnais”, ora ha 3 stellette e ½ e dici “stile complesso e sperimentale” [...] “racconto insieme elegiaco e rabbioso, sentimentale e riflessivo” [...] “uno del capolavori del regista”.

 

Vedo che è aumentata la stima che riponi sui fratelli Coen: ‘Fargo’ e ‘Il grande Lebosky’ sono lievitati fino a 4 stellette (ma non sei di parte perché a ‘Il Grinta’ dai 2 stellette), come anche i bellissimi ‘Tutti a casa’ di Comencini, ‘Il monello’ e ‘Vogliamo vivere’. ‘Il padre di famiglia’ di Nanni Loy è passato da 2 a 3 ½ stellette.

 

Altro grande regista che vede il medagliere aumentare (con mio piacere) è Howard Hawks: un paio dei suoi film passano da 3 ½ a 4 stellette ma purtroppo tra questi non c’è ‘Il grande sonno’.

 

‘Hong Kong Express’ di Wong Kar-wai, cresce di ½ stelletta, (era un 3 ½ e secondo me era abbastanza) e a ‘The Grandmaster’, dello stesso autore, dai solo 2½ dicendo che “è lecito restare insoddisfatti dai salti narrativi e dai troppi personaggi fuori fuoco”. Passa da 2½ a 3 ½ stellette ‘California poker’ di Altman. Trovo giusta la riduzione per ‘Ai nostri amori’ di Pialat: 3 stellette sono più appropriate di 4, mentre la stessa correzione per ‘Rancho Notorius’ la trovo meno giusta.

 

Sarebbe utile anche una lista di film a 3½ stellette che sono sempre ottimi lavori da segnalare (saranno circa 500, pochi più dei 4 stellette), io me lo sono compilata ora la devo aggiornare. Mi fa piacere trovare la novità della data di nascita nell’indice dei registi vicino ai loro nomi, ma io farei uno lavoro in più, vicino ad ogni film metterei anche le relative stellette. Per farlo ai registi più importanti, sul mio vecchio ‘2000’, ho impiegato anni!

 

Ora, per provare a giustificare (non che tu ne abbia bisogno) le stellette da te assegnate ai film degli ultimi anni che per un motivo o per un altro mi sono rimasti impressi (che creano 8 gruppi ai quali io ho provato anche a dare dei nomi), riporto “virgolettati” stralci delle tue considerazioni - e chiedo scusa se non tutti i discorsi risulteranno chiari.

 

Vedo 4 stellette (capolavori e bellissimi?) a: ‘Amour’ di Haneke, regista che definisci “entomologo dell’ umanità”; ‘Una separazione’ “straordinaria riflessione sull’idea di verità”; ‘Miracolo a Le Havre’ “favola moderna di sorprendente lucidità e folgorante poesia”; ‘Hugo Cabret’ “inno alla gioia di vivere e alla capacità dei sogni (cioè dei film) di regalarci preziosi momenti di felicità [...] e rendere più bella la vita”.

 

Hanno 3½ stellette (ottimi film?): ‘Reality’ “parabola autodistruttiva”; ‘Skyfall’ “un blockbuster appassionante e intelligente [...] un Bond così serio non si vedeva dai tempi di Agente 007-Al servizio segreto di sua maestà” (tra parentesi, quest’ultimo detiene il record del “salto in alto” passando da 1½ a 3½ stellette); ‘Le 5 leggende’ (credevo meno!) “realizzato in un 3D mozzafiato non rinuncia ad una dimensione autenticamente favolistica, esaltata da un convincente crescendo emotivo e narrativo”.

