E come ogni fine/inizio anno mi trovo a fare il bilancio dei film che ho gustato nei dodici mesi precedenti alla data di "giudizio". Ricco è stato l'anno trascorso di visioni che hanno ampliato la mia cultura e placato (almeno sempre e solo in parte) la mia sete di cinema. Vi propongo l'elenco de I MAGNIFICI SETTE.
Nessuno può uscirne indenne dal racconto di Glazer. Neanche noi, umani del futuro che a Rudolf Höss sembra scorgere in fondo ad un buio corridoio dell’edificio in cui lavora; donne che puliscono forni crematori e passano aspirapolveri nelle camere a gas con la stessa normale indifferenza che accomuna la famiglia Höss.
Forse solo Guadagnino poteva riuscire, a raccontare l’amore, utilizzando un triangolo attraverso il racconto di una partita di tennis. La diffidenza ha animato la pre-visione di questa “stramba” pellicola mi era difficile capire cosa c’entrasse il tennis con la storia che Guadagnino intendeva tessere e invece, minuto dopo minuto, a partire già dalla prima inquadratura, l’ultima pellicola di Luca Guadagnino mi ha conquistata, riuscendo a calamitare la mia attenzione per tutta la durata della pellicola.
Proprio come una poesia che ci piace particolarmente e che leggiamo in diversi momenti della nostra vita, Perfect days andrebbe visto e rivisto in più occasioni, magari, che ne so, la butto lì, ogni dieci anni, per permetterci uno sguardo e un sentire che sarebbe senza dubbio ogni volta differente, ed ogni volta capace di dimostrare quanto anche una vita, apparentemente semplice, vale la pena di essere vissuta intensamente.
Coralie Fargeat dirige un film perfetto fino a venti minuti dalla fine poi, in quegli ultimi venti minuti, disturbanti e splatter in modo così eccessivo, gioca e scrive il destino della pellicola. Non fosse per tutto quello di cui sopra, il film sarebbe caduto nell’abisso del ridicolo eppure, vi dirò, anche quegli eccessi finali, per quando importunanti finiscono per collocarsi bene all’interno della trama fino ad allora raccontata.
Povere creature! è un film quasi perfetto. Soprattutto a livello tecnico. E se la scelta del cast, per certi protagonisti lascia un tantino a desiderare, la scelta di far interpretare Belle Baxter ad Emma Stone è stata senza dubbio vincente. La sua interpretazione è sensazionale, mai sopra le righe, in nessun modo eccessiva e sempre in linea con il contesto rappresentato. Certo, anche Willem Dafoe, nelle mostruose fattezze di Godwin Baxter, incanta lo sguardo e i sensi ma la prova di Emma Stone è a tal punto superlativa che reclama l’Oscar.
Nikolaj Arcel enfatizza gli aspetti ostili della terra di Ludvig mettendoli a confronto con Ludvig stesso, in un dualismo che diventa il fulcro del racconto. Mette in primo piano la bellezza della terra danese, i suoi territori sconfinati, accentuati da una fotografia che ne esalta i colori e al contempo ne evidenzia la rudezza in un susseguirsi di immagini e colori che allietano la visione.
Valérie Donzelli dirige un film intenso. Non utilizza mai la violenza esplicita eppure ferisce, provoca dolore e disgusto. Una pellicola che scava nel profondo lasciando solchi fatti di un vuoto incolmabile. Un film che diventa strumento di riflessione ma anche un monito verso gli inganni della mente e del cuore.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta