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Indimenticabili "dimenticati": Joe Spinell
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Joe Spinell è un nome che può dire poco, eppure Joe Spinell ha vissuto il grande cinema di prima persona, anche se in ruoli marginali, è riuscito con il suo volto a rendersi familiare e riconoscibile dal grande pubblico.

Di origini italiane, classe 1936, Spinell viene notato per i suoi connotati fisici da Francis Ford Coppola per il ruolo di un boss, tale Willy Cicci, in un film che avrebbe girato da lì a poco: “Il padrino”.

Spinell allora era un comune tassista, ma già con l'idea di fare del cinema.

Viso particolare, segnato da abusi di alcool e droghe, malato di emofilia e asmatico, riusciva comunque a trasmettere un senso di forza fisica, dovuto forse alla sua stazza: alto circa m. 1,80, corporatura robusta, tratti del volto duri.

Per questi motivi fisici e (forse) per le sue origini italiane, viene scelto per interpretare ruoli come appunto Willy Cicci ne “Il padrino”-1972 e “Il padrino parte II”-1974 e come Toni Gazzo in “Rocky”-1976 e “Rocky II”-1979... Avrà una parte anche in “Taxi driver”-1976 di Martin Scorsese... Joe Spinell diventa un ottimo caratterista, gira in quasi vent'anni di carriera una cinquantina di film, sempre da caratterista o co-protagonista, quindi una vita da “operaio” del cinema, se non fosse per un film, che l'ha reso indimenticabile: “Maniac”-1980 di W.Lusting.

 

Maniac (1980)

di William Lustig con Joe Spinell, Caroline Munro, Gail Lawrence, Kelly Piper, Rita Montone

 

Scritto, sceneggiato, co-prodotto e interpretato da Joe Spinell, Maniac è un film capostipite di tutta una serie di film su Serial Killer, che da lì a poco avranno molto successo sul mercato americano. Il personaggio di Frank Zito, lo psicopatico omicida seriale, è costruito alla perfezione dalla fantasia si Joe Spinell, che riesce a regalare al panorama cinematografico uno dei personaggi più inquietanti e riusciti di tutti i tempi. Con tutti i limiti dovuti alla piccola produzione, il film è il portabandiera di un genere molto amato e apprezzato, non solo horror, non solo thriller, una giusta miscela tra i due generi, in più una buona costruzione psicologica del protagonista che rende il film maggiormente interessante, con tutta una serie di scene diventate di culto per gli appassionati.

Tutti i presupposti quindi per una nuova carriera da protagonista? Purtroppo non sarà così, la vita sregolata, la malattia, non fanno decollare Spinell né come attore, né come sceneggiatore, nonostante il suo “pallino” sarà quello di fare un sequel a Maniac, tutto quello che farà in seguito saranno lavori per la tv o per il cinema molto mediocri.

Nel 1986 riesce a girare un promo per “Maniac 2”, che ovviamente non avrà seguito.

Muore in circostanze misteriose, mai chiarite del tutto nel 1989. In seguito ad una caduta nella doccia, Spinell si procura un taglio profondo al quale non dà molta importanza, per i problemi dovuti alla sua malattia, morirà in poco tempo. Viene trovato morto dissanguato sul suo divano da un suo amico, al quale aveva raccontato per telefono poco tempo prima dell'incidente avuto.

Joe Spinell è una di quelle figure che hanno vissuto il cinema “dal dentro”, senza diventare mai troppo famose, senza diventare mai troppo ricche, da caratterista, da comparsa è diventato un volto conosciuto, e forse non vi ricorderete il suo vero nome ma quello dei personaggi che ha interpretato:

Willy Cicci con il suo cappotto,

Toni Gazzo e il suo inalatore,

il datore di lavoro di Travis Bickle in “Taxi driver”,

... ma soprattutto Frank Zito e i suoi scalpi.

 

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