 

Hai dato 3 stellette (film belli?) a: ‘Zero Dark thirthy’ dove, a proposito dell’uccisione di Osama bin Laden, dici che il film “rilancia le domande inespresse sulla moralità di tale operazione [...] pretestuose polemiche su un sostegno del film alle tecniche di tortura”; ‘Lo sconosciuto del lago’ “questo film sa raccontare le contraddizioni del desiderio con una semplicità ed una forza inedite [...] filma l’oscenità del sesso e l’emozione dell’amore con una naturalezza e un’immediatezza che cancellano qualsiasi compiacimento”; ‘Hunger’ “McQueen [...] non perde mai di vista le contraddizioni di un conflitto bruciante, giustappone i punti di vista, mostra le violenze subite da tutte le parti in causa”; ‘The Master’ “la scelta di girare in 70 mm dà una forza inusitata alle immagini e favorisce l’idea del regista di “scovare” dentro i volti dei protagonisti per cercare le motivazioni delle loro scelte: ogni increspature dell’anima finisce per leggersi in quelle della pelle, nelle ombre degli occhi”; ‘Io e te ’ “Bertolucci gira con ritrovata gioia e sorprendente linearità un piccolo grande inno alla voglia di vivere e di guardare in faccia ai propri limiti”; e anche ‘Il cavallo di Torino’; ‘Faust’; ‘Lincoln’; ‘the Artist’; ’Cesare deve morire’; ‘Qualcosa nell’aria’ di Assayas; ‘Bella addormentata’ di Bellocchio; ‘Re della terra selvaggia’; ‘No - I giorni dell’arcobaleno’ e i più recenti ‘Still Life’ di Uberto Pasolini; ‘Rush’; e ‘Venere in pelliccia’ di Polanski hanno tutti 3 stellette.

 

I 2½ stellette (film discreti?) sono: ‘Gravity’; ‘Giovane e bella’ di Ozon; per il fresco Golden Globe al miglior film straniero ‘La grande bellezza’ dici che “il film si impenna in sorprendenti momenti di poesia [...] ma che finiscono per essere soffocati da un dialogo fin troppo ricercato nella sua letterarietà [...] e troppe ridondanti sottolineature”; ‘La migliore offerta’ “Tornatore racconta la storia dal punto di vista del battitore (d’aste) rispettando la linearità e la consequenzialità dei fatti fino al colpo di scena quando mescola incubi, ricordi, speranze, e desideri, così da cancellare ogni coordinata cronologica”; ‘Django unchained’ “omaggio allo spaghetti western italiano più di facciata che di sostanza”; e ‘Sacro GRA’ “la scommessa di questo film è d’indicare un percorso creativo che sfrutti l’originalità dello sguardo sul reale come strumento per rivitalizzare la narrazione”.

 

2 stellette (film vedibili?) vanno a: ‘Cosmopolis’ “i dialoghi finiscono per sovrastare le immagini come se il regista avesse trovato una tale consonanza tra le proprie ossessioni e quelle raccontate da DeLillo da esservisi ‘adagiato’ senza un più personale lavoro di rilettura”; ‘Holy motors’ che non ti ha convinto “per le troppe citazioni accumulate in modo confuso e velleitario”; ‘Melancholia’ “apocalittica fantasia di un adulto complessato (ti riferisci a Lars von Trier) che proietta sul mondo esterno la rabbia irrisolta che ha dentro di sé”; ‘J. Edgar’ “il film [...] rischia di scivolare in un’ambiguità non sempre ben controllata”.

 

Una stelletta e ½ (film poco riusciti?) a: ‘Lo Hobbit’ “meno ispirato e più calcolatore Jackson azzera le pretese autoriali [...] frenetico ma fragile ripetitivo inutilmente tonitruante e frammentario”; ‘Il lato positivo’ “sottotrame insulse [...] amenità etniche ed esibizioni coreutiche semicomiche. Immeritato l’oscar alla Laurence”; ‘E la chiamano estate’: “il film vorrebbe essere una riflessione metafisica sull’amore e le sue difficoltà ma finisce per essere solo un accumulo di elementi indicativi di un’ambizione spropositata” ‘To Rome with love’ con Allen in “crisi d’ispirazione” pensavo che gli avresti dato ‘o’ ma invece, secondo me, lo salvi per “le battute illuminanti” e “la bellezza di Roma” e prevedo che darai 3 stellette a ‘Blue Jasmine’ sbaglio?

 

Una stelletta (film insoddisfacenti?) a: ‘Post tenebras lux’ di Reygadas “collage di sequenze sconnesse [...] i simboli rischiano il banale [...] le trasgressioni ridicole e gratuite”; ‘Solo Dio perdona’ dove “il regista [...] invece di arrivare all’ essenza delle cose finisce per smascherare la pochezza e la superficialità del suo pensiero fatto solo di estetizzanti ammazzamenti”; ‘Spring breakers’ “stile che vorrebbe essere psichedelico ma è solo videoclippato [...] un’amoralità che vorrebbe essere liberatoria ma è solo ipocrita [...] eppure è stato adottato” - ahinoi - “da una nuova cinefilia che parte dai cahiers du cinèma e arriva ai blogger”.

