Sono parole strappate all'oggettiva fretta o , piuttosto, alla difficoltà/seduzione di esprimere passione versus calligrafia esiziale quando scriviamo di cinema.
Con Anne Wiazemsky, François Lafarge, Philippe Asselin
Nello sguardo di un asino,il canuto giansenista vede tutto il male del mondo(come effetto della Grazia perduta).
Gli attori-modelli non sono ancora un ostacolo,ancorchè voluto,al fluire delle lacrime.
L'enciclopedista Kubrick rende affascinanti il determinismo,la morte,il settecentesco falso movimento dei mediocri.La storia è decisamente l'incubo da cui non è dato svegliarsi.
Con Brad Davis, Franco Nero, Jeanne Moreau, Laurent Malet, Hanno Pöschl, Günther Kaufmann
Come personalissimo omaggio a RWF,per uno dei suoi film più intellettualistici e più vessati dal bisogno di dimostrare:con Genet lo spazio alla santa ambiguità della prospettiva era forse ridotto ab initio,ma basta la canzone della Moreau a ripristinare i
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