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Giovanni Lindo Ferretti : "Fedele alla linea"
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“Fedele alla linea” è un documentario di Germano Maccioni su Giovanni Lindo Ferretti, presentato qualche giorno fà al Bergamo Film Meeting, e il 21 marzo al Bari International Film Festival, sarà (speriamo) nelle sale cinematografiche (speriamo in numero decente) tra aprile e maggio.

 

Fedele alla linea (2013)

di Germano Maccioni con Giovanni Lindo Ferretti

 

Il regista e il cantante-poeta sono amici da molti anni, il film è una lunga chiacchierata nella casa di Cerreto Alpi di Ferretti, in cui il cantante degli ex CCCP, ex C.S.I, ex PGR si racconta.

Credo che Ferretti, per il quale ho un debole da anni, sia uno dei personaggi più controversi e carismatici dei nostri tempi e non vedo l'ora di poter vedere questo film, non tanto per ascoltare la sua storia (che conosco benissimo) ma per ascoltare la sua voce, di cui non mi verrebbe mai a noia, e per vedere la sua figura così particolare, che sembra disegnata da un' artista che voglia rappresentare con il fisico esile e forte di Ferretti tutta una parte culturale del nostro paese.

Ho ballato come una pazza con le canzoni dei CCCP, alle ore e nei posti più assurdi che la toscana di periferia potesse offrire (qui posto un video di un vecchio live dei CCCP del 1983 a Fiorano, Circolo Titanic... una botta di nostalgia).

Ho adorato le canzoni dei C.S.I. In un momento della mia vita in cui le parole di quelle canzoni sembravano parlare direttamente a me. Ho amato Giovanni Lindo Ferretti nel momento esatto in cui ho avuto la fortuna di incrociarlo, in un barrettino di un circolo di paese, magrissimo in un giubbino rosso troppo largo, non ebbi il coraggio di aprir bocca, ma conservo di lui un ricordo dolcissimo. Non ho seguito l'avventura dei PGR che già mi parevano un compromesso inaccettabile. Ho detestato Giovanni Lindo Ferretti antiabortista... oggi forse non rimarrei a bocca chiusa con lui (conoscendomi) su certi temi, e molte volte ho pensato a quanto potrei litigarci ... ma immancabilmente ci farei pace una volta che si mettesse a cantare le sue vecchie canzoni, che su di me hanno un effetto magico.

locandina

Fedele alla linea (2013): locandina

 

Il film in questione non affronta i temi tanto delicati degli ultimi anni, che hanno messo Ferretti al giudizio anche feroce dei suoi fan, ma è piuttosto un racconto delle origini, di ricerca, di comprensione che il cantante fà su sé stesso.

Si parla dei suoi inizi e di come sia ritornato da ciò che era fuggito: Cerreto Alpi-Berlino, Berlino-Cerreto Alpi (da “Emilia Paranoica”: “.....camminare leggero soddisfatto di me da Reggio a Parma, da Parma a Reggio, a Modena, a Carpi, a Carpi al Tuwat Emilia...”).

 

Si parla delle sue malattie che hanno provato non poco il suo già esile fisico, non ultima un tumore alla pleura da cui ne è uscito vincitore (dice Ferretti: “La sera prima dell’operazione, nel ’94, mi dissi: e se muoio, cosa resterebbe di me? Visualizzai le copertine dei dischi e pensai che sarebbe rimasta la musica. Fu consolante!”).

 

Si parla del suo difficile rapporto con la madre. Si parla del suo incontro con Massimo Zamboni e dalla nascita del primo gruppo filosovietico italiano e della sua conversione cattolico integralista.

Soprattutto si parla della Corte di Nasseta, dove Ferretti alleva cavalli “indomabili” e amatissimi. Sono ansiosa di ascoltare e vedere Giovanni Lindo Ferretti in questo documentario: ascolterò cose già sentite, mi “incazzerò” su argomenti che non condivido, ma verrò “domata” dalle sua voce e dalle sue canzoni... proprio come uno dei cavalli della sua corte.



 

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