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Controvenezia
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E' stato splendido leggere l'avventura di Cinerepublic a Venezia. Non il contrario, però. Manco dal Lido da due anni. Ma, a giudicare dai racconti, non è cambiato nulla. Prodotti stracciati che passano in concorso buoni per fare cartello, finti documentari di parte regolarmente premiati, una Coppa Volpi che (9 su 10) andrà a qualche attore italiano. E, certamente, un premio principale tra il cinema asiatico e quello americano. Ma cosa apporta davvero questo festival al mondo del cinema ? Questa è la domanda che tutti dovremmo porci. Si inseriscono in cartellone vecchi autori, una sfilza di fratelli-sorelle registi-attori-scrittori che non aggiungono nulla di nuovo alla Settima Arte, un can can dimenticato tra due giorni. Qualcuno ricorda chi prese il Leone d'argento l'anno scorso ? E quanti registi sono rimasti sulla piazza, dopo il titolo ? La mia mente viaggia: c'ero, nel 2003. E ricordo le tante polemiche sul vincitore. Si trattava di Andrei Zvyagintsev, con il film "Il ritorno". Cosa farà, adesso, quel promettente allora quarantenne ? Il suo lavoro l'avremo visto in tre. C'era un italiano, che invece avrebbe potuto vincere, si chiamava Marco Bellocchio e presentava "Buongiorno, notte". Non vinse. E per un decennio stette lontano dal Lido. Oggi, probabilmente dovrebbero risarcirlo. Ma è così necessario? Vivo per il cinema italiano, mi farebbe piacere. Eppure, sarebbe solo un premio a posteriori. Perchè la sua "Addormentata" non vale l'Oro. C'ero anche nel 2004, ma non riuscii a vedere il vincitore, quel vecchietto strepitoso di Mike Leigh, che si portò a casa la statuetta con "Il segreto di Vera Drake".  E perciò, rientrato a Napoli, a casa, andai al cinema sotto casa. Tutto qui ? Mi chiesi. E che voleva raccontare ? Fu allora che capii quanto sostengo da tempo: troppi cinefili seguono i registi, gli autori. Ma le cose stanno diversamente. Il cinema è un'alchimia che a volte riesce, altre meno. Per questo, possiamo dire di avere un film preferito, mai di preferire in assoluto un regista su tutti. Perfino Malick ci può contrabbandare pellicole girate tre-quattro anni fa con opere maggiori come film. E invece sono ignobili ripetizioni: ma tanto, si sarà detto, è Venezia, mica Cannes. D'altra parte, c'è perfino De Palma. A proposito, non mi ricordo più quando ha fatto un vero film. Dovrò consultare l'annuario. Ohibò, meglio di no. Potrei scoprire che non ne ha mai fatti, di film veri. Nel 2004, ricordo uno splendido Amelio: era "Le chiavi di casa". Ma non può vincere, dicevano tutti, lo ha già fatto nel 1998. E allora, perché lo avete invitato ? Mah. Venezia è piena di misteri: basta passeggiare per le calli, per comprenderlo. Ma ora che ci penso, non toccò a quel pallone gonfiato di Ang Lee ricevere due volte in due anni il Leene d'oro ? Sì, nel 2005 si può comprendere "I segreti di Brokeback Mountain" (mamma, come è inventivo il titolo italiano!), ma "Lussuria" ce lo siamo visti in due.Ora che mi ricordo, c'era pure la "La bestia nel cuore", nel (mio terribile) 2005. Oddìo, quando partecipa una Comencini è già un titolo concorrente in meno, no ? In ogni caso, Lee è un asiatico-americano, quindi non fa testo (per questo, lo premiammo due volte). A proposito, ma che fine avrà fatto Jia Zhang-Ke ? MMM...devo chiedere agli utenti asiatici del sito. Come, non lo ricordate ? Vinse il Leone d'oro nel 2006, con "Still life". Sì, nell'anno di "Cuori", di Alain Resnais. Che portò a casa il Leone d'argento. Come dire: questo giovanotto si farà....E che fine avrà fatto Samuel Maoz, che pure vinse un Leone d'oro nel 2009 con "Lebanon" ? C'era anche Ang Lee. Però, era il Presidente di giuria (ma che si fosse comprato casa nei dintorni di Ca' Foscari?...) Nel 2008 andò meglio con "The wrestler", ma io, in sala, mi aspettavo perfino la rottura del regolamento che non permette di assegnare la Coppa Volpi allo stesso film. Eh, già: chi più di Mickey Rourke se l'è meritata? Ma andò ad uno spentissimo Silvio Orlando , papà di una tale Giovanna. Il fatto è che Venezia non cura gli autori. Non li segue, non fa mercato. Insomma, è bruttissima, come fiera, come evento, come futuro. E se non sei in concorso, è come se neppure ci stessi: a ricordo, si potrebbe citare una recente intervista di Spaggy ad un giovane talento su CR. Spaggy, hai fatto un buon lavoro. Ed anche gli altri amici si sono dati da fare. I festival sono importanti. Ma il cinema è fatto dalla gente che va in sala. Ed a Venezia lo hanno dimenticato.

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