 

Quando resti deluso invece utilizzi il segno ‘o’(delusioni) ... è come zero stellette? Lo hai messo a ‘Venere nera’ che, per me, pur non essendo riuscito del tutto, ha momenti molto belli, “Kechiche non dà tregua tirando fuori tutto il rabbioso disprezzo per la civiltà bianca, ma invece di usare lo sguardo dello spettatore per mettere una distanza morale tra la storia e la sua elaborazione, finisce per sommergere tutto e tutti dentro la medesima angoscia”; pallino di delusione anche a ‘The Way Back’ di Peter Weir “un film sbagliato: pedante poco spettacolare e con un cast poco convinto”; a ‘To the wonder’ “per l’estetizzante stucchevolezza e i dialoghi banali”; a ‘Passion’ di De Palma “thriller lesbo-chic che promette tanto ma mantiene poco”; a ‘Qualcuno da amare’ di Kiarostami “il risultato è davvero infelice perché non da spessore a un aneddoto tirato oltre misura né a personaggi privi di interesse [...] narrazione troppo teorica e astratta”; sei rimasto deluso anche da ‘Cloud atlas’ dei fratelli Wachowski “teorema pseudofilosofico e para-new age” e da ‘John Carter’ di Stanton (dopo WALL•E) “scelta del protagonista un errore clamoroso, il film è incapace di generare anche le emozioni più semplici [...] il massimo flop nella storia del cinema”.

 

Senza alcuna presunzione penso di fare cosa gradita segnalandoti qualche imperfezione (come ‘Cosmonauta’ messo dopo ‘Cosmopolis’), qualcuna già presente dall’edizione del 2000 : a pag. 1239 in ‘E’ arrivata la felicità’ parli del soprannome “Cincinnato” dato al protagonista e tradotto con “Cenerentolo” “per sensibilità verso la romanità fascista”... dove hai preso questa storia? Il protagonista viene chiamato “Cinderella man” appunto Cenerentolo; a pag. 1601 in ‘Il ginocchio di Claire’ dici che Brialy "vuole accarezzare il ginocchio di Bèatrice Romand"... ma no, il ginocchio è dalla bionda Laurence de Monaghan! Pag. 1790 in ‘Holy motors’ “Celine riporta l’auto al deposito, dove “rimasti soli”, si scambiano confidenze”… chi? mi pare le limousine quindi va detto dove “le limousine rimaste sole”...; a pag. 2628 in ‘Le notti della luna piena’ dici che l’attore Karyo andrà a vivere con Marianne... sì, va a vivere con un’altra, ma non è Marianne che è l’amica della protagonista, sarebbe più grave.

 

Vedo qualche imperfezione anche nell’elenco di registi di film 4 stellette: a pag. 4364 De Seta risulta l’autore di ‘Ladri di bicicletta’ e di ‘Umberto D.’ e nella pagina seguente Kiarostami si ritrova regista di ‘Cous Cous’ che invece è di Kechiche... il quale, come De Sica, sparisce dal predetto elenco! E nel 3° volume, quello degli indici, a pag. 1475 sembrerebbe che il mitico regista Monte Hellman sia tornato alla regia nel 2010 con ‘Primi amori primi vizi primi baci’.

 

Caro Mereghetti sono 15 giorni che ti consulto e anche se le imprecisioni trovate non saranno le sole esistenti saranno sempre una piccolissima parte della mole di lavoro che hai fatto, per la quale io e tanti appassionati di cinema ti ringraziamo... se la prossima edizione, prima della pubblicazione, la farai leggere a qualcuno di noi, magari scelto tra gli utenti di Cinerepublic e Film Tv, un po’ di pagine per uno, con la passione che abbiamo verso la settima arte forse riusciremo a esserti utili suggerendoti qualche possibile correzione.

 

Con affetto

                           marco bi

 

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