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La Passione di Cristo di Gibson: sadismo fine a se stesso o sguardo attento ai racconti dei Vangeli
di GARIBALDI1975 ultimo aggiornamento
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C A P O L A V O R O! Dei film che ripercorrono le narrazioni bibliche 'La Passione di Cristo' rappresenta certamente la riproduzione cinematografica più attendibile e conforme alla lettera dei Vangeli. La dimostrazione di tale autenticità è palesemente rilevata dalle lingue utilizzate aramaico antico (versione Palestinese) e latino. Una scelta scomoda per il regista e sopratutto per la produzione -certamente non popolare- ma che è indice di quella volontà di rappresentare la realtà, l'ambiente e la conformità del racconto presentato nei Vangeli.

A tutti i detrattori di questo film, la cui maggioranza obbietta l'eccesso di violenza, rispondo che la passione di Cristo così come versata nei Vangeli (primo fra tutti il capitolo 28 di Matteo) viene rappresentata conformemente a come l'ha riprodotta Mel Gibson. Non c'è nessuna fantasia o volontà di esagerazione (o sadismo per alcuni detrattori). Purtroppo i fatti rappresentati accaddero realmente così come rappresentati nelle Sacre Scritture, Cristo pagò a caro prezzo la morte e il riscatto dell'umanità. Circa le caratteristiche della flagellazione romana mi riporto a Wikipedia. Tanto realmente rappresentate nel film.

Un'altra originalità del film, già sottolineata da alcuni in questa comunity, è il fatto che solo in questo film vengono rappresentate due figure che sono sempre presenti quasi in ogni scena e ciò è davvero qualcosa di autentico, ovvero le figure di Maria (madre di Gesù) e di Satana il Diavolo, i quali per motivi diversi seguono la passione di Cristo con la stessa intensità, l'una nella comprensibile sofferenza di una madre consapevole sin dalla gravidanza dello scopo nobilissimo della venuta al mondo del Cristo e l'altro nel disperato tentativo di allucinare la mente dei torturatori per demonizzarli alla massima crudeltà al fine di far cadere il Cristo nel laccio del peccato. Tali due figure così come rappresentate sono estremamente verosimili e rappresentano vividamente i personaggi che hanno seguito, più di altri, la Passione di Cristo con un piglio molto originale e autentico.  L'immagine dell'attore (Jim Caviezel)       è azzeccatissima. Il Cristo di Zeffirelli era troppo emaciato per essere credibilmente l'immagine di un uomo perfetto, così come raccontato dai Vangeli e dai racconti successivi che lo descrivono. Il film si  apre con la citazione di un versetto scritto nell'VIII secolo a.C., che la tradizione cristiana attribuisce a Gesù quale Messia, pronunciato sotto ispirazione dal profeta Isaia, nel suo omonimo libro al 53 : 5, li dove parlando del Messia dice: "Ma egli era trafitto per la nostra trasgressione; era schiacciato per i nostri errori. Il castigo per la nostra pace fu su di lui, e a causa delle sue ferite c’è stata per noi guarigione". La vicenda si concentra sulle ultime 24 ore di vita di Gesù, nel giorno del 14 nisan del calendario ebraico, da un tramonto all'altro; rappresenta le suppliche a Dio e l'arresto nell'Orto degli Ulivi, al processo sommario presso il Sinedrio, alle farse innanzi ad Erode e a Ponzio Pilato, alla sua atroce flagellazione, fino alla morte sul Golgota e alla  risurrezione. La trama del film cerca di seguire il racconto dei vangeli creando una sintesi e totale armonizzazione tra essi, data la loro complementarità. Per ricreare il maggior realismo possibile, il film è stato interamente girato in latino e in aramaico (maccabeico) nella versione Palestinese.  Ma il film si segue piacevolmente, nonostante i sottotitoli, poiché il fraseggio non è stressante. Ma qui a parlare sono le immagine e i suoni. In questo senso ascoltare le lingue originali dà una sensazione di verosimiglianza ineguagliabile. Non tutte le scene sono prese dai Vangeli, così come non tutti i dialoghi. Ma possiamo dire che circa il 60% delle frasi dette sono riconducibili a manoscritti antichi (di cui un buon 40% direttamente dai Vangeli). Il che rende il film più realistico rispetto a  quanto gli spettatori si possano immaginare. Anche le scene di fantasia, ad es. Gesù che intaglia un tavolo alto e che scherza con la madre, scena graziosa e verosimile, rendono ancora più bello il racconto e si armonizzano perfettamente con i personaggi biblici. E' un film che non ha tempi morti. Ma Cristo non ne ebbe nella sua passione. E' un film vero, questa è la sua maggiore virtù. Anche i flash back inerenti al Sermone del Monte e all'ultima cena con gli apostoli ripercorrono delle riproduzioni fotografiche di rara bellezza e autenticità. Sono gli unici respiri di sollievo alla ritmica intensa del film. Nell'ultima cena la fotografia ripercorre livelli di bellezza che solo Caravaggio è riuscito così vividamente a rappresentare. Insomma si è capito che è uno dei miei film preferiti, benché lo abbia valutato con rigorosi canoni obbiettivi. Grande capolavoro di Mel Gibson.

I riconoscimenti istituzionali ne sono una conferma:
2005 - Premio Oscar Nomination Migliore fotografia; Nomination Miglior trucco; Nomination Miglior colonna sonora; 2005 - Broadcast Film Critics Association Award Nomination Miglior film popolare 2004 - National Board of Review Award Premio per la libertà di espressione 2004 - MTV Movie Award Nomination Miglior performance maschile a James Caviezel 2004 - Satellite Award Migliore regia a Mel Gibson 2005 - Nastro d'argento Migliore scenografia a Francesco Frigeri Migliori costumi a Maurizio Millenotti Nomination Miglior attore non protagonista a Luca Lionello Nomination Miglior attore non protagonista a Mattia Sbragia Nomination Miglior attrice non protagonista a Monica Bellucci Nomination Miglior attrice non protagonista a Rosalinda Celentano Nomination Miglior attrice non protagonista a Claudia Gerini 2005 - People's Choice Award Film preferito 2004 - Irish Film and Television Award Nomination Miglior film internazionale.  